Corni di Canzo AM
near Civate, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
si parte da un comodo parcheggio a Civate e si sale subito su asfalto per il "sentiero storico" che dopo poco 5 km va abbandonato nei pressi di una cava per salire con rampe cattive lungo una via crucis fino a Eupilio.
si continua a salire lungo il sentiero per il cornizzolo fino al bivio per Monte RAI e a quel punto si prende un difficile single track chiamato "il Senterun" che conduce a Canzo.
questo "Senterun" è il banco di prova del giro, si può suddividere idealmente in tre tronchi: il primo è una salita a tratti esposta e con qualche passaggio trialistico, il secondo è un lungo traverso con sali-scendi caratterizzato da un sentiero stretto e rampe impegnative in salita, il terzo è una discesa impegnativa con qualche giardino roccioso, tratti scassati dominati da sassi mobili, radici e pendenze importanti.
finita la discesa si sbuca a Canzo.
se il "Senterun" vi ha messo in difficoltà considerate seriamente di sfruttare l'arrivo a Canzo per tornare alla macchina.
il delirio e la paura arrivano dopo, ma sarà troppo tardi.
a Canzo sarete a 15 km e prenderete, dopo un breve trasferimento su asfalto, il sentiero chiamato "dello spaccasassi"; capirete subito perchè...sassi...tanti...troppi...e giardini rocciosi. un sentierino cattivo che però finisce presto e vi immette su una provinciale asfaltata poco trafficata che vi trasferirà da Asso a Maisano in 5 km scarsi.
a Maisano seguite la salita asfaltata che conduce al Rif. S.E.V. ai Corni di Canzo.
allora...la salita non presenta alcuna difficoltà tecnica, essendo prima asfaltata e poi cementata; il difficile è semplicemente gestire il baricentro in quanto, non scendendo mai sotto il 16% e negli ultimi km di cemento toccando troppe volte il 21%, è una dannata salita durissima e interminabile.
5 km di sangue.
Al rifugio finisce la cementata e torna il sentiero...solo che non perde pendenza..quindi dal rifugio si parte con bici in spalla fino alla Forcella dei Corni (1300m slm).
non è che parlo di portage perchè mi piace..è che proprio non c'è scelta.
sono poche centinaia di metri, per una mezz'oretta scarsa di salita, ma non sono nè ciclabili nè fattibili a spinta, percui precludono il giro alle E-Bike.
dalla forcella si rimettono le protezioni e si scende lungo un difficile e trialistico single track con tornanti stretti e poca possibilità di far correre la bici, fino all'area pic-nic della valle.
è breve la discesa, ma difficile e poi si ricomincia a salire lungo i pendii del Sasso Malascarpa.
nome azzeccato, in quanto tanti sassi mobili rendono il sentiero impervio.
seguite il sentiero prima nel bosco a spinta, poi sul fianco della montagna (questo sentiero è poco tracciato, quindi fate attenzione a mantenere la direzione corretta) per incrociare di nuovo la strada che porta a Monte RAI, dove terrete la destra e vi dirigerete verso il Monte Cornizzolo finendo al rif. S.E.C. Cornizzolo.
il rifugio a fine gennaio è aperto e fa da mangiare anche in settimana.
fate rifornimento e poi seguite per pochi metri la discesa asfaltata che abbandonerete al primo tornante, superando il guard-rail e lanciandovi giù lungo i prati degli alpeggi con vista sui laghetti di Annone e Pusiano.
l'ultima discesa è la più impegnativa del giro. Inizia docile, nei prati, ma presto si trasforma in un demonio trialistico e dai sassi aguzzi;
terminerà con una cattiva scalinata in pietra.
giro impegnativo dal punto di vista tecnico e duro dal punto di vista fisico.
acqua in parecchi punti.
numerosi locali di ristoro.
giro All Mountain con tratti a spinta e a portare. fondamentali le protezioni e attenti agli OTB.
