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Bike Alpin 2022: Giro del Monte Bianco (TMB)

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Trail stats

Distance
119.94 mi
Elevation gain
25,167 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
25,167 ft
Max elevation
8,355 ft
TrailRank 
40
Min elevation
1,882 ft
Trail type
Loop
Time
4 days 28 minutes
Coordinates
15992
Uploaded
August 6, 2022
Recorded
July 2022
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near Plampincieux, Valle d’Aosta (Italia)

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Itinerary description

Per il quindicinale del Bike Alpin, la principale escursione MTB di Magicabike, non poteva mancare un giro mitico. Siamo finalmente riusciti a realizzare questo progetto che richiede una pianificazione con larghissimo anticipo vista la difficoltà a trovare disponibilità nei rifugi. Il giro è veramente molto bello, abbiamo ammirato dal basso tutti, o quasi, i ghiacciai del massiccio del Bianco che, nonostante la sofferenza che immaginiamo stiano patendo viste le torride temperature di questa estate, ci regalano ancora delle indimenticabili emozioni.
Parcheggiamo al campeggio Grandes Jorasses che si trova lungo la Val Ferret poco sopra Courmayeur. Con una modica cifra abbiamo la possibilità di lasciare le auto per più giorni in un luogo abbastanza sicuro.
Da qui partiamo, emozionati ed allegri per l'inizio dell'avventura, in discesa verso Courmayeur che non raggiungiamo infatti riusciamo a imboccare la salita verso la val Veny prima di imbatterci nel traffico cittadino.
Si parte subito su ramponi tosti in un ambiente non molto piacevole visto che si segue la strada di servizio ad una cava, ma in lontananza vediamo il bianco del ghiaccio del Miage e lo svettare delle cime e in poco tempo ci immettiamo su di una strada asfaltata tipica di un ambiente alpino. Attraversiamo un bosco ed un campeggio frequentato da diversi turisti, ma quando raggiungiamo il lago Combal lo scenario si apre nel largo del piano che accoglie il lago e sullo sfondo vediamo il Rifugio Elisabetta che è il punto di arrivo della prima tappa che è stata volutamente corta visto che la partenza del giro è avvenuta nel primo pomeriggio poichè la mattina è stata dedicata al viaggio in auto.
Il rifugio è accogliente, ma abbastanza scarno dal punto di vista dei confort come spesso succede per i rifugi di alta montagna.
La mattina successiva abbiamo in programma la tappa più impegnativa del giro e partiamo di buon ora in salita per completare l'ascesa della Val Veny e giungere alla sommità del Colle della Seigne a 2500 mt slm. Siamo dentro ad una nuovola, la salita è stata impegnativa soprattutto nell'ultimo tratto che abbiamo percorso con bici a spinta dalla Casermetta del Colle della Signe, quindi non ci attardiamo più di tanto in sommità dove varchiamo il confine italo-francese ed iniziamo velocemente una delle più belle discese di tutto il giro. Un entusiasmante single track fino al rifugio Des Mottets lungo il quale incontriamo moltissimi escursionisti a piedi con i quali condividiamo senza problemi il sentiero mantenendo un andamento prudente e lento in corrispondenza degli incroci.
Da qui ancora i discesa lungo una forestale che poi diventa asfaltata fino a Les Chapieux che è un bordo di alta quota con qualche servizio per i turisti che lo attraversano (anche con i bus rosa) per percorrere a piedi il TMB.
Ora inizia la salita su asfalto con pendenze mai impegnative fino al Cornet de Roselend famoso per il passaggio del Tour de France e molto panoramico in quanto alle spalle svetta la guglia imbiancata dell'Aiguille del Glaciers.
Dopo soli 400 mt di salita circa scolliniamo e in veloce discesa su asfalto raggiungiamo il Lago di Roselend del quale seguiamo il contorno fino al punto in cui una breve salita ci porta al Lago del La Gittaz da dove inizia la terza salita della giornata: sono circa 700 mt di dislivello. I primi sono su forestale che si sviluppa lungo moltissimi tornantini. Quindi si imbocca un sentiero che attraversa il prato che porta alla sommità del Colle de La Gittaz.
Ora si inizia a scendere lungo un sentiero che inizialmente è facilmente percorribile in sella, ma proseguando diventa un po' sconnesso e qualche salto di roccia ci costringere a scendere per brevi tratti dalla bici.
Si incrocia la strada asfaltata che porta al Colle de la Jouly che percorriamo in salita per un breve tratto fino alla sommità del colle. Da qui ancora in discesa inizialmente lungo la pista da sci, quindi si imbocca (svolta secca a sx) un single track impegnativo alternato a ripidi tratti di forestale. Giungiamo alla bella zona turistico-sportiva di Les Contamines che attraversiamo fino al bivio di le Champel dove inizia l'ultima salita della giornata per arrivare al'Auberge de Bionassay. La stanchezza di un giro così lungo incrementa la sofferenza per le ripidissime erte (alcuni tratti con pendenze superiori al 25%) che ci costringono a frequenti tratti a spinta.
Il rifugio che ci accoglie è nel piccolo borgo di Bionassay che è molto caratteristico. Ceniamo nell'accogliente giardino e poi prendiamo possesso degli altrettanto accoglienti alloggi del cameronee che son veramente molto belli, curati, confortevoli e puliti.
