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Bivacco dei Loff

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Trail stats

Distance
25.85 mi
Elevation gain
6,070 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
6,070 ft
Max elevation
4,025 ft
TrailRank 
34
Min elevation
731 ft
Trail type
Loop
Time
6 hours 29 minutes
Coordinates
3080
Uploaded
September 25, 2022
Recorded
September 2022
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near Tovena, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Un altro bel giro in pedemontana per questo fesco settembre. Questa volta il meteo non è stato altrettanto bello del giro di due settimane fa quando siamo stati "a cavallo" della pedemontana da Praderadego al Forcella Matitola, ma, nonostante il cielo sia stato sempre pieno di nubi, non abbiamo preso la pioggia e abbiamo comunque potuto godere di bei panorami sia sulla pianura veneta, sia sulla Valbelluna.
Partiamo dal centro di Tovena dove vi sono diversi parcheggi con strisce bianche quindi liberi. In discesa lungo la via del cimitero scendiamo a valle e superiamo la Provinciale 35 che seguiamo (lungo il percorso descritto dall'amico Stefano nel sito https://nest.bike/itinerari-percorsi-mountainbike/itinerario/bivacco-dei-loff/) fino a Soller da dove prendiamo la salita verso La Posa seguendo una forestale che, salvo il primo tratto iniziale, sale in modo costante e mai troppo impegnativo fino a quota 750 mt slm dove in leggera discesa imbocchiamo la deviazione che porta alla Caldella. In questo modo evitiamo la ripida salita lungo questa famosa forestale che nella zona è famigerata proprio per le sue pendenze. Tuttavia non c'è scampo al tratto che da qui porta al bivio per il Monte Cimone, ma veniamo ripagati dalla bella vista sulla pianura sotto di noi che spazia fino ai Colli Asolani ed al Grappa.
Preseguiamo lasciando il Passo San Boldo sotto di noi alla nostra sinistra fino ad una casera dove incrociamo un secondo bivio per il Cimone ...quindi scatta già l'idea per il prossimo giro: salita fino alla Posa evitando la Caldella e poi giungiamo in questo punto dopo aver scavallato il Cimone aggiungendo circa 200 mt dsl+.
Ora inizia la discesa verso la strada del Passo che ci fa sbucare proprio in corrispondenza del bivio che conduce a Signa. Scendiamo nel bosco lungo un sentiero tecnico, ma mai tropo impegnativo tranne un imbocco un po' incerto nel fitto bosco dopo un tornantino. Ma seguendo la traccia non ci si perde. Anzi ci divertiamo un pochino prima di sbucare sulla forestale.
Dopo aver incrociato la salita per Signa prendiamo l'asfalto in leggera salita, ma lo abbandoniamo dopo qualche chilometro per prendere in direzione di Casera Costacurta la "direttissima" che ci porta verso la cima del Monte delle Agnellezze. Il ciotolato e la pendenza importante (circa 17%) ci costringe a 200 mt di salita con bici a mano. Ma vedrai che ne vale la pena! In questo punto abbandoniamo la traccia indicata nel sito web precedentemente.
Dopo essere giunti a Casera Costacurta in un bel prato verde e dopo aver scattato la foto di rito ed aver ripreso el forze iniziamo a godere del fatto di essere "a cavallo" della pedemontana. Quindi su sentiero, ora pedalabile, andiamo in direzione della Casera Vallon Scuro, ma prima incrociamo il bivio per il bivacco dei Loff che ci costringe ad una brevissima deviazione.
Il posto è veramente molto suggestivo: una balconata su Cison di Valmarino e sul Bosco delle Penne Mozze. Il Bivacco è una costruzione molto ben tenuta e frequentata da diverse persone a piedi con le quali condividiamo la bellezza dei luoghi.
Ora inizia un lunghissimo percorso fatto di su e giù alle spalle del Col dei Moi sia nel bosco sia lungo dei prati in costa che ci fa spuntare il sorriso perchè è veramente divertente anche se sempre impegnativo visto che ogni tanto incontriamo un "dentino" che richiede lo sforzo del biker che rapidamente deve spostare il cambio sul rapporto più leggero.
Per questa parte degl giro abbiamo preso spunto dalla traccia pubblicata dall'amico Gabriele, che era presente al giro, nel sito https://themtbikebrothers.weebly.com/bivacco-dei-loff.html.
Il single track ci porta a Casera Vallon Scuro, altro bellissimo posto con una vista piacevole sulla Valbvelluna, e poi ad una ripidissima discesa sul Passo di Prageradego che abbiamo percorso non senza difficiltà visto che la forestale è stata molto compromessa dall'acqua che ha scavato una profonda canaletta nel mezzo della via. Quindi è richiesta molta attenzione e qualche passaggio a piedi.
Giunti al passo di Praderadego scendiamo lungo la strada asfaltata , ma occhio a non prendere troppa velocità poichè ad un tornante in destra ci stacchiamo per imboccare un divertentissimo sentiero (anche se l'inizio è un po' impegnatrivo) che si rivelerà essere la vera "cigliegina sulla torta" di un giro impegnativo, ma molto appagante anche per la tipolgia di percorsi su cui abbamo pedalato.
Dopo una svolta secca a sinistra imbocciamo il sentiero che porta a Castelbrando e da qui scendiamo (passaggio molto suggestvivo a filo mura) a Cison. Ma attenzione...dobbiamo tenere ancora qualche energia perchè il sentiero che porta a Tovena non è perfettamente lineare e ci aspetta ncora qualche corto, ma impegnativo rampone.
Autore Cristiano Lorenzon.

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