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Zerbolò

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Trail stats

Distance
10.01 mi
Elevation gain
23 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
23 ft
Max elevation
322 ft
TrailRank 
61
Min elevation
144 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 10 minutes
Time
4 hours 14 minutes
Coordinates
3123
Uploaded
September 21, 2023
Recorded
September 2023
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near Zerbolò, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Lomellina, anello della Venara partendo da Zerbolò, vicino a Gropello Cairoli, purtroppo per completare l'anello al ritorno bisogna percorrere alcuni km su strada provinciale




CAPITOLO LVI.


Delle predizioni tratte dai baleni e dalle folgori e come bisogni interpretare i
presagi e i prodigi.

Gli indovini e i sacerdoti etruschi ci hanno insegnato a interpretare i presagi
dei baleni, delle folgori, dei portenti e dei prodigi. Essi hanno ripartito l’aria e il
cielo in sedici regioni attribuendo a ciascuna il suo nome; hanno classificato
undici specie di folgori e nove divinità che le scagliavano e ne hanno spiegato i
significati. Certo i prodigi contrassegnano sempre alcunché di grande e
d’inusato, ma occorre che coloro che li interpretano sappiano valutare
acconciamente i riferimenti e le rassomiglianze, che ne conoscano i principi
informatori, che sieno al corrente degli affari e degli interessi della nazione,
nonché dell’indole dei suoi governanti, perché gli astri le costellazioni e i
prodigi sogliono avvertire in precedenza i principi i popoli e le nazioni
Bisogna quindi considerare quanto di simile sia già accaduto in passato e le
conseguenze che ne derivarono e per riferimento predirre eventi simiglianti,
giacché avvenimenti simili offrono le medesime particolarità, gli stessi rapporti,
identiche concordanze.
Così segni premonitori e prodigi hanno accompagnato la nascita e la morte
d’illustri personaggi e Cicerone cita l’esempio di Mida fanciullo, nella bocca del
quale, mentre dormiva le formiche deposero granelli di frumento, che
pronosticavano ricchezze fuori del comune. Nello stesso modo le api che si
posarono sulle labbra di Platone dormente, ne predissero l’eloquenza. Ecuba,
quando era incinta di Paride, che doveva poi porre a fuoco Troia e l’Asia intera,
si vide generare in sogno una torcia accesa. La madre di Falaride vide un
Mercurio spargere tanto sangue da riempire tutta la casa. La madre di Dionigi
sognò di partorire un satiro. La moglie di Tarquinio Prisco, avendo visto una
fiamma coronare il capo di Servio Tullio, gli predisse il trono. Così pure, dopo la
presa di Troia, mentre Enea disputava col padre Anchise per decidere se
toccasse restare nel regno a lui o ad Ascanio, apparve una fiamma sul capo di
quest’ultimo ad annunziargli il trono, decidendo Enea ad espatriare.
Tutti gli avvenimenti e le disfatte eccezionali sono state precedute da
particolari segni e da prodigi. Si legge in Plinio che sotto il consolato di Marco
Attilio e di Caio Porzio una pioggia di latte e di sangue aveva predetto la peste
di Roma dell’anno seguente. Così pure, al tempo del consolato di Lucio Paolo e
di Gaio Marcello, si poté vedere una pioggia di lana che predisse la morte di
Tito Annio Milone, avvenuta nell’anno successivo. All’epoca della guerra dei
Cimbri, si udì in cielo strepito d’armi e clangore di trombe. E Tito Livio,
parlando della guerra di Macedonia, dice che nell’anno in cui se ne allontanò
Annibale, si verificò una pioggia di sangue durata due giorni. E nel parlare della
seconda guerra Cartaginese, riferisce che mentre Annibale devastava l’Italia,
cadde dal cielo acqua mista a sangue. In Lacedemonia, un po’ avanti la
disgrazia toccata a Leuctria, si udì strepito di armi nel tempio d’Ercole e quasi
contemporaneamente le porte del tempio d’Ercole a Tebe, che erano chiuse, si
spalancarono da sole e le armi sospese alle pareti del luogo sacro rovinarono
strepitosamente al suolo.
I pronostici da ritrarre da simili avvenimenti vanno modellati su avvenimenti
simiglianti. Però occorre conoscere bene le influenze dei corpi celesti, di cui
discorreremo più diffusamente in appresso.



CAPITOLO LVII.


Della geomanzia, dell’idromanzia, dell’aeromanzia e della piromanzia, che
sono quattro maniere diverse di divinazione mercé gli elementi.

Gli stessi elementi ci predicono svariati avvenimenti e tra essi derivano la
geomanzia, l’idromanzia, l’aeromanzia e la piromanzia, arti divinatorie che in
Lucano si vantava possedere una certa strega: La terra, l’aria, l’etere, il c
La geomanzia predice le cose future mercé i moti della terra, i suoi rumori,
le sue convulsioni, le sue esalazioni e tutti gli altri aspetti di cui l’arabo Almadel
ci ha rivelato il linguaggio. Vi è poi un’altra specie di geomanzia, in cui la
divinazione avviene con l’impiego di certe figure tracciate o impresse in un
determinato modo e di tale specie di geomanzia parleremo in seguito.
L’idromanzia fa divinare con gli aspetti delle acque, il flusso e il deflusso,
l’accrescersi e lo straripare o il decrescere, la colorazione e simili altra cose, a
cui si possono aggiungere le visioni che si compiono nelle acque, genere di
divinazione questo trovato dai Persiani e di cui Varrone dà un esempio
parlando di quel fanciullo che aveva visto formarsi nell’acqua Una immagine di
Mercurio, che con centocinquanta versi predisse ogni evento della guerra di
Mitridate. Anche Numa Pompilio coltivava l’idromanzia, evocando per mezzo
delle acque le immagini degli dei che gli predicevano il futuro.
E Pitagora, molto tempo dopo di lui, ha esercitato la stessa arte. Gli Assiri
avevano in pregio una specie di idromanzia chiamata lecanomanzia, in cui si
faceva uso d’un recipiente colmo d’acqua e si adoperavano lamine d’oro o
d’argento tempestate di pietre preziose, sulle quali s’incidevano dati nomi e
caratteri. Alla lecanomanzia si può anche ricollegare l’arte di divinare mercé il
piombo e la cera fusi versati in acqua fredda, in cui si rapprendono in
determinate forme, che rendono manifeste le cose che desideriamo conoscere.
Anticamente esistevano sorgenti, da cui si ricavavano presagi delle cose
future, come quella che ancora si trova a Patrasso, in Acaia, e quella che
Epidauro chiama fontana di Giunone, di cui parleremo a lungo in seguito nel
trattare degli oracoli. Citiamo altresì i presagi tratti dai pesci, come si praticava
una volta in un luogo chiamato Dina in Licia. Si scavava un fossatello nella
sabbia in un dato luogo del bosco di Apollo nelle vicinanze del mare e per
conoscere l’avvenire bastava gettarvi copia di cibarie. L’escavazione si riempiva
d’acqua e si popolava di pesci ammirabili e sconosciuti e dalle loro forme
gl’indovini ritraevano i loro presagi. Ateneo, nelle istorie dei Licii di Policarmo,
ne cita parecchi esempi.
L’aeromanzia fa divinare con gli aspetti dell’aria, la direzione dei venti, gli
arcobaleni, gli aloni lunari, le nuvole, le immagini che si delineano nelle nuvole,
le visioni aeree.
La piromanzia fa divinare con gli aspetti del fuoco, le comete, i colori del
fuoco, le visioni che si formano nel fuoco. La moglie di Cicerone predisse in tal
modo al marito che l’anno appresso sarebbe stato eletto console e ciò perché
nel fissare lo sguardo sulle ceneri di un sacrificio, la fiamma se ne sprigionò
repente. Plinio dice che i fuochi terrestri un po’ sbiaditi e rumorosi pronosticano
le tempeste e quando piove, se la fiamma oscilla, è segno di vento. Lo stesso
dicasi quando, nel togliere una pentola dal fuoco, vi si attacchi qualche po’ di
brace, o quando un fuoco estinto tramandi improvvise scintille, o quando la
cenere si accumuli in un fornello, o quando il carbone riluca molto.
Menzioniamo anche la capnomanzia, così chiamata dal fumo e derivata
dall’osservazione contemporanea della fiamma e del fuoco, nei loro colori suoni
e movimenti, nonché nella loro direzione, come Stazio descrive nei seguenti
versi:
Vincatur pietas, pone eia altaria virgo, quaeramus superos, facit illa acie

Waypoints

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Cascina Malpaga

PictographPanorama Altitude 211 ft
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Panorama

PictographPhoto Altitude 218 ft
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PictographPanorama Altitude 213 ft
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Panorama

PictographPhoto Altitude 212 ft
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PictographPanorama Altitude 208 ft
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Panorama

PictographRiver Altitude 192 ft
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Fiume

PictographRiver Altitude 205 ft
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Fiume

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Fiume

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Fiume

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Fiume

PictographRiver Altitude 207 ft
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Fiume

PictographRiver Altitude 202 ft
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Fiume

PictographRiver Altitude 234 ft
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Fiume

PictographWaypoint Altitude 249 ft
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Cascina Venara

PictographIntersection Altitude 235 ft
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Intersezione

PictographPhoto Altitude 222 ft
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Riserva statale - bosco Negri

PictographPhoto Altitude 241 ft
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PictographIntersection Altitude 234 ft
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Girare a sinistra

PictographRisk Altitude 208 ft
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Cancello chiuso si può passare da un' apertura

PictographPanorama Altitude 212 ft
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Mulino di Limido

PictographPanorama Altitude 257 ft
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Mulino di Limido

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