Andare per pesci a fine Aprile e trovarsi (sprofondati) in pieno Gennaio

Per chiudere (o quasi) in bellezza la lunga "vacanza" autunnale-invernale e visto che Aprile è il mese degli scherzi e dei pesci inaspettati, ci siamo inventati una memorabile e spettacolare battuta di pesca d'altura ad un Gennaio che ha dismesso quasi del tutto l'abito invernale mentre gli sta esplodendo tutto intorno la voglia di primavera.

In salita il percorso è totalmente vertical a parte una lievissima discesa per prendere lo stradello del campo sportivo di Orsigna (e rispetto all'asfalto la deviazione merita assolutamente) e una altrettanto impercettibile discesa alla fine della lunga forestale che conduce al rif. Porta Franca. Anche in discesa il percorso è quasi tutto vertical tranne una risalita di una settantina di metri dopo la pedata del Diavolo e alcuni brevissimi rilanci tra il crinale sommitale del Gennaio e il bivio per il rif. Montanaro.

Per un lungo tratto salita dolce su fondo ottimo e regolare ma progressivamente più dura fino a impennarsi con una breve rampa cattivissima poco prima di giungere sul crinale presso la Porta Franca. Da lì si pedala ancora qualche centinaio di metri ma a metà del traverso per la fonte dell'Uccelliera si deve smontare di sella più per l'infossamernto del sentiero che per la pendenza in quanto tale. Dalla fonte dell'Uccelliera in vetta tutto a spinta/portage a parte un brevissimo tratto di cresta pianeggiante.

Discesa da incorniciare e tutta pedalabile, uniche eccezioni: un breve scosceso pendio poco sotto la vetta del Gennaio e alcuni brevi tratti tra il passo della Nevaia e il bivio per il rifugio Montanaro. Tutta la discesa è divertente e meritevole, ma il tratto tra la pedata del Diavolo e Pracchia ci ha entusiasmato per scorrevolezza, varietà, tornantini, paraboliche naturali, passaggi tecnici e soprattutto per la maestosa bellezza della foresta del Teso.

In conclusione con questa battuta di pesca d'altura abbiano arricchito lo scrigno dei ricordi con un "fantastico" bottino: un giro non impegnativo per lunghezza e dislivello ma una gemma per bellezza e varietà di ambienti, per i tuffi inaspettati nella neve e per la pedalabilità quasi totale.