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Bici Lago Layet da Druges-Damon 10-AGO-20

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Trail stats

Distance
11.23 mi
Elevation gain
2,608 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,608 ft
Max elevation
7,615 ft
TrailRank 
38
Min elevation
5,261 ft
Trail type
Loop
Time
3 hours 59 minutes
Coordinates
1613
Uploaded
August 11, 2020
Recorded
August 2020
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near Seissogne, Valle d’Aosta (Italia)

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Itinerary description

Siamo arrivati con l'auto fino al termine della strada asfaltata, percorrendo infiniti tornanti, a Druges-Damon, lasciandola in un parcheggio sulla destra. In sella alle nostre MTB abbiamo proseguito sulla carrozzabile praticamente in piano fino alla biglietteria delle miniera di Saint Marcel (che meriterebbero una visita), dove c'è un altro parcheggio volendo. Da qui abbiamo cominciato a salire in modo deciso alternando strappi a tratti in piano o in discesa, entrando nel Vallone di Saint Marcel, fino al punto di ritrovo per le visite guidate. Poco dopo, nella zona sotto le gallerie, si perde quota per circa 300 metri in maniera piuttosto brusca, poi, finalmente, si comincia a salire senza più perdere quota. Si alternano strappi a pendenze più dolci, ma il fondo non è dei migliori e spesso le gomme perdono aderenza a causa della ghiaietta e dei sassi presenti sulla strada. Usciti dal bosco, dopo un lungo traverso che ci porta verso il fondo della vallata, si passa sul torrente Saint Marcel e si deve affrontare una rampa lastricata che mette a dura prova ammortizzatori e gambe (l'ultimo tratto ho dovuto scendere, mentre il mio amico ce l'ha fatta pedalando). Quando la strada piega sulla sinistra, dopo aver riattraversato il torrente, inizia la parte più impegnativa di tutto il tragitto. Le pendenze aumentano ancora, mentre il fondo stradale non agevola la pedalata. Ho dovuto spingere per qualche centinaio di metri, fino a quando abbiamo raggiunto Pian D'Emonin Dessous (il mio amico l'ha pedalata tutta). Da qui le cose migliorano un poco ed ho potuto tornare in sella. Ancora un grande sforzo nei due tornanti prima di arrivare finalmente al Lago Layet, così nascosto che ti ci devi tuffare per vederlo. Arrivati qui non potevamo non fare ancora un piccolo ma intenso sforzo per superare la salita dietro al lago, per affacciarci sul bellissimo pianoro appena sopra. Una breve digressione ci ha portati ad affacciarci su due ex laghi, ora completamente ricoperti da manto erboso, trasformati in acquitrino. Rientrati al lago abbiamo fatto pausa pranzo. Bello il passaggio nella stretta gola a picco sulle cascate per ritornare al lago (occhio a prendere bene la curva sulla destra). Il lago è in una conca veramente tranquilla e riparata, un colore magnifico, due isolotti erbosi e tantissimi pesci. Purtroppo il tempo instabile ci ha costretti ad un rientro anticipato.
Il rientro si fa dalla stessa strada e la discesa va fatta con molta prudenza per i motivi di cui sopra: pendenze molto accentuate e fondo sconnesso, con ghiaietta, sassi e terriccio tendono a far bloccare le ruote. Dopo il primo tratto, attraversato il torrente, le cose migliorano un poco, ma l'attenzione deve rimanere alta, basta una piccola distrazione per ritrovarsi nella polvere. Una volta nel bosco ci si può rilassare un poco di più fino ad arrivare nella zona delle miniere. Al Km 15.1, dopo una discesa, si rimane sulla destra e si deve affrontare la risalita più impegnativa del ritorno. Sono 50 metri di dislivello da superare in 300 metri: il fondo sconnesso e la pendenza accentuata aggiunti alla stanchezza li fanno patire parecchio. Superato questo ostacolo, abbiamo pedalato ancora per un paio di brevi e innocue risalite prima di arrivare all'auto. Giusto il tempo di cambiarci e mettere le bici in auto con calma, ecco che il temporale ha aperto i rubinetti.

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