FAI SALINE - Itinerario in moto in nel Sud-Ovest della Sardegna
near Località Macchiareddu-Grogastu I, Sardegna (Italia)
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Itinerary description
I punti di interesse disseminati sul percorso sono molteplici: nuraghe, parchi archeologici, spiagge, chiese romaniche, miniere, necropoli misteriose in cima ai monti... Davvero l'imbarazzo della scelta!
Buone curve!
Waypoints
FAI - Saline Conti Vecchi
https://www.fondoambiente.it/luoghi/saline-conti-vecchi
Un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto tuttora produttivo raccontano l’impresa del sale con allestimenti d’epoca, proiezioni immersive e un percorso tra vasche naturali, montagne di sale e fauna selvatica.
1. Sarroch - Nuraghe Sa Domu e' s'Orcu
Il nuraghe "la casa dell'orco" risale al Bronzo medio-tardo ed è costituito da due torri di tipologia "a tancato" e da un cortile interno.
La torre più antica, di pianta circolare, si conserva per un'altezza massima di 8,10 m. L'opera muraria è costituita da blocchi di porfirite davvero di grosse dimensioni, appena sbozzati e disposti a filari orizzontali irregolari.
Per raggiungere il nuraghe occorrono circa 10-15 minuti di cammino. A vederlo dal difuori non fa una grande impressione, ma basta passare sotto il basso architrave d'ingresso per rimanere davvero stupiti.
2. Pula - Area Archeologica di Nora
La fondazione di questo importante centro costiero avvenne a opera dei fenici tra il IX e l’VIII secolo a.C.. Sul finire del VI secolo divenne un centro cartaginese fino che, nel 238 a.C., fu conquistato dai romani.
Ebbe il periodo di maggiore fioritura tra il II e il III secolo d.C., epoca alla quale risale la maggior parte delle strutture ora visibili. Tra queste meritano di essere menzionate le terme, i mosaici e il teatro, ma - più in generale - è l’intero impianto urbano che affascina nel suo far trasparire vita quotidiana dietro le strutture lacerate dal tempo.
3. Torre Pixinni e Cava di epoca Punica
La possente torre di Piscinni, costruita tra XVI e XVII secolo dagli spagnoli, si erge su un promontorio a dominare il panorama selvaggio e suggestivo di una delle più belle spiagge della zona, raggiungibile da un sentiero.
In epoca, prima punica, e poi romana, la bassa scogliera che limita a est la spiaggia di Piscinnì fu sede di intensa attività estrattiva per la produzione di blocchi di arenaria da impiegare in edilizia. La costa mostra ancora evidenti tracce di questa attività, riconoscibili nelle forme squadrate e nelle superfici piane della scogliera, che costituivano rispettivamente i fronti di scavo e il piano di una cava di oltre 2.000 anni fa.
4. Dune di Porto Pino
1 km di chiarissime e morbide dune che raggiungono anche i trenta metri d’altezza. di fronte, un mare turchese, cristallino, perfetto: paradiso!
5. Tratalias Vecchia - Chiesa di Santa Maria di Monserrato
Santa Maria di Tratalias, un tempo cattedrale, rappresenta uno degli edifici più intatti e importanti nel panorama del romanico sardo.
Come testimonia un’epigrafe in controfacciata, la chiesa è stata costruita tra il 1213 e il 1282. Fu eretta utilizzando conci di trachite chiara in forme romanico-pisane, con influssi francesi e preannunci gotici.
Contrariamente all'interno, che si sviluppa in verticale, la facciata ha uno sviluppo per linee orizzontali: elementi caratteristici sono le due losanghe (rombi) di derivazione pisana e la scala a sbalzo d’accesso alla copertura.
6. Carbonia - Museo del Carbone della Grande Miniera di Serbariu
Il museo, aperto nel 2006, ha sede nei locali della lampisteria (locale adibito alla conservazione delle lampade e di altre attrezzature) dell'ex miniera di Serbariu, attiva dal 1937 al 1964.
Il museo fa parte dell'ERIH, la rete europea di itinerari di archeologia industriale. Oltre alla lampisteria, con l'esposizione sulla storia della miniera e della città, sono visitabili la sala argani e la galleria sotterranea. In questa sono mostrate le diverse tecniche di coltivazione del carbone utilizzate a Serbariu, in ambienti fedelmente riallestiti con attrezzi dell'epoca e macchinari ancora in uso nelle miniere carbonifere attive.
7. Necropoli di Montessu
Ricavata in un grande anfiteatro trachitico naturale, Montessu è la più imponente necropoli di "domus de janas" (tombe scavate nella roccia) della Sardegna meridionale.
Risalente al periodo prenuragico, questo sito funerario venne utilizzato continuativamente per oltre 2000 anni, tra il IV e il II millennio a.C..
Sono presenti oltre 40 tombe di diversa grandezza e planimetria. Tra queste alcune sono a "santuario" e altre, più piccole, sono decorate con motivi incisi a rilievo, tra i quali spiccano spirali, protomi taurine e alcuni calchi della dea madre.
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