FAI TIVOLI - Itinerario in moto nei dintorni di Parco Villa Gregoriana
near Tivoli, Lazio (Italia)
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Itinerary description
L'itinerario comincia subito a curve: la prima tappa, Palestrina, viene raggiunta dall'alto, grazie a una stretta strada sul crinale, che parte da Poli. Prima di arrivare all'imperdibile Museo Archeologico e al Santuario romano della Fortuna Primigenia, si passa dal piccolo gioiello di Castel San Pietro Romano.
Tra Palestrina e Subiaco, si passa da Genazzano dominato dal Castello Colonna, oggi Centro d'Arte.
Al ritorno si passa da Ciciliano, oltre al bel borgo arroccato si menziona Villa Manni, costruita sull'Area archeologica Trebula Suffenas, con notevoli resti termali romani. Quindi tappa a Vicovaro, dopo una breve visita alle grotte dei monaci benedettini, si consiglia una deviazione alla superba e non troppo distante Villa romana di Orazio.
Nel centro storico di Vicovaro non perdetevi il tempietto ottagonale gotico-rinascimentale di San Giacomo.
Per rientrare a Tivoli, l'itinerario che passa dal grazioso borgo di Castel Madama: finita la discesa ci si trova proprio presso le colossali arcate del più grande acquedotto romano: l'Anius Novus.
Waypoints
FAI - Parco Villa Gregoriana
https://www.fondoambiente.it/luoghi/parco-villa-gregoriana
Boschi, sentieri, antiche vestigia, grotte naturali, l’Aniene inghiottito nella roccia e una spettacolare cascata: tutto questo a poca distanza da Roma in un parco voluto da Papa Gregorio XVI nella prima metà dell’Ottocento.
1. Castel San Pietro Romano
Arroccato sulla cima del Monte Ginestro, il borgo è cinto da possenti mura poligonali del VI e il V secolo a.C.
La sua storia fu legata alle vicende della famiglia Colonna che per secoli vi esercitò la propria signoria, costruendo, sullo sperone calcareo più elevato, la Rocca Colonna.
Fa parte del Club dei Borghi più Belli d'Italia..
2. Palestrina - Museo Archeologico Nazionale e Santuario della Fortuna Primigenia
Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina è ospitato nel rinascimentale palazzo Barberini, sulla sommità dell’antico santuario della Fortuna Primigenia.
Nelle sale del museo, articolate su tre piani, sono esposti i più importanti reperti provenienti dall'antica Praeneste e dal suo territorio, ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle produzioni artistiche di una delle più importanti e fiorenti città del Lazio antico.
Sui terrazzamenti sottostanti il museo, si trova il Santuario della Fortuna Primigenia: architettura ellenistica italica, di tipo scenografico, risalente alla fine del II secolo a.C.
Il Santuario si articola su sei terrazze artificiali
collegate da rampe e da scalinate che
permettevano ai fedeli l’ascensione verso l’alto,
dove si trovava il tempio rotondo di Fortuna.
Il complesso s’ispira alle grandiose architetture a terrazze dei santuari ellenistici dell’Egeo
orientale, che tendevano a valorizzare l’aspetto
scenografico e l’inserimento dell’edificio nel
paesaggio. La novità, rspetto alle opere ellenistiche è nell'utilizzo dell'opera cementizia, che permise di costruire opere maestose anche con maestranze non specializzate.
3a. Gennazzano - Ninfeo Bramante
Il Ninfeo Bramante è una pregevole architettura rinascimentale risalente ai primi anni del XVI secolo, attribuita, appunto al Bramante.
La grandiosità e magnificenza di questa imponente opera, che coniuga le reminiscenze della classicità romana con le aspirazioni del classicismo rinascimentale, sono volte a creare un luogo suggestivo e magico, appartato sul bordo di un corso d’acqua e circondato dal verde dove il progettista ha voluto dare vita a un’armoniosa interazione tra l’uomo e la natura, testimoniando modelli di vita e di costume dell’aristocrazia rinascimentale.
Oggi il tetto è crollato, restano colonne e belle arcate.
3b. Gennazzano - Castello Colonna
Il grandioso edificio medievale fu rifatto nel '400 da Oddone Colonna, quindi fu ampliato dal Borgia e infine rimaneggiato in epoca barocca.
Oggi è sede del CIAC - Centro Internazionale d'Arte Contemporanea.
Pittoresco è il cortile cinquecentesco*.
Nel borgo si segnala la gotica Casa Apolloni, tra le più belle del Lazio.
4a. Subiaco - Monastero di Santa Scolastica
Il Monastero di Santa Scolastica comprende diversi edifici accentrati attorno ai tre chiostri e alla chiesa, che domina il panorama, col suo bel campanile romanico.