1800m D+
34km
si continua a salire lungo il sentiero per il cornizzolo fino al bivio per Monte RAI e a quel punto si prende un difficile single track chiamato "il Senterun" che conduce a Canzo.
questo "Senterun" è il banco di prova del giro, si può suddividere idealmente in tre tronchi: il primo è una salita a tratti esposta e con qualche passaggio trialistico, il secondo è un lungo traverso con sali-scendi caratterizzato da un sentiero stretto e rampe impegnative in salita, il terzo è una discesa impegnativa con qualche giardino roccioso, tratti scassati dominati da sassi mobili, radici e pendenze importanti.
finita la discesa si sbuca a Canzo.
se il "Senterun" vi ha messo in difficoltà considerate seriamente di sfruttare l'arrivo a Canzo per tornare alla macchina.
il delirio e la paura arrivano dopo, ma sarà troppo tardi.
a Canzo sarete a 15 km e prenderete, dopo un breve trasferimento su asfalto, il sentiero chiamato "dello spaccasassi"; capirete subito perchè...sassi...tanti...troppi...e giardini rocciosi. un sentierino cattivo che però finisce presto e vi immette su una provinciale asfaltata poco trafficata che vi trasferirà da Asso a Maisano in 5 km scarsi.
a Maisano seguite la salita asfaltata che conduce al Rif. S.E.V. ai Corni di Canzo.
allora...la salita non presenta alcuna difficoltà tecnica, essendo prima asfaltata e poi cementata; il difficile è semplicemente gestire il baricentro in quanto, non scendendo mai sotto il 16% e negli ultimi km di cemento toccando troppe volte il 21%, è una dannata salita durissima e interminabile.
5 km di sangue.
Al rifugio finisce la cementata e torna il sentiero...solo che non perde pendenza..quindi dal rifugio si parte con bici in spalla fino alla Forcella dei Corni (1300m slm).
non è che parlo di portage perchè mi piace..è che proprio non c'è scelta.
sono poche centinaia di metri, per una mezz'oretta scarsa di salita, ma non sono nè ciclabili nè fattibili a spinta, percui precludono il giro alle E-Bike.
dalla forcella si rimettono le protezioni e si scende lungo un difficile e trialistico single track con tornanti stretti e poca possibilità di far correre la bici, fino all'area pic-nic della valle.
è breve la discesa, ma difficile e poi si ricomincia a salire lungo i pendii del Sasso Malascarpa.
nome azzeccato, in quanto tanti sassi mobili rendono il sentiero impervio.
seguite il sentiero prima nel bosco a spinta, poi sul fianco della montagna (questo sentiero è poco tracciato, quindi fate attenzione a mantenere la direzione corretta) per incrociare di nuovo la strada che porta a Monte RAI, dove terrete la destra e vi dirigerete verso il Monte Cornizzolo finendo al rif. S.E.C. Cornizzolo.
il rifugio a fine gennaio è aperto e fa da mangiare anche in settimana.
fate rifornimento e poi seguite per pochi metri la discesa asfaltata che abbandonerete al primo tornante, superando il guard-rail e lanciandovi giù lungo i prati degli alpeggi con vista sui laghetti di Annone e Pusiano.
l'ultima discesa è la più impegnativa del giro. Inizia docile, nei prati, ma presto si trasforma in un demonio trialistico e dai sassi aguzzi;
terminerà con una cattiva scalinata in pietra.
giro impegnativo dal punto di vista tecnico e duro dal punto di vista fisico.
acqua in parecchi punti.
numerosi locali di ristoro.
giro All Mountain con tratti a spinta e a portare. fondamentali le protezioni e attenti agli OTB.
1800m D+
34km
Comments (5)
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Grazie a te ora so dove non andare MAI con la mia MTB!
Scherzi a parte ho letto con apprensione la tua avvincente descrizione fatta in sella ad una bici anzichè col cavallo di San Donato come la maggior parte di noi fa ed è già impegnativa così.
Comunque complimenti sinceri per coraggio e tenacia nel non mollare su quei sentieracci più che tosti.
Molto belle le foto e......cosa sono gli OTB ?
Ciao
Il dottore mi ha detto che devo usare la MTB.
Io faccio ciò che mi ordina il dottore.
OTB vuol dire Over The Bar...quando ti si impunta la ruota anteriore e cappotti col corpo oltre il manubrio
Ah ecco, ora so anche come chiamare ciò che mi è successo un paio di volte 🤓😱
Devo andare anche io dal tuo medico così avrò l'alibi con la moglie 😜😄🚴
Fatto sabato con Stefano... che altro aggiungere... giro per molti,... mica tanti :) ... ma non per tutti !!!
I tratti difficili sono tutti bypassabili senza problemi, ma se non avete una buona tecnica in discesa... vi fate una bella e lunga passeggiata!
La parte finale del Sentierun sabato era coperta da almeno una trentina di cm di foglie, ed essendo tutta pietrosa, o la si fa a velocità di galleggiamento o ci si trova stesi a terra..
si. il vento dei giorni scorsi ha reso difficile il passaggio avendo fatto cadere anche degli alberi lungo i sentieri, oltre ad aver accumulato foglie nelle buche.
fate attenzione finchè non li puliscono