Cerveteri, Castel Giuliano, Via degli Inferi
near Cerveteri, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Itinerario interessante dal punto di vista naturalistico ed archeologico, non particolarmente impegnativo ma piacevole e vario. Il percorso è un aggiornamento del precedente che passava all'interno della tenuta Santa Barbara, non più transitabile. Si parte dal campo sportivo di Cerveteri e per i primi 15 km si pedala velocemente su comode sterrate e piste dal buon fondo. Si scende poi verso le grotte di Porcareccia facendo attenzione ai profondi solchi causati dall'acqua. Si affronta un piccolo guado per poi risalire su una pista che costeggia dei nuovi noccioleti. Il percorso prosegue poi per 3 km in leggera discesa in un bosco oggetto di recenti tagli massicci. La pista si fa sempre più stretta per poi diventare un sentierino in mezzo ad una folta vegetazione. Si arriva su di un sentierino lungo il suggestivo fosso della Caldara, dal caratteristico odore sulfureo, per poi risalire accanto ad una recinzione. Si continua poi per altri 8 km su facili sterrate per poi iniziare la parte più divertente e tecnica del percorso su sentiero. Si passa accanto alla spettacolare cascata alta di San Giuliano e si prosegue, sempre su sentiero, verso quella bassa. Si prende poi la sterrata che percorre il suggestivo fosso della Mola. Quando la valle si apre si guada il torrente sopra una briglia in cemento e si risale il costone tufaceo su una ripida sterrata ai limiti dell'aderenza. Ci si dirige poi verso Cerveteri. Superato il nuovo cimitero si prende il Cammino degli Inferi, recentemente ripulito e reso fruibile dall'impagabile lavoro dei volontari del GAR, e ci si ritrova a pedalare dentro 2500 anni di storia. Merita dedicare del tempo alla visita di alcune tombe ed in particolare a quella delle colonne doriche. Si passa accanto alla necropoli della Banditaccia per poi tornare al punto di partenza.
Comments (1)
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Siamo andati oggi a verificare la percorribilità. Dal km 19,9 al km 20,5 la pista risulta abbastanza soffocata dalla vegetazione e si fa fatica a procedere speditamente, comunque con un po' di pazienza si passa. (qualcuno si è già prodigato a spezzare parecchi rami ma un intervento con una roncola sarebbe auspicabile). Il sentiero lungo il fosso della Caldara è invece in buone condizioni e si percorre tutto in sella.
Rimane comunque un bel giro