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Trail stats

Distance
22.76 mi
Elevation gain
5,400 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,400 ft
Max elevation
6,764 ft
TrailRank 
39
Min elevation
6,764 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 16 minutes
Coordinates
3221
Uploaded
August 9, 2015
Recorded
August 2015
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near Lama dei Peligni, Abruzzo (Italia)

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Itinerary description

è un giro ALL MOUNTAIN che non lascia indifferenti: può piacere tantissimo, oppure lo si detesta.
Se si cerca un giro pedalato e tranquillo, allora meglio andare altrove.
Se invece si cerca un panorama incredibile, dove la Majella dà il meglio di sè, la giusta ricompensa a mille fatiche, con una impagabile discesa finale, allora questo è il giro giusto.
Si pedala su asfalto da Lama dei Peligni a Palena, sempre su asfalto si sale agli impianti e poi si arriva a Guado di Coccia su una carrareccia brutta e sfondata ed a tratti impedalabile.
Si continua a salire con molta fatica, bici in spalla, in direzione della Tavola Rotonda, ma molto prima si abbandona la traccia principale per seguire a destra il sentiero per Fonte Tarì.
Ora inizia un sentiero che a tratti ci consente di pedalare, ma spesso ci obbliga a scendere per superare ostacoli (fondo sconnesso, rocce etc).
Arrivati a Fonte Serra, si lascia il sentiero che scende verso Fonte Tarì e ci si mantiene in quota (circa 2000). E' un continuo sali-scendi rimanendo sempre intorno ai 2000 alternando tratti pedalabili a tratti a spinta.
Si arriva a circa 2060 metri slm in corrispondenza del Vallone di Taranta e ai suoi margini si inizia a scendere.
Difficile guardare dove si mettono le ruote, distratti dal panorama spettacolare del Vallone visto dall'alto
Arrivati sopra il rifugio Macchia di Taranta, si devia a sinistra per entrare nel Vallone, appena sopra alle Grotte del Cavallone. Il sentiero è spettacolare per panorama, anche se il fondo non è dei migliori a causa delle pietre smosse
Si taglia il ripidissimo ghiaione e di nuovo bici in spalla si risale verso il Colle d'Acquaviva.
Inizia ora l'infinita discesa fino alle auto, passando per Fonte Tarì
La pendenza accentuata, il fondo sconnesso, la lunghezza della discesa e la fatica accumulata, mettono a dura prova i freni ma soprattutto le gambe

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