FAI CERRATE - Itinerario in moto nel Salento Settentrionale
near Torre San Giuseppe, Puglia (Italia)
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Itinerary description
I punti di interesse disseminati lungo il percorso sono davvero molti e di grande varietà. Dapprima la Costa Adriatica, con i suoi parchi archeologici, spiagge e oasi naturalistiche; quindi il Salento Greco, una particolare area a Sud di Lecce ove ancora si parla un particolare dialetto neo-greco (il “griko”), dovuto all’antichissima presenza di colonie della Magna Grecia. Qui ci sono forse i più importanti borghi del Salento, dal punto di vista storico-artistico: citiamo ad esempio la gotica Basilica di Santa Caterina di Alessandria (fuori Galatina): il valore dei suoi cicli pittorici è quasi paragonabile a quelli della Basilica di San Francesco di Assisi. E poi Nardò, Copertino… Quanta bellezza!!
Waypoints
FAI - Abbazia di Santa Maria di Cerrate
https://www.fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-santa-maria-di-cerrate
Un tempo monastero di rito bizantino con scriptorium e biblioteca, poi centro di produzione agricola specializzato nella lavorazione delle olive: l’Abbazia di Cerrate restituisce un affascinante racconto della sua doppia anima di luogo di culto e masseria storica.
1. Masseria Rauccio
A partire dal Cinquecento, lo sviluppo dell’agricoltura e le frequenti incursioni saracene hanno reso necessaria la costruzione di masserie “fortificate”: centri agricoli autonomi, circondati da spesse mura e dotati di torri d’avvistamento, oltre che di torri colombaie, cisterne, frantoi ipogei (sotterranei) e talvolta di una cappella…
Le torri colombaie si riconoscono perché all’interno sono cave, e piene di nicchie: i nidi dei colombi! Scale elicoidali interne, ancora visibili, permettevano la raccolta di uova e di pulcini (prelibati)!
3. Borgo Piave
Negli anni ’30, l’Opera Nazionale per i Combattenti edificò Borgo Piave, centro rurale come tanti ne furono costruiti per agevolare il reinserimento dei reduci della Prima Guerra Mondiale nelle attività professionali ed economiche del paese. Questi borghi erano il “centro servizi” della politica agraria fascista, non ospitavano contadini ma quanto era indispensabile e funzionale per loro: edifici pubblici come la chiesa, la caserma dei Carabinieri, l’ufficio postale e scuole, nonché il consorzio agrario, lo spaccio e il barbiere.
http://www.artefascista.it/borgo__piave_lecce__fascismo__archit.htm
4. Forno della Masseria Giammatteo
Una breve sosta a un forno celebre per le sue focacce di verdure....
5. Oasi WWF Le Cesine
Oasi naturalistica gestita dal WWF. Si tratta di uno delle poche aree paludose superstiti delle vaste paludi costiere che un tempo caratterizzavano il litorale da Brindisi ad Otranto.
Il paesaggio de Le Cesine è costituito da dune, area palustre, canali di bonifica, bosco misto e macchia mediterranea.
Di 380 ettari, ospita numerosissimi uccelli acquatici e specie migratorie.
6. Torre Specchia Ruggeri
Fa parte del sistema difensivo di torri costiere volute dall'imperatore Carlo V, re di Spagna, dopo l'invasione di Otranto da parte dei Turchi nel 1480, per difendere la penisola del Salento dalle frequenti incursioni Saracene.
7. Spiaggia dei Brigantini
Li Brigantini è una delle spiagge più belle della zona, con scogli e isolotti dalle forme spettacolari...
8. Area Archeologica di Roca Vecchia
Dalla trecentesca rocca, di cui oggi ne restano i ruderi sulla scogliere, partirono nel 1480 i soldati di Alfonso d'Aragona per liberare Otranto in mano ai turchi.
