Giarrita/Cerrita - Rif. Timparossa - P. Provenzana

Giro studiato dai ragazzi dell'ASD Etna Free Bike, che in questo primo giorno autunnale ci ha permesso di vedere i boschi della parte nord dell'Etna nel massimo del loro splendore, da lasciare stupefatti noi visitatori. Salendo da Milo, sulla strada mareneve, sulla nostra destra si trova un ampio spazio (ove tranquillamente posteggiare le auto), con le indicazioni di Serra Buffa, difatti superando la sbarra della forestale, dopo nemmeno 1 km si arriva al 1° Rifugio (S. Buffa), da qui attraversando il bosco, sito di notevole pregio paesaggistico e naturalistico per la presenza di vari tipi di formazioni boschive, ci si dirige in salita verso il R. Brunek. Da qui percorrendo la parte iniziale della Pista Altomontana, lato NORD, ci si dirige verso la fageta del Timparossa e del suo Rifugio, la colorazione del sentiero è spettacolare, sembra di pedalare su di una lamina d'orata che la natura ci offre. Lasciando il Rifugio, si sale ancora per arrivare ai 2000 metri per dirigerci verso Piano Provenzana, affiancando l'imponente cono di Monte Nero (non prima di aver spinto qualche volta la bici non essendo plausibile pedalare), da qui si comincia a scendere, un paesaggio lunare ci accompagna in questo tragitto, superando anche una colata lavica di inizi anni 2000. Si intraprende un po' di asfalto del Provenzana, ma ancora per poco, perchè nei pressi di M. Conca comincia un'altro sterrato, che ci porta sino ai Monti Sartorius, questo tratto abbondantemente stancante, anche se in discesa, per via della molteplice sabbia lavica presente sul sentiero. Usciti nuovamente sulla mareneve, si sale per un 250 mt direzione R. Citelli, per prendere l'ennesimo sentiero , ma qui troviamo un single trak che ci porta sino alla "Trofa du Camperi" (un albero avente una circonferenza di 15,5 metri ed un'altezza di 18 metri). A questo punto dopo 1 km su asfalto vecchio ricolmo di sabbia lavica si arriva all'ultimo incrocio a destra che ci fa attraversare la parte alta della Cerrita, un bosco rigoglioso di faggi, betulle e querce che ci porta sino alle auto.