La mattina riprendiamo il viaggio con l'obiettivo di fare la prima salita prima che arrivi il previsto temporale. Dobbiamo guadagnare la sommità del Col de Voza, ma purtroppo anche queste salite sono ripide come quelle della sera prima quindi scendere e spingere a piedi!!
Che sorpresa attraversare i binari del treno a cremagliera che porta al ghiacciaio in quota.
Quindi inizia la discesa ed inizia anche a piovere. Raggiungiamo Chamonix che attraversiamo in velocità tagliando il centro storico ed i paesi limitrofi in velocità visto che il meteo non è destinato a migliorare e ci attende la lunghissima salita al Col de Balme.
Per la fretta Imbocchiamo erroneamente una traccia nel bosco che poi abbandoniamo con un sentiero in discesa non appena ci accorgiamo dell'errore. La traccia non è stata corretta in questo punto, tuttavia il passagio non è da disdegnare.
Ci sarebbe la possibilità di sfruttare l'imipanto per evitare la salita sotto la pioggia, ma per noi quest'anno questa "scorciatoia" non è consentita in quanto l'impianto è oggetto di importanti opere di manutenzione, quindi su per altre ripidissime rampe fino a giungere alla stazione intermedia dell'impianto da dove il paesaggio e la ciclabilità migliorano decisamente, ma, ahinoi, il meteo no. Sotto una pioggia incessante arrriviamo finalmente al rifugio ed attraversiamo il confine franco-svizzero. Si tratta di un posto con limitata disponibilità di posti letto, ma gli ambienti comuni sono gradevoli e ci organizziamo per prepararci alla cena e...sorpresa: smette di piovere, possiamo uscire anche per asciugare gli indumenti e finalmente vediamo la cima del Bianco che sovrasta Chamonix appena imbiancata dalla perturbazione che si sta esaurendo.
La mattina successiva lo scenario è ancora più bello: usciamo dal rifugio con il sole ed iniziamo una fresca discesa verso Le Peuty. Il sentiero è impegnativo e molto frequentato da turisti in salita. Ma con un po' di pazienza e con un intervento meccanico riusciamo a giungere al fondovalle da dove imbocchiamo la salita su asfalto per il Colle Forclaz anch'esso teatro di epiche battaglie tra i ciclisti del Tour de France come recita la targa in cima al colle. Da qui prendiamo la lunghissima e velocissima discesa su asfalto fino a Les Valettes dove inizia la prima importante salita del giorno: 900 mt fino al lago di Champex lungo una strada mai troppo ripida che pedaliamo volentieri in questa fresca ed assolata mattina di fine luglio.
Dopo aver trovato ristoro un uno dei diversi posti che accolgono i turisti lungo le sponde del lago scendiamo fino a Les Arlaches prima di imboccare l'ultima salita del Bike Alpin: la Val Ferret dal lato svizzero. Anche in questo caso spezziamo la lunga salita a metà visto che in località La Fouly pernottiamo presso la struttura Maja Joie. Pedaliamo prima su asfalto, quindi attraversiamo il torrente e in un bellissimo scenario alpino giungiamo al lago dove riprendiamo la strada principale per raggiungere l'albergo.
E' l'ultima notte del Bike Alpin ed è anche quella dove veniamo accolti da una struttura meno spartana di un rifugio, non dormiamo in camerone, ma in camerette e troviamo degli adeguati spazi per le bici, gli indumenti umidi e si mangia anche molto bene!
La mattina successiva si riparte in salita, non abbiamo molta strada da fare per toccare la sommità del Col Ferret e tornare in territorio italiano. La prima parte della salita è su forestale e si pedala molto bene, quindi il sentiero che porta al GPM del Bike Alpin si apre in un ambiente di alta quota veramente spettacolare. Ci sono alcuni tratti in cui si deve spingere la bici, ma a questo punto del viaggio, lo faccimao veramente volentieri e ci gustimao ogni attimo di questa che è l'utlima fatica del giro guardandoci intorno. La vetta del Monte Bianco fa da faro avanti a noi e quando ci giriamo iniziamo a vedere il Monte Rosa ed il Cervino che non sembrano poi così distanti...chissà se il prossimo Bike Alpin potremo arrivarci!
La sommità del Col Ferret è veramenten un posto magnifico. L'aria è tersa e con la giacca si sta bene sotto il sole. Moltissime le foto di rito e poi giù lungo un sentiero (anche questo molto trafficato da escursionisti a piedi) molto tecnico lungo il quale alterniamo tratti in bici a tratti a piedi.
Nel fondovalle troviamo il Rifugio Elena e da qui ogni difficoltà è veramente finita: prima su fondo sterrato e poi asfaltato giungiamo in un battibaleno alle auto.
Autore Cristiano Lorenzon.

Comments  (2)

  • Photo of dodo vinc
    dodo vinc Feb 16, 2023

    Buongiorno, sto organizzando questo giro che farò in bikepacking il weekend del 2 giugno 2023 e vorrei confrontarmi con qualcuno che l'ha già fatto.
    Sareste così gentili da darmi qualche dritta?
    Grazie anticipatamente

  • Photo of ASD Magicabike San Donà di Piave
    ASD Magicabike San Donà di Piave Feb 16, 2023

    Ciao, nessun problema, se posso aiutarti molto volentieri.
    Ti lascio la mail escursionismo@magicabike.com

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