Nella penisola, scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di una fortificazione messapica a massi squadrati del IV secolo a.C., oltre a sepolture (IV-III secolo) e insediamenti preistorici (XVII secolo).
9. Grotta della Poesia
Piscina naturale scavata nella scogliera, fu per secoli utilizzata come luogo di culto.
Si possono ancora vedere figure di epoca preistorica e numerosissime iscrizioni in lingua messapica e latina.
10. Dolmen Gurgulante
Negli uliveti a Sud-Ovest del Paese (in cui si evidenzia il Palazzo Baronale), ci sono due dolmen, monumenti funebri con lastre di copertura di quasi 2 metri quadrat, sorretti dal solo incastro delle pietre sottostanti: il dolmen Gurgulante, e - poco distante - il dolmen Placa.
11. Castello ciclopico rupestre
Nella campagna di Melendugno si trova questo imponente castello ciclopico, una struttura mai vista in Salento che ha dei simili nei complessi nuragici della Sardegna. E’ un allineamento murario con alcune finestrelle che si congiungono in una torre di forma circolare. Dai due lati opposti si intravedono dei dolmen.
12. Calimera - Stele di Calimera
Nel parco comunale vi è una stele del IV sec. a.C., in puro marmo attico che fu donata nel 1960 dalla città di Atene, quale segno di una comune origine e civiltà. La Stele è un perfetto esemplare di monumento funebre, di perfetta armonia, con un bassorilievo rappresentante il Saluto di Patroclia, sormontato da una palmetta e ornata di fiori simboleggianti la serenità rassegnata della morte.
13. Martignano - Palazzo Palmieri (Centro Culturale)
Tipico esempio di dimora della nobiltà salentina. Di impianto cinquecentesco è stato architettonicamente aggiornato nel settecento da Giuseppe Palmieri, importante illuminista napoletano. Oggi è utilizzato come centro culturale e ufficio informazioni.
14. Apigliano - Villaggio Bizantino
Insediamento rurale del periodo bizantino-angioino. Il Parco Archeologico si estende su circa due ettari, tra Martano e Zollino.
Con riferimento al periodo bizantino sono stati rinvenuti resti di alcune abitazioni rurali costruite con la tecnica del muro a secco e vari oggetti di vita quotidiana. Più ricchi sono invece i ritrovamenti riferibili al periodo angioino.
15. Castrignano dei Greci - Cripta Bizantina di Sant'Onofrio
La Cripta bizantina risale al VI secolo: ha preso il nome da un monaco eremita proveniente dall’Egitto. Scavata nel banco roccioso, è costituita da due ambienti cui si accede attraverso due rampe di scale convergenti che immettono nel vano più grande in cui 18 colonne in pietra leccese sostengono la volta. L’altare è scolpito in un masso e degli affreschi sulle pareti rimangono poche tracce. Dietro l’altare, due passaggi nel muro divisorio consentono di accedere al secondo vano.
16. Melpignano - Piazza San Giorgio
Piazza San Giorgio è considerata una delle più belle piazze del Salento. Oltre alla Chiesa Madre si trovano caratteristici portici del XVI secolo, la Torre dell’Orologio, la Cappella della Madonna Assunta e un seicentesco frantoio ipogeo.
17. Melpignano - Ex Convento degli Agostiniani e Chiesa Madonna del Carmine
l complesso conventuale fu costruito a partire dal 1573. Completati nel 1662 i lavori di ristrutturazione per mano dell'architetto Zimbalo. In abbandono per decenni, il convento è attualmente è utilizzato per ospitare attività culturali. Il chiostro del 1644 conserva i resti di un decoratissimo colonnato.
Nell'ampio spazio antistante si svolge ogni anno il concertone finale del Festival della Notte della Taranta.
18. Corigliano d'Otranto
Roccaforte medievale ricostruita nel '500 con quattro poderosi torrioni angolari. La facciata barocca si deve alla trasformazione del 1667.