Si tratta dell'unico monastero superstite dei 13 fondati da San Benedetto prima che si recasse a Montecassino.
Il monastero di Santa Scolastica godette di grande splendore soprattutto nei secoli XI-XIII.
Dei tre chiostri, il più bello è il terzo, gentile creazione dei maestri cosmateschi (XII-XIII sec.).
4b. Subiaco - Santuario del Sacro Speco
Incastonato nella parete rocciosa, il Santuario del Sacro Speco celebra la grotta in cui, all’inizio del VI sec., il giovanissimo San Benedetto da Norcia visse da eremita, seguendo l’esempio dei padri anacoreti.
Il complicato labirinto di ambienti, chiesette, cappelle, talvolta ricavate dalla roccia, è decorato da affreschi di varie epoche: le prime opere sono bizantine (VIII sec.), il prezioso ritratto di San Francesco è del 1223, le pitture di Magister Consolus sono del XIII sec., mentre infine, sono dei sec. XIV-XV, i notevoli affreschi di scuola senese e umbro-marchigiana che decorano la chiesa superiore e altri ambienti.
5. Subiaco - Borgo e Rocca Abbaziale
Subiaco è un caratteristico borgo di aspetto medievale dominato dalla Rocca Abbaziale, costruita nel XI sec. dall'abate Giovanni per garantire la sicurezza dei monaci.
Si segnalano anche la cattedrale di Sant'Andrea, costruita tra il 1766 e il 1789, con maestoso interno neoclassico, e, poco fuori dal borgo, la gotica chiesa di San Francesco.
6. Ciciliano - Area Archeologica Trebula Suffenàs (Villa Manni)
Villa Manni venne costruita nel 1948 sull’antica città Trebula Suffènas. Nel corso degli scavi vennero rinvenuti tratti di strade, case, vasellame, macine, statue, colonne e tombe: importante quella del genio militare Marco Vipsanio Agrippa, collaboratore e genero di Augusto.
Notevoli sono i complessi termali datati intorno al II secolo d.C.. Importanti sono i mosaici policromi ivi rinvenuti, che oggi sono però conservati al museo di Palestrina.
7. Ciciliano - Borgo e Castello Theodoli
Il borgo di Ciciliano, di forte impronta medievale,, è dominato dal Castello Theodoli, che risale al XII secolo e fu modificato dai Colonna, nel XV sec., e dai Theodoli nel XVIII sec. Il corpo centrale quadrato è munito di quattro bastioni angolari dal coronamento merlato.
8. Vicovaro - Eremi di S. Benedetto
Il complesso di grotte naturali e artificiali scavate nella roccia a strapiombo sul fiume Aniene, è molto suggestivo.
Per raggiungere gli “Eremi di S. Benedetto”, si scende dal convento di San Cosimato: il percorso passa davanti a una cisterna romana e ai tagli di una cava.
Oltre agli eremi, sono visitabili le gallerie degli acquedotti romani che fra il III sec. a.C. e il I sec. d.C. incrementarono il rifornimento idrico dell’Urbe.
9. Licenza - Villa di Orazio
Appartenne al celebre poeta, questa tipica residenza d'otium romana.
Si tratta di un imponente edificio repubblicano costruito su tre livelli, composto da circa 12 stanze disposte attorno a due cortili.
Il ninfeo è la struttura meglio conservata. Ovviamente la villa era dotata di un vero e proprio impianto termale.
10. Vicovaro - Tempietto di San Giacomo
Nella piazza centrale di Vicovaro si trova questo gioiellino gotico-rinascimentale a pianta ottagonale: il Tempietto di San Giacomo.
La facciata è ornata da un ricchissimo il portale*.
IL tempio venne terminato nel 1474 per ospitare il corpo del Cardinale Giacomo Orsini, principe di Vicovaro, giustiziato nel 1379 dopo essere stato scomunicato da papa Urbano IV per aver votato contro di lui in conclave.
11. Castel Madama - Borgo
Del grazioso borgo si menzionano la chiesetta di San Sebastiano, con affreschi cinquecenteschi (attribuiti alla scuola dello Zuccari), e la parrocchiale di San Michele Arcangelo dal pregevole interno ottagonale (e dalla facciata neoclassica).
In fondo al paese si trova il Castello Orsini, che fu costruito poco prima dell'anno Mille e riedificato sia nel XII secolo che nel Cinquecento.
12. Acquedotto romano 'Anius Novus'
Le colossali arcate facevano parte di un'opera ancor più monumentale costruita per captare le le acque nell’alta valle dell’Aniene e portarle a Roma. L'Anius Novus era il più lungo degli acquedotti dell’epoca: 86,876 km, di cui circa 73 km sotterranei e circa 14 in superficie. La portata giornaliera era di 2.274 litri al secondo.
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