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Bici Collina Morenica di Scarmagno da Montalenghe 15-APR-23

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Trail stats

Distance
19.64 mi
Elevation gain
1,549 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,549 ft
Max elevation
1,722 ft
TrailRank 
34
Min elevation
1,072 ft
Trail type
Loop
Time
4 hours 51 minutes
Coordinates
4977
Uploaded
April 16, 2023
Recorded
April 2023
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near Montalenghe, Piemonte (Italia)

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Itinerary description

Abbiamo parcheggiato a Montalenghe in un piccolo parcheggino sulla sinistra della strada. Con le MTB prendiamo la prima via di fronte al parcheggio che si sterra poche decine di metri dopo. La seguiamo in leggera salita passando sotto l'autostrada To-Ao. Sbuchiamo nello spiazzo adiacente al Santuario di Nostra Signora del Misobolo. Ci teniamo sulla destra proseguendo sulla sterrata. Dopo una curva a sinistra di 90° ignoriamo una deviazione sulla destra e proseguiamo dritti per circa 800 metri. Superata una prima sterrata, ci teniamo a destra alla seconda sbucando su una strada asfaltata nei pressi di un capannone industriale. Sfioriamo l'asfalto infilandoci subito a sinistra su un'altra sterrata. La seguiamo in leggera discesa avendo cura di rimanere sulla destra ai due successivi bivi. Attraversiamo una strada asfaltata procedendo sempre dritti. Tutto questo tratto, dal capannone in avanti, è in mezzo alle viti e ai campi ed offre bellissimi panorami sulle montagne e sui rilievi dei dintorni. Al bivio successivo facciamo un sinistra destra e finiamo di nuovo su asfalto. Andiamo a destra per 100 metri in discesa per poi riprendere una sterrata sulla sinistra. Da qui piano piano riprendiamo a salire passando in mezzo ai campi e andando verso l'abitato di Cuceglio, che già abbiamo visto da lontano. Attraversiamo la Via peer Agliè e andiamo dritti, su Via Pezza, giriamo poi a sinistra, in salita, su Via Valentino, proseguiamo su Strada Viassa e, al suo termine, facciamo un destra-sinistra. Il terreno torna sterrato e la strada piega sulla sinistra, sempre su bel fondo pedalabile. Qui affrontiamo un paio di saliscendi. Al fondo della prima discesa andiamo a destra, poi a sinistra alla risalita. Una ripida discesa ci porta nuovamente su asfalto. Andiamo a destra e poi a sinistra alla prima sterrata. entriamo in un bel anfiteatro erboso circondato dal bosco. Seguiamo la strada principale con le indicazioni "Pianezza". Ci arriviamo dopo 1 Km scarso dall'inizio della stradina. Al laghetto prendiamo decisamente a sinistra riprendendo a salire in modo più marcato, ancora a sinistra al bivio successivo e, dopo un paio di curve, passiamo accanto ad una torbiera in secca. Poco dopo una discesa ci porta ad un altro bivio ancora, prendiamo a destra su salita con fondo lastricato. Sono 800 metri, tranquillamente pedalabili con strappetto finale di pochi metri, sulla destra. ora siamo in falsopiano prima di affrontare l'ultimo strappetto che ci porta sul Bric Vignadoma, punto più alto della pedalata. Affrontiamo ora una delle due o tre ripide e tecniche discese di tutto il giro. La strada si trasforma in sentiero e con cautela scendiamo. Al termine troviamo davanti a noi una ripida risalita, pochi metri, ma impegnativi. Ora è tutto saliscendi in singletrack, molto bello, solo in pochi e brevi punti leggermente impegnativo. Rimaniamo sempre in cresta e dopo 1,3 Km troviamo un bivio: è indifferente andare a destra o sinistra, noi optiamo per la destra. Dopo 200 metri ci ricongiungiamo all'altra traccia. i due sentieri procedono paralleli per qualche metro e noi ci spostiamo sulla traccia di sinistra nell'unico passaggino che li collega. Poco dopo rimaniamo ancora sulla sinistra in discesa e a destra al successivo bivio. Ci aspettano ora 800 metri di discesa, i cui ultimi 150 sono ripidi e un po' impegnativi, compreso un tornantino. Siamo ormai in periferia di Bairo. Prendiamo ora a destra sbucando di nuovo su asfalto qualche centinaio di metri più tardi. Siamo ora a Torre Canavese. Destra e poi a sinistra su lastricato (Via Breia). La percorriamo per 400 metri, per poi imboccare una sterrata sulla destra e andare a sinistra al successivo bivio. Su fondo erboso riprendiamo a salire per 200 metri, sbucando a Mompino; ci teniamo sulla destra continuando a salire. Dopo 300 metri tiriamo diritti, e poi poco dopo a teniamo la sinistra. La strada sale ancora un poco, poi scende piegando sulla sinistra. Al bivio ci teniamo a sinistra e poi subito dopo a destra, sempre in salita. Un breve falsopiano ci porta alla Chiesa di San Giacomo Apostolo. E' un bel posticino e ci sono i tavoli per il picnic, buon posto per fare la nostra meritata pausa pranzo. E' mezzogiorno e sono più di 2 ore che pedaliamo.
Risaliti in sella alle nostre MTB affrontiamo forse la più impegnativa e tecnica discesa della giornata. 200 metri di massi e radici: fattibile in sella con un po' di scaltrezza e tecnica. Al termine, andiamo a destra su un bel traverso a mezza quota di 300 metri, poi sinistra, tornante a sinistra e tornante a destra. In 600 metri, con discesone finale finiamo su asfalto. Andiamo a sinistra e poi a destra, di nuovo su sterrato per costeggiare il campo da golf. Dopo 800 metri siamo di nuovo su strada. Andiamo a destra per 400 metri, prima di abbandonarla andando ancora a destra. La sterrata torna indietro di qualche metro in discesa, piega sulla sinistra costeggiando ancora il campo da golf, curva a sinistra, poi sulla destra e ricominciamo a salire dolcemente verso il Laghetto di Mosna. Lo costeggiamo sulla destra e dobbiamo affrontare un 20-30 metri di pacias, prima di ritrovare l'asciutto e di nuovo aderenza per i nostri pneumatici, ora ricoperti di fanghiglia. dopo un sinistra destra proseguiamo tranquilli su bel fondo, fino a prendere una sterrata, poco battuta e in discesa sulla sinistra. Questa costeggia tutta l'area della torbiera, ma è messa molto male e dobbiamo stare attenti a dove si mettono le ruote. in un paio di casi dobbiamo scendere dalle bici per superare un tronco caduto. A parte questo, la strada è pedalabile. Questo tratto è lungo poco più di 1 Km e verso la fine migliora. Al bivio prendiamo a destra per Silva, che raggiungiamo un leggera salita su buon fondo. Attraversiamo la strada e continuiamo verso sinistra in direzione di Vialfrè. Dopo 600 metri ci teniamo sulla destra e poi andiamo a sinistra, dopodichè seguiamo la strada principale che ci fa sbucare su asfalto a Vialfrè. Proseguiamo su Via Circonvallazione in piacevole discesa fino alla curva sulla destra. Ci siamo collegati al tragitto che avevamo fatto un mesetto fa (https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/bici-vialfre-dal-lago-di-candia18-mar-23-128937823). In questo caso ripercorriamo la sterrata fino al primo bivio sulla destra, imboccando la strada che sale per qualche metro, prima di scendere decisa verso l'altro versante della morena. Ci troviamo ora sul percorso dei massi erratici che avevamo percorso a venire in su la volta scorsa. Questa volta lo facciamo in discesa fino all'autostrada To-Ao. Andiamo a destra, attraversiamo l'incrocio e ci infiliamo subito a sinistra sulla sterrata che ci riporta a fianco dell'autostrada. Al sottopasso la attraversiamo e proseguiamo fino a prendere una sterrata erbosa sulla destra. Dopo 400 metri andiamo a sinistra e poco dopo sbuchiamo nuovamente su asfalto. Prendiamo a destra e dopo circa 800 metri siamo al parcheggio.
La maggior parte dell'itinerario che abbiamo fatto segue l'Alta Via dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea, l'anello Principale Morena Ovest e Sentiero dei Massi Erratici.
Ho messo difficoltà media per due motivi, pur essendo il giro tutto pedalabile. Il primo è per l'orientamento: ci sono infiniti bivi e sentieri e senza una traccia è quasi impossibile capire dove andare; il secondo è per alcuni tratti, soprattutto in discesa, di fondo non bellissimo e impegnativo. Ci sono due discese ripide, brevi ma intense: una dopo il Bric Vignadoma, l'altra dopo la Chiesa di San Giacomo. Il tratto più impegnativo (a parte il pacias nei pressi del Laghetto) è la strada che costeggia la torbiera. E' poco battuta e molto sporca. Il resto del tragitto si svolge su fondo da ottimo a buono, in alcuni casi su buon ciottolato od erba, ma molto più spesso in terra. E' indubbio che le condizioni meteo possono influire sulla qualità del fondo, che dopo le piogge può essere anche inagibile.

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