Anello della Piana del Fucino. Avezzano - S.Benedetto dei Marsi - Venere - Ortucchio - Trasacco - Luco dei Marsi
near Avezzano, Abruzzo (Italia)
Viewed 127 times, downloaded 0 times
Trail photos
Itinerary description
Escursione in mountain bike alla scoperta dei dettagli della Piana del Fucino con particolare interesse per i paesi posizionati lungo le antiche sponde del Lago del Fucino.
Il percorso si svolge prevalentemente su strada asfaltata, 95%, e per un breve tratto su sterrata. Gran parte delle strade percorse sono a bassa intensità di traffico, sempre se si considerano i giorni festivi come il sabato e la domenica.
E' invece inevitabile incrociare mezzi pesanti, come tir, trattori di grande taglia e furgoni essendo questi legati alle attività agricole attive h24.
E' bene tener presente che in inverno le temperature sono proibitive, in estate il caldo e l'umidità si fanno sentire e sia in primavera che in estate la piana è costantemente ricoperta da un fitto strato di nebbia.
Si parte dalla città di Avezzano. Il parcheggio l'ho scelto a ridosso della piazza centrale perché non isolato, per il fatto che è gratuito su questa via, perché all'ombra in estate e perché nella zona limitrofa era presente il mercato ambulante che interessa un'ampia area cittadina.
Dopo un breve passaggio nella Piazza Risorgimento di fronte alla Cattedrale di S.Bartolomeo si passa a far visita al Castello Orsini Colonna. La fortezza è ciò che rimane in piedi ad Avezzano dopo il disastroso terremoto del 13 Gennaio 1915 che rase al suolo il paese modificandone per sempre i connotati architettonici e provocando più di 30.000 vittime in tutta la Marsica e nei territori limitrofi, lo stravolgimento sociale e culturale della Piana del Fucino sarà descritto nel romanzo Fontamara di Ignazio Silone.
Si esce da Avezzano e ci si immette sull'ampia strada (dissestata) che conduce all'incrocio con la via che portrà a compiere il periplo della piana.
La strada si restringe, le auto seppur poche, sfrecciano veloci e bisogna fare attenzione.
I campi coltivati sono concimati costantemente con liquami e stabbio, l'odore che si respira è forte e fastidioso se sommato all'incuria di ciò che marcisce a bordo strada.
Il primo borgo che si incontra è come spesso accade di recente fattura, ovvero risale al periodo della bonifica del bacino del Fucino, il borgo legato alla suddivisione dei lotti agricoli Borgo Quattordici.
Proseguendo si continua a pedalare sulla via che a tratti si restringe per la vegetazione. In un unico punto sono stato inseguito da cani che erano liberi di uscire da un cancello.
Al borgo di San Benedetto dei Marsi una piacevole sorpresa, la presenza di un insediamento romano impreziosisce il centro cittadino costituito da case basse ricostruite dopo il terremoto del '15 e da altre più o meno recenti che appaiono disarmoniche rispetto all'estetica architettonica di inizio '900.
In breve tempo si giunge a Venere. Anche questo paese è di recente fattura, si addossa allo sperone roccioso della montagna ed è sormontato dalla torre medioevale unico elemento storico scampato al terremoto.
Uscendo da Venere si percorre l'unico breve tratto sterrato che costeggia piccole attività agricole e deturpanti aziende estrattive.
Come si lascia la sterrata e si attraversa un incrocio pericoloso si giunge al caratteristico paesino di Ortucchio.
Impreziosito dal visitabile castello Piccolomini (dove ho trascorso un'ora abbondante insieme al custode) a rendere ancor più proficua la visita vi è il bellissimo Santuario di Sant'Orante. Realizzato inizialmente intorno al VIII secolo d.C. e ricostruito dopo il terremoto conserva ancora bellissimi affreschi del XVI secolo oltre alle spoglie del santo e alle decorazioni Longobarde.
