Villa Fantino - Vallone delle Fogare - Lozzole - Monte Prevaligo [Attenzione: traccia da rivedere]
near Lozzole, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In base ai miei principi disegno sempre percorsi basati su sentieri ufficiali, CAI o locali, non voglio fare tracce diverse. Questo per tre diversi motivi:
a) i sentieri CAI sono sentieri seri, monitorati e manutenuti. Questo riguarda la sicurezza di chi cammina ma soprattutto quella di chi deve , eventualmente, soccorrere
b) i sentieri non ufficiali corrono più facilmente il rischio di entrare in proprietà private (questo succede anche con quelli CAI ma almeno lì si ha qualche ragione da difendere) e soprattutto di avere a che fare con cani in libertà aggressivi;
c) la natura va rispettata in toto e anche solo camminare fuori dai sentieri altera l'equilibrio esistente.
In questo caso, spinto dalla curiosità, ho invece disegnato un percorso basato su una parte iniziale non ufficiale e una finale non ufficiale. E si sono verificati puntualmente i casi che vorrei evitare: nella prima parte rischi in abbondanza, nell'ultima cani in abbondanza. Pur essendo su una strada vicinale pubblica, sono stato circondato da 8 cani aggressivi e mi sono dovuto difendere, mentre altri 5-6 arrivavano...
Per questi motivi, questa traccia, ATTUALMENTE, è fortemente sconsigliata.
La prima parte riguarda il vallone delle Fogare, che mi era stato segnalato gentilmente da Loredana Casadei. Ho studiato il territorio, letto di esperienze precedenti e sono partito.
Si lascia la macchina al parcheggio apposito, poi si sale al ponte, scartando subito il sentiero ufficiale a sinistra per prendere la carrareccia più larga. E già qui, un bel cartello annuncia una proprietà privata con divieto di accesso e divieto di raccolta.
Si continua però a salire sullo sterrato che corre parallelo al torrente e alla ferrovia, fino alla galleria.
Qui comincia la sarabanda. Non esiste un sentiero che corra lungo il torrente, bisogna guadarlo più volte e arrangiarsi. Oggi (marzo 24) il torrente era pieno e il guado comportava entrare in acqua fino a metà polpaccio, oltre al rischio delle rocce scivolose (4 volte sono scivolato).Per un bel tratto non ci sono alternative a risalire semplicemente il greto e infatti così raccontava chi l'aveva fatto prima. Il problