Anello del Lago di Campotosto in MTB
near Campotosto, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Con pazienza continua l'esplorazione dei bacini lacustri del Centro Italia, oggi è stata la volta del Lago di Campotosto.
Bacino lacustre formatosi in era glaciale, aveva caratteristiche leggermente diverse da oggi, il suo aspetto e la sua portata furono modificati nel corso degli anni '30 e '40 del '900 quando vennero realizzate 3 dighe che oggi servono 3 centrali idroelettriche.
Prima della realizzazione dell'invaso, l'attività lavorativa si concentrava oltre che naturalmente sull'allevamento, anche sull'estrazione della torba come materiale combustibile, attività decaduta con l'allagamento delle aree estrattive.
Il fatto che il lago si trovi lungo la faglia che ha causato negli ultimi anni terremoti distruttivi, mette in discussione la sicurezza delle dighe e l'esistenza del lago stesso così come ci appare oggi.
L'escursione in MTB è relativamente facile. Si parte dal centro di Campotosto dove in base all'orario e alla stagione può risultare difficile trovare parcheggio.
Il senso orario dell'escursione ha come principio quello di fiancheggiare sempre il lago e permettere qual'ora si voglia e ve ne sia la possibilità, la discesa verso le sponde del lago.
Tutto il tratto stradale che arriva fino al Ponte delle Stecche può risultare abbastanza trafficato da auto, camper e soprattutto moto nei giorni festivi, mentre il tratto che dalla Diga di Sella Pedicante arriva al paese Mascioni risulta scarsamente trafficato.
Poco dopo la chiesa di Santa Maria Apparente sulla destra si può scendere al lago attraverso il bel Sentiero Natura. Risulta in alcuni tratti fangoso, mentre il livello delle acque ha ricoperto alcuni tratti del sentiero rendendo impossibile andare oltre.
Altri accessi vi sono fino alla Diga di rio Fucino, ma non tutti li ho praticati perché il punto di vista sul lago non mutava di molto rispetto agli altri.
Dopo la diga altri accessi, alcuni occupati dai numerosi camper in sosta.
Superato il ponte e la Diga di Sella Pedicante un breve strappetto riporta in quota la strada. Gli accessi al lago su questo versante sono più lontani dalla strada e per chi ne ha tempo e voglia si possono praticare quando la vegetazione è meno rigogliosa.
La visita al paese semiabbandonato di Mascioni richiede un piccolo sacrificio, una salita di poche centinaia di metri conduce al centro del paese dove risulta evidente il colpo di grazia dato dal terremoto ad una realtà rurale già messa in ginocchio dai cambiamenti economici e sociali.
Superato di nuovo il Ponte delle Stecche dove si trovano diverse attività culinarie, si procede per far visita ai resti della chiesetta della Madonna di Piedicino, menzionata nel 1408 a testimonianza di un culto popolare ormai dimenticato, risulta ad oggi un rudere vilipeso da coloro che l'hanno trasformato in latrina e da altri che ne hanno trafugato le pietre con iscrizioni cancellandone i pochi segni distintivi rimasti.
Si prosegue oltre direzione Diga di Poggio Cancelli.
Aggirabile con un ampio anello che costringe prima a scendere al livello del piccolo paese omonimo e anche questo semidistrutto dal terremoto, per poi risalire attraverso una lunga salita che riporta alla quota di Campotosto solo quando si arriva in prossimità dell'arrivo.
Il giro termina con l'acquisto di prodotti locali nell'ormai storico negozio di alimentari tra i container di Campotosto.
N.B.
Vi sono diverse fonti potabili lungo l'anello, e un paio di attività ricreative dove acquistare bevande o cibo. Ho incontrato due pastori maremmani tranquilli e placidi in corrispondenza di un casale. Gli accessi al lago non sono sempre semplici, tratti in forte pendenza su fondo sconnesso e con fango nei punti meno esposti al sole, non adatti a gravel o a principianti.
Bacino lacustre formatosi in era glaciale, aveva caratteristiche leggermente diverse da oggi, il suo aspetto e la sua portata furono modificati nel corso degli anni '30 e '40 del '900 quando vennero realizzate 3 dighe che oggi servono 3 centrali idroelettriche.
Prima della realizzazione dell'invaso, l'attività lavorativa si concentrava oltre che naturalmente sull'allevamento, anche sull'estrazione della torba come materiale combustibile, attività decaduta con l'allagamento delle aree estrattive.
Il fatto che il lago si trovi lungo la faglia che ha causato negli ultimi anni terremoti distruttivi, mette in discussione la sicurezza delle dighe e l'esistenza del lago stesso così come ci appare oggi.
L'escursione in MTB è relativamente facile. Si parte dal centro di Campotosto dove in base all'orario e alla stagione può risultare difficile trovare parcheggio.
Il senso orario dell'escursione ha come principio quello di fiancheggiare sempre il lago e permettere qual'ora si voglia e ve ne sia la possibilità, la discesa verso le sponde del lago.
Tutto il tratto stradale che arriva fino al Ponte delle Stecche può risultare abbastanza trafficato da auto, camper e soprattutto moto nei giorni festivi, mentre il tratto che dalla Diga di Sella Pedicante arriva al paese Mascioni risulta scarsamente trafficato.
Poco dopo la chiesa di Santa Maria Apparente sulla destra si può scendere al lago attraverso il bel Sentiero Natura. Risulta in alcuni tratti fangoso, mentre il livello delle acque ha ricoperto alcuni tratti del sentiero rendendo impossibile andare oltre.
Altri accessi vi sono fino alla Diga di rio Fucino, ma non tutti li ho praticati perché il punto di vista sul lago non mutava di molto rispetto agli altri.
Dopo la diga altri accessi, alcuni occupati dai numerosi camper in sosta.
Superato il ponte e la Diga di Sella Pedicante un breve strappetto riporta in quota la strada. Gli accessi al lago su questo versante sono più lontani dalla strada e per chi ne ha tempo e voglia si possono praticare quando la vegetazione è meno rigogliosa.
La visita al paese semiabbandonato di Mascioni richiede un piccolo sacrificio, una salita di poche centinaia di metri conduce al centro del paese dove risulta evidente il colpo di grazia dato dal terremoto ad una realtà rurale già messa in ginocchio dai cambiamenti economici e sociali.
Superato di nuovo il Ponte delle Stecche dove si trovano diverse attività culinarie, si procede per far visita ai resti della chiesetta della Madonna di Piedicino, menzionata nel 1408 a testimonianza di un culto popolare ormai dimenticato, risulta ad oggi un rudere vilipeso da coloro che l'hanno trasformato in latrina e da altri che ne hanno trafugato le pietre con iscrizioni cancellandone i pochi segni distintivi rimasti.
Si prosegue oltre direzione Diga di Poggio Cancelli.
Aggirabile con un ampio anello che costringe prima a scendere al livello del piccolo paese omonimo e anche questo semidistrutto dal terremoto, per poi risalire attraverso una lunga salita che riporta alla quota di Campotosto solo quando si arriva in prossimità dell'arrivo.
Il giro termina con l'acquisto di prodotti locali nell'ormai storico negozio di alimentari tra i container di Campotosto.
N.B.
Vi sono diverse fonti potabili lungo l'anello, e un paio di attività ricreative dove acquistare bevande o cibo. Ho incontrato due pastori maremmani tranquilli e placidi in corrispondenza di un casale. Gli accessi al lago non sono sempre semplici, tratti in forte pendenza su fondo sconnesso e con fango nei punti meno esposti al sole, non adatti a gravel o a principianti.
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