Sotto le mura del castello invece vi è ciò che rimane del Lago del Fucino, il laghetto di Ortucchio infanti vanta questa particolarità, è l'ultima testimonianza del terzo bacino lacustre più grande d'Italia scomparso per volere della famiglia Torlonia per rendere più profittevoli i loro interessi tanto da vedere le loro finanze fallire svendendo tutto ai gerarchi fascisti.
Un lungo tratto di strada molto più trafficata separa Ortucchio da Trasacco. Per salire al centro del paese bisogna affrontare una breve me ripida salita che conduce in primis alla torre medioevale e poi alla piazza con la Basilica di San Cesidio e Rufino. Purtroppo un matrimonio mi ha impedito di visitarla.
Da Trasacco a Luco dei Marsi passano 10km scarsi, sempre sulla Circonfucense che scorre parallela alla più trafficata SP22.
Luco dei Marsi non fa una gran bella impressione appena si entra nella sua area periferica. Per apprezzare edifici di valore architettonico occorre salire nel centro storico affrontando un breve strappetto. La piazza Umberto Primo vasta e curata è dominata dalla Chiesa di San Giovanni Battista.
Lasciata Luco di Marsi si attraversa una vasta area industriale nella frazione di Case Incile, il nome derivante dalla presenza del cunicolo di Claudio posto nelle vicinanze, ci ricorda di come già i romani avessero avuto l'intenzione di prosciugare il lago, ma soprattutto di come, avvenuto questo stravolgimento, non si sia riusciti a far altro che creare attività impattanti per il territorio con un evidente alternarsi di industrie abbandonate (ex zuccherificio) e nuovi capannoni circondati da rifiuti.
La strada che ormai rimane per raggiungere di nuovo Avezzano è poca e assolata, si sale gradualmente fino al castello Orsini Colonna per poi finire facendo lo slalom tra le bancarelle del mercato che all'ora di pranzo si appresta allo smantellamento.
Escursione ciclistica dai toni in chiaro scuro ma tutto sommato appagante perché sapendo cosa e come osservare ciò che scorre intorno è possibile portare a casa un ricco bagaglio di conoscenze, considerazioni e nuove esperienze.
Il percorso si svolge prevalentemente su strada asfaltata, 95%, e per un breve tratto su sterrata. Gran parte delle strade percorse sono a bassa intensità di traffico, sempre se si considerano i giorni festivi come il sabato e la domenica.
E' invece inevitabile incrociare mezzi pesanti, come tir, trattori di grande taglia e furgoni essendo questi legati alle attività agricole attive h24.
E' bene tener presente che in inverno le temperature sono proibitive, in estate il caldo e l'umidità si fanno sentire e sia in primavera che in estate la piana è costantemente ricoperta da un fitto strato di nebbia.
Si parte dalla città di Avezzano. Il parcheggio l'ho scelto a ridosso della piazza centrale perché non isolato, per il fatto che è gratuito su questa via, perché all'ombra in estate e perché nella zona limitrofa era presente il mercato ambulante che interessa un'ampia area cittadina.
Dopo un breve passaggio nella Piazza Risorgimento di fronte alla Cattedrale di S.Bartolomeo si passa a far visita al Castello Orsini Colonna. La fortezza è ciò che rimane in piedi ad Avezzano dopo il disastroso terremoto del 13 Gennaio 1915 che rase al suolo il paese modificandone per sempre i connotati architettonici e provocando più di 30.000 vittime in tutta la Marsica e nei territori limitrofi, lo stravolgimento sociale e culturale della Piana del Fucino sarà descritto nel romanzo Fontamara di Ignazio Silone.
Si esce da Avezzano e ci si immette sull'ampia strada (dissestata) che conduce all'incrocio con la via che portrà a compiere il periplo della piana.
La strada si restringe, le auto seppur poche, sfrecciano veloci e bisogna fare attenzione.
I campi coltivati sono concimati costantemente con liquami e stabbio, l'odore che si respira è forte e fastidioso se sommato all'incuria di ciò che marcisce a bordo strada.
Il primo borgo che si incontra è come spesso accade di recente fattura, ovvero risale al periodo della bonifica del bacino del Fucino, il borgo legato alla suddivisione dei lotti agricoli Borgo Quattordici.
Proseguendo si continua a pedalare sulla via che a tratti si restringe per la vegetazione. In un unico punto sono stato inseguito da cani che erano liberi di uscire da un cancello.
Al borgo di San Benedetto dei Marsi una piacevole sorpresa, la presenza di un insediamento romano impreziosisce il centro cittadino costituito da case basse ricostruite dopo il terremoto del '15 e da altre più o meno recenti che appaiono disarmoniche rispetto all'estetica architettonica di inizio '900.
In breve tempo si giunge a Venere. Anche questo paese è di recente fattura, si addossa allo sperone roccioso della montagna ed è sormontato dalla torre medioevale unico elemento storico scampato al terremoto.
Uscendo da Venere si percorre l'unico breve tratto sterrato che costeggia piccole attività agricole e deturpanti aziende estrattive.
Come si lascia la sterrata e si attraversa un incrocio pericoloso si giunge al caratteristico paesino di Ortucchio.
Impreziosito dal visitabile castello Piccolomini (dove ho trascorso un'ora abbondante insieme al custode) a rendere ancor più proficua la visita vi è il bellissimo Santuario di Sant'Orante. Realizzato inizialmente intorno al VIII secolo d.C. e ricostruito dopo il terremoto conserva ancora bellissimi affreschi del XVI secolo oltre alle spoglie del santo e alle decorazioni Longobarde.
Sotto le mura del castello invece vi è ciò che rimane del Lago del Fucino, il laghetto di Ortucchio infanti vanta questa particolarità, è l'ultima testimonianza del terzo bacino lacustre più grande d'Italia scomparso per volere della famiglia Torlonia per rendere più profittevoli i loro interessi tanto da vedere le loro finanze fallire svendendo tutto ai gerarchi fascisti.
Un lungo tratto di strada molto più trafficata separa Ortucchio da Trasacco. Per salire al centro del paese bisogna affrontare una breve me ripida salita che conduce in primis alla torre medioevale e poi alla piazza con la Basilica di San Cesidio e Rufino. Purtroppo un matrimonio mi ha impedito di visitarla.
Da Trasacco a Luco dei Marsi passano 10km scarsi, sempre sulla Circonfucense che scorre parallela alla più trafficata SP22.
Luco dei Marsi non fa una gran bella impressione appena si entra nella sua area periferica. Per apprezzare edifici di valore architettonico occorre salire nel centro storico affrontando un breve strappetto. La piazza Umberto Primo vasta e curata è dominata dalla Chiesa di San Giovanni Battista.
Lasciata Luco di Marsi si attraversa una vasta area industriale nella frazione di Case Incile, il nome derivante dalla presenza del cunicolo di Claudio posto nelle vicinanze, ci ricorda di come già i romani avessero avuto l'intenzione di prosciugare il lago, ma soprattutto di come, avvenuto questo stravolgimento, non si sia riusciti a far altro che creare attività impattanti per il territorio con un evidente alternarsi di industrie abbandonate (ex zuccherificio) e nuovi capannoni circondati da rifiuti.
La strada che ormai rimane per raggiungere di nuovo Avezzano è poca e assolata, si sale gradualmente fino al castello Orsini Colonna per poi finire facendo lo slalom tra le bancarelle del mercato che all'ora di pranzo si appresta allo smantellamento.
Escursione ciclistica dai toni in chiaro scuro ma tutto sommato appagante perché sapendo cosa e come osservare ciò che scorre intorno è possibile portare a casa un ricco bagaglio di conoscenze, considerazioni e nuove esperienze.
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments