Zucco di Desio, creste del Due Mani e bivacco Emanuela da Ballabio
near Ballabio, Lombardia (Italia)
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Itinerary description
Zucco di Desio, creste del Due Mani e bivacco Emanuela da Ballabio, il sentiero delle creste presenta alcuni tratti attrezzati con catene ed è in buona parte molto esposto
CAPITOLO XXXII.
Delle cose che dipendono dai segni e dalle stelle fisse e dalle loro immagini e
rassomiglianze.
Le stelle fisse governano le loro immagini terrestri e perciò l’Ariete celeste
governa quello terrestre, il Cancro i gamberi, il Toro celeste il toro e il bue
terrestre, il Leone i leoni, la Vergine le vergini, lo Scorpione gli scorpioni, il
Capricorno le capre, il Sagittario i cavalli, i Pesci gli animali acquatici. Così pure
l’Orsa celeste presiede agli orsi, l’Idra ai serpenti e la costellazione del Cane ai
cani.
Apuleio attribuisce ai segni e ai pianeti certe erbe particolari; per esempio
all’Ariete la salvia, al Toro la verbena maschile, ai Gemelli la verbena femina, al
Cancro la bugola o erba mora, al Leone il ciclamino, alla Vergine il puleggio
selvatico, alla Bilancia il girasole, allo Scorpione l’artemisia, al Sagittario
l’anagallide, al Capricorno il lapazio, all’Acquario la serpentaria, ai Pesci l’erba
saracena, a Saturno il semprevivo, a Giove l’agrifoglio, a Marte il peceudano, al
Sole l’eliotropio, a Venere il capelvenere, a Mercurio il verbasco, alla Luna
l’agloofotide. Ma Ermete, confortato da Alberto il Grande, dà a Saturno
l’asfodelo, a Giove il giusquiamo, a Marte la piantaggine, al Sole la poligonia, a
Venere la verbena, a Mercurio il pentafillo, alla Luna la chinostate. Noi
conosciamo per esperienza che gli asparagi sono soggetti all’Ariete e il basilico
allo Scorpione.
Inoltre, secondo la dottrina d’Ermete e di Thebith, menzionerò qui alcuna
delle maggiori stelle, di cui la prima, Algol, presiede tra le pietre al diamante e
tra le piante all’elleboro nero e all’artemisia. Seguono le Pleiadi che presiedono
tra le pietre al quarzo e tra le piante all’erba diacedon all’incenso e al finocchio
e inoltre hanno dominio sul mercurio. La terza,, Aldebaran, ha sotto di sé il
brillante e il rubino e tra le piante l’erba titimala e il caprifoglio. La quarta si
chiama il Caprone e tra le pietre ha lo zaffiro e tra le piante il marrobbio, la
menta, l’artemisia e la mandragora. La quinta, il Cane maggiore, governa il
berillo fra le pietre e fra le piante l’erba Savina l’artemisia e la serpentina. La
sesta, il Cane minore, ha come pietra l’agata e fra le piante il girasole e il fiore
del puleggio. La settima, il cuore del Leone, fra le pietre ha la granata e fra le
piante la celidonia l’artemisia e il mastice. La ottava, la coda dell’Orsa
maggiore, ha come pietra il magnete, come piante la cicoria, che volge a
settentrione i fiori e le foglie, l’artemisia e il fiore di pervinca e fra gli animali il
dente del lupo. La nona si chiama l’ala del Corvo e fra le pietre ha la corniola
nera, fra le piante l’acetosa, il quadragenum, il giusquiamo e fra gli animali la
lingua della rana. La decima, la Spiga, governa lo smeraldo e tra le piante la
salvia, il trifoglio, la pervinca, l’artemisia e la mandragola. La undicesima si
chiama Alchamech e presiede tra le pietre al diaspro e tra le piante alla
piantaggine. La dodicesima, Elpheia, ha come pietra il topazio e come piante il
rosmarino, il trifoglio e l’edera. La tredicesima si chiama il cuore dello
Scorpione e domina tra le pietre la sardonica e l’ametista e tra le piante l’erba
saracena e lo zafferano. La quattordicesima, l’Avvoltoio cadente, governa fra le
pietre il crisolito e fra le piante la serretta. La quindicesima, la coda del
Capricorno, ha fra le pietre la calcedonia e fra le piante la maggiorana,
l’artemisia, la valeriana, un’erba simile al puleggio e la radice della
mandragora.
Bisogna inoltre sapere che le cose, pietre piante animali o altro, non sono
governate da un solo astro, ma spesso ricevono l’influenza di più astri, non
tanto singolarmente quanto congiuntamente. Così tra le pietre la Calcedonia è
soggetta a Saturno e Mercurio, con la coda dello Scorpione e del Capricorno; lo
zaffiro a Giove e a Saturno Con la stella Alhayoth; la, tuthia a Giove al Sole e
alla Luna; lo smeraldo a Giove a Venere e a Mercurio con la Spiga; l’ametista,
secondo Ermete, a Marte a Giove e al Cuore dello Scorpione; il diaspro a Marte
a Giove e alla stella Alchamech; il crisolito al Sole a Venere e a Mercurio con
l’Avvoltoio cadente; il topazio al Sole e a Elpheia; il diamante a Marte e ad
Algol. Tra i vegetali la serpentaria è sottomessa a Saturno e al Serpentario
celeste; il mastice e la menta a Giove e al Sole, ma il mastice si ricollega
altresì al cuore del Leone e la menta al Caprone; l’elleboro a Marte e alla testa
d’Algol; il muschio e il sandalo al Sole e a Venere; il coriandolo a Venere e a
Saturno, ai quali è consacrato. Tra gli animali infine il vitello marino è soggetto
al Sole e a Giove; la volpe e la scimmia a Saturno e a Mercurio; i cani
CAPITOLO XXXII.
Delle cose che dipendono dai segni e dalle stelle fisse e dalle loro immagini e
rassomiglianze.
Le stelle fisse governano le loro immagini terrestri e perciò l’Ariete celeste
governa quello terrestre, il Cancro i gamberi, il Toro celeste il toro e il bue
terrestre, il Leone i leoni, la Vergine le vergini, lo Scorpione gli scorpioni, il
Capricorno le capre, il Sagittario i cavalli, i Pesci gli animali acquatici. Così pure
l’Orsa celeste presiede agli orsi, l’Idra ai serpenti e la costellazione del Cane ai
cani.
Apuleio attribuisce ai segni e ai pianeti certe erbe particolari; per esempio
all’Ariete la salvia, al Toro la verbena maschile, ai Gemelli la verbena femina, al
Cancro la bugola o erba mora, al Leone il ciclamino, alla Vergine il puleggio
selvatico, alla Bilancia il girasole, allo Scorpione l’artemisia, al Sagittario
l’anagallide, al Capricorno il lapazio, all’Acquario la serpentaria, ai Pesci l’erba
saracena, a Saturno il semprevivo, a Giove l’agrifoglio, a Marte il peceudano, al
Sole l’eliotropio, a Venere il capelvenere, a Mercurio il verbasco, alla Luna
l’agloofotide. Ma Ermete, confortato da Alberto il Grande, dà a Saturno
l’asfodelo, a Giove il giusquiamo, a Marte la piantaggine, al Sole la poligonia, a
Venere la verbena, a Mercurio il pentafillo, alla Luna la chinostate. Noi
conosciamo per esperienza che gli asparagi sono soggetti all’Ariete e il basilico
allo Scorpione.
Inoltre, secondo la dottrina d’Ermete e di Thebith, menzionerò qui alcuna
delle maggiori stelle, di cui la prima, Algol, presiede tra le pietre al diamante e
tra le piante all’elleboro nero e all’artemisia. Seguono le Pleiadi che presiedono
tra le pietre al quarzo e tra le piante all’erba diacedon all’incenso e al finocchio
e inoltre hanno dominio sul mercurio. La terza,, Aldebaran, ha sotto di sé il
brillante e il rubino e tra le piante l’erba titimala e il caprifoglio. La quarta si
chiama il Caprone e tra le pietre ha lo zaffiro e tra le piante il marrobbio, la
menta, l’artemisia e la mandragora. La quinta, il Cane maggiore, governa il
berillo fra le pietre e fra le piante l’erba Savina l’artemisia e la serpentina. La
sesta, il Cane minore, ha come pietra l’agata e fra le piante il girasole e il fiore
del puleggio. La settima, il cuore del Leone, fra le pietre ha la granata e fra le
piante la celidonia l’artemisia e il mastice. La ottava, la coda dell’Orsa
maggiore, ha come pietra il magnete, come piante la cicoria, che volge a
settentrione i fiori e le foglie, l’artemisia e il fiore di pervinca e fra gli animali il
dente del lupo. La nona si chiama l’ala del Corvo e fra le pietre ha la corniola
nera, fra le piante l’acetosa, il quadragenum, il giusquiamo e fra gli animali la
lingua della rana. La decima, la Spiga, governa lo smeraldo e tra le piante la
salvia, il trifoglio, la pervinca, l’artemisia e la mandragola. La undicesima si
chiama Alchamech e presiede tra le pietre al diaspro e tra le piante alla
piantaggine. La dodicesima, Elpheia, ha come pietra il topazio e come piante il
rosmarino, il trifoglio e l’edera. La tredicesima si chiama il cuore dello
Scorpione e domina tra le pietre la sardonica e l’ametista e tra le piante l’erba
saracena e lo zafferano. La quattordicesima, l’Avvoltoio cadente, governa fra le
pietre il crisolito e fra le piante la serretta. La quindicesima, la coda del
Capricorno, ha fra le pietre la calcedonia e fra le piante la maggiorana,
l’artemisia, la valeriana, un’erba simile al puleggio e la radice della
mandragora.
Bisogna inoltre sapere che le cose, pietre piante animali o altro, non sono
governate da un solo astro, ma spesso ricevono l’influenza di più astri, non
tanto singolarmente quanto congiuntamente. Così tra le pietre la Calcedonia è
soggetta a Saturno e Mercurio, con la coda dello Scorpione e del Capricorno; lo
zaffiro a Giove e a Saturno Con la stella Alhayoth; la, tuthia a Giove al Sole e
alla Luna; lo smeraldo a Giove a Venere e a Mercurio con la Spiga; l’ametista,
secondo Ermete, a Marte a Giove e al Cuore dello Scorpione; il diaspro a Marte
a Giove e alla stella Alchamech; il crisolito al Sole a Venere e a Mercurio con
l’Avvoltoio cadente; il topazio al Sole e a Elpheia; il diamante a Marte e ad
Algol. Tra i vegetali la serpentaria è sottomessa a Saturno e al Serpentario
celeste; il mastice e la menta a Giove e al Sole, ma il mastice si ricollega
altresì al cuore del Leone e la menta al Caprone; l’elleboro a Marte e alla testa
d’Algol; il muschio e il sandalo al Sole e a Venere; il coriandolo a Venere e a
Saturno, ai quali è consacrato. Tra gli animali infine il vitello marino è soggetto
al Sole e a Giove; la volpe e la scimmia a Saturno e a Mercurio; i cani
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