Colli Berici nord orientali dal lago di Fimon
near Lago di Fimon, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il giro parte dal lago di Fimon e si snoda nella parte Nord-orientale dei Colli Berici, Pianezze, Costozza, Lumignano per intenderci.
Dopo aver costeggiato il lago, in direzione nord, e percorso i primi chilometri su falsopiano per scaldarsi i muscoli, si inizia a salire su ampio sterrato avendo a destra la veduta del lago (2° segnavia). Arrivati in località Chiesa Vecchia si prosegue a salire, un po' su asfalto un po' su sterrato, con direzione Monte dell'asino dove si imboccherà uno sterrato abbastanza sassoso che, alla fine, si raccorderà con il sentiero natura n°4.
Qui abbiamo trovato un punto difficile da fare in sella (3° segnavia, scusate le foto sfuocate), si tratta comunque di pochi metri.
Superato questo ostacolo siete arrivati al punto più alto del primo tratto del percorso. Vi aspettano ora circa 3 chilometri di saliscendi (5° e 6° segnavia) e poi la discesa a Costozza percorrendo la famosa "salita di santa Tecla" (Km=3,9; dislivello=230 m; pendenza media=6%) dove si sfidano gli amanti dei segmenti.
A Costozza si volta a sinistra e si percorre qualche chilometro di asfalto pianeggiante con una piccola pausa al "palazzo bianco" (8° segnavia).
Proseguendo si lascia la strada per addentrarsi, dopo aver superato un breve tratto a spinta (9° segnavia), in un uliveto e sbucare poi in via Castellaro per proseguire poi in salita fino in località Cà Vecchia.
Seguendo le indicazioni "al Rovere" abbandonate la "calda" strada asfaltata e addentratevi nel "fresco" bosco. La strada/sentiero gira attorno al Monte delle Rose e passa per una chiesetta chiusa (10° segnavia). Qui termina la seconda salita della traccia.
Inizia una piacevole discesa in mezzo al bosco, veloce, con un bel fondo compatto se asciutto. Piccolo tratto di asfalto (contrada Giacomelli), quindi si riprende a scendere, questa volta su sentiero che via via si fa sempre più sassoso (difficile se non impossibile pensare di poterlo fare in salita). Il tratto più impegnativo inizia dopo l'11° segnavia perché bisogna guardare bene dove si passa con le ruote della bici. Come ho già detto il fondo è sassoso ma non è un ghiaione per cui lasciate pure correre la bici... se non è bagnato.
Arrivati in fondo ritroverete il lago e con passo domenicale potete tornare al punto di partenza.
Waypoints
Villa Dottori Scaroni o 'palazzo bianco' (8° segnavia)
Villa Veneta del 1580, opera dello Scamozzi, ora in vendita se siete interessati. L’edificio, eretto nel XVI secolo da Alessandro Dottori, è stato rinnovato ed ampliato nel 1726 da Scipione Soncino come si legge nell'iscrizione al centro del frontone. Gli affreschi del 1587, secondo l'iscrizione dipinta nella loggia sopra l'architrave d'ingresso, sono da attribuire al pittore padovano Girolamo Moro. Al 1716 risale la costruzione della cappella adiacente dedicata a S. Teobaldo, fatta costruire dal canonico padovano Annibale Barbo Soncino al posto di un edificio precedente, sempre dedicato al santo, che sorgeva nei pressi della chiesa di S. Maiolo e che all'epoca fu demolito poiché stava andando in rovina a causa delle infiltrazioni della sorgente d’acqua di fronte alla chiesa.
Comments (5)
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Easy to follow
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Moderate
Da rifare con la compagnia
complimenti un bellissimo giro
Grazie per la condivisione 👍
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Veramente bello
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Moderate
Troppo asfalto con una salita lunghissima poco prima di un finale verso il lago con un tratto chiuso ( ma volendo si passa lo stesso) per per pericolo di frane. Onestamente non mi è piaciuto