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Bici Lago Goillet da Valtournenche 31-AGO-22

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Trail stats

Distance
17.74 mi
Elevation gain
3,501 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,501 ft
Max elevation
8,322 ft
TrailRank 
34
Min elevation
5,116 ft
Trail type
Loop
Time
6 hours 27 minutes
Coordinates
2309
Uploaded
September 1, 2022
Recorded
August 2022
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near Loz, Valle d’Aosta (Italia)

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Itinerary description

Anello impegnativo, non tanto per la difficoltà del percorso, ma principalmente per la pendenza media delle salite. Un giro abbastanza tranquillo per e-bike, ma tosto per le classiche. Non ci siamo fatti mancare nulla: portage (pochissimo), asfalto (poco), sterrato (tantissimo), lavori in corso sulle piste da sci, deviazioni, gallerie, panorami grandiosi dell'alta Valtournenche e... animali che hanno cercato di mangiare i copertoni!!
Lasciato l'auto nel parcheggio superiore, accanto alla statale, della partenza dell'ovovia di Valtournenche (volendo la potete lasciare anche alla stazione a valle). In sella alle nostre MTB risaliamo la statale verso Cervinia per 600 metri, girando a destra al primo bivio, per Losanche. Attraversiamo il paesino rimanendo sulla sinistra e affrontando dei bassi gradini, poi un po' di strada lastricata prima di affrontare una rampa erbosa. Qui, dopo una decina di metri iniziamo il nostro portage di circa 250 metri, fino ad incrociare una sterrata. La traccia sul GPS, dopo la rampa, indica di andare a destra, ma la via è chiusa da un pascolo, per cui seguiamo il sentiero sulla sinistra che sale ripido nel bosco. Alla sterrata risaliamo in sella e andiamo a sinistra. Ad un gruppetto di case, tutto a destra su asfalto fino alla strada. Qui andiamo a sinistra in salita per circa 500 metri. Dopo un largo tornante sulla destra imbocchiamo una ripida stradina asfaltata sulla sinistra, che entra nel bosco. Da qui in avanti seguiremo sempre la strada principale che si sterra dopo la prima rampa. Cominciamo faticosamente a salire costeggiando e attraversando più volte la pista da sci. Nei tratti più ripidi, spesso c'è l'asfalto che aiuta a faticare un po' meno, nonostante il fondo sia sempre molto bello e con grip. Le pendenze sono sempre molto impegnative: in 6 Km si sale di 500 metri. La parte più dura, con fondo anche sconnesso, si trova proprio nell'ultima parte, dopo la stazione a valle della seggiovia Becca d'Aran per raggiungere l'ovovia Salette (sono sceso e ho spinto per una 50ina di metri). Perdiamo un po' di quota passando a fianco della Motta, per prendere una traccia non segnata sul GPS dopo 200 metri. Una curva a destra con strappetto un po' sconnesso, poi un lungo saliscendi su prato e una risalita verso l'Alpe Molar. Prima vale la pena una brevissima deviazione a sinistra per affacciarsi sulla Valtournenche. Tornati indietro, un'altrettanto breve discesina porta ad intercettare la sterrata dell'Alpe Molar. Da qui, fino alla stazione della funicolare, è un bellissimo falsopiano in quota con parecchi saliscendi e panorama meraviglioso sulle Grand Jorasses. Ammiriamo i vecchi argani e il casotto insieme ad un asinello che ci viene incontro. E' dolcissimo e ci segue cercando di leccarci, forse per avere qualcosa da mangiare. E, mentre mi allontano dalla bici per scattare alcune foto, lo vedo avvicinarsi alla ruota posteriore e cominciare a morderla. Arrivo in tempo per fermarlo appena addentato un tassello che per fortuna regge il morso! Risaliti in sella ci fermiamo ancora poco oltre per visitare la piccola cappella in cristallo, poi proseguiamo pedalando in mezzo ai binari della decauville (che serviva a portare i materiali per costruire la diga del Lago Goillet). E' un bellissimo traverso in cui prestare attenzione a dove mettere le ruote. Se si sbanda c'è rischio di cadere e in alcuni punti è leggermente esposta, specie nei pressi della seggiovia Cieloalto. La decauville sbuca sulla strada di servizio che porta a Cime Bianche, in inverno usata come pista da sci, la famosa Ventina. Per arrivare al Lago Goillet manca un chilometro, ma è il più duro. La stanchezza comincia a farsi sentire, siamo intorno ai 2500, la pendenza è sopra al 10%, non molla, e il fondo in alcuni punti non è proprio il massimo. Pranzo al lago ammirando il ghiacciaio di Plateau Rosà, sopra di noi.
Risaliti in sella, ripercorriamo la strada a ritroso fino a dove siamo sbucati con la decauville, andando a sinistra, e prendiamo subito la strada sulla destra in discesa, appena a fianco dei binari. Dopo 800 metri la troviamo sbarrata da lavori in corso, prendiamo un sentiero in portage sulla destra che sbuca comunque nell'area dei lavori. Saliamo in sella e scendiamo sulla destra su una nuova pista da sci fino a prendere il sentiero sulla destra, un 400 metri dopo, bloccati di nuovo da reti dei lavori in corso. E' un sentiero tecnico ma ciclabile, con un po' di scaltrezza. Dopo 300 metri andiamo a sinistra attraversando la pista (percorso obbligato e delimitato da reti) e risaliamo dall'altra spingendo le bici per pochi metri. Di nuovo in sella sbuchiamo sull'asfalto di Cielo Alto. Scendiamo veloci su asfalto per un chilometro, giriamo a sinistra al bivio e poco dopo arriviamo sulla SR46. Qui bisogna andare a destra (non sinistra come abbiamo fatto noi) verso Cervinia e girare a sinistra poco prima della galleria, all'altezza di un distributore. Scendiamo ora per imboccare il sentiero 107 sulla sinistra, appena prima del ponte sul Marmore. Qui iniziamo un bellissimo saliscendi a fianco del torrente. In un paio di punti diventa leggermente esposto e la discesa tecnica negli ultimi metri, prima di arrivare ad una sterrata. Alla sterrata a destra, poi destra e ancora a destra per attraversare il Marmore. La strada ora sale leggermente piegando sulla sinistra, poi sarà un favoloso falsopiano in leggera discesa, con fondo stupendo e vista meravigliosa sulla vallata. Dapprima passiamo su un tratto intagliato nella roccia, dove la valle è più stretta, poi si entra nel bosco. Attraversiamo quattro gallerie illuminate e arriviamo a Liortere. Appena usciti dal bosco, prima del piccolo borgo, bisogna prendere a sinistra la strada che scende. E' una bellissima e divertente discesa, tutta nel bosco, che ci porta a Crepin. Attraversiamo il paesino e prendiamo una traccia molto ripida sulla destra, con fondo perfetto che porta al parcheggio della partenza degli ovetti. Attenzione: al termine della discesa ci sono dei gradini, rimanere sulla sinistra. Dal parcheggio non ci rimane che risalire all'auto.

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