A Corigliano si segnalano anche:
19- l'Arco Lucchetti (in una via laterale vicino a piazza san Nicola) che presenta fitti intagli d'ispirazione bizantina, classica e islamica 1497;
20- la Chiesa Madre di San Nicola (XVI secolo).
22. Soleto - Guglia di Raimondello e Chiesa di Santo Stefano
La leggenda narra che furono quattro diavoli a costruire in una sola notte il campanile della Chiesa Madre.
Significativo capolavoro dell'architettura tardo gotica meridionale (1397-1406).
21. Nel centro storico medievale di Soleto, che fino al '500 era ancora esclusivamente greco, per lingua e cultura, si trova la piccola chiesa di S. Stefano, della metà del XIV secolo.
La facciata gotica con reminiscenze romaniche, racchiude uno scrigno di importanti affreschi risalenti al XIV e al XV secolo.
23. Galatina - Basilica di Santa Caterina d'Alessandria
Chiesa francescana ispirata ai canoni dell'architettura umbra. Fu costruita tra il 1384 e 1391 come luogo di culto latino. La facciata è in stile romanico pugliese, l'interno – invece – è totalmente ricoperto da pregevoli affreschi** della prima metà del XV secolo. Sono almeno 150 le scene dipinte da artisti di scuola giottesca provenienti dall'Italia Centrale, con influenze napoletane.
24. In centro al paese si segnala anche la Chiesa Madre, dalla nobile facciata seicentesca (1633-63 nei modi di Giuseppe Zimbalo); all'interno altari barocchi di Giuseppe Cino e tele barocche di scuola napoletana.
25. Galatone - Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà
Eretto tra il 1696 e il 1710. La grandiosa facciata a tre piani sovrapposti sempre più stretti è impreziosita di decorazioni: nei fregi, nelle nicchie racchiudenti statue, nel portale e nel finestrone (tipicamente chiuso da una transenna in pietra traforata).
Altrettanto fastoso è l'interno: il soffitto è a cassettoni dorati e la cupola è affrescata. L'ambone, l'organo e l'altare maggiore sono anch'essi finemente decorati.
26. Nardò - Piazza Antonio Salandra (Guglia dell'Immacolata, Palazzo della Pretura)
Molto caratteristica per gli edifici barocchi che la circondano, finemente decorati, tra questi il Palazzo della Pretura, rifatto nel 1772 dopo il terremoto del 1743.
Nel mezzo della piazza la caratteristica "Guglia dell'Immacolata" eretta nel 1769.
27. Copertino - Chiesa Santa Maria di Casole
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/copertino/chiesa-santa-maria-di-casole/5638
La chiesa, con i ruderi del convento si trovano fuori dal centro abitato.
Il primo insediamento dei monaci basiliani risale a prima dell’anno Mille, ma la chiesa viene attestata nella seconda metà del ‘200. L’aspetto attuale risale alla ricostruzione del 1536.
Di pregio sono gli affreschi recentemente restaurati.
28. Copertino - Castello
Sorto in epoca normanna-sveva, venne ampliato e ingentilito dagli Angioini.
Durante il regno di Carlo V, l’architetto Evangelista Menga venne incaricato di riprogettare il Castello, che fu terminato nel 1540.
Il portale di ingresso è di gusto catalano-durazzesco finemente decorato.
29. Masseria Ghietta
A partire dal Cinquecento, lo sviluppo dell’agricoltura e le frequenti incursioni saracene hanno reso necessaria la costruzione di masserie “fortificate”: centri agricoli autonomi, circondati da spesse mura e dotati di torri d’avvistamento, oltre che di torri colombaie, cisterne, frantoi ipogei (sotterranei) e talvolta di una cappella…
Le torri colombaie si riconoscono perché all’interno sono cave, e piene di nicchie: i nidi dei colombi! Scale elicoidali interne, ancora visibili, permettevano la raccolta di uova e di pulcini (prelibati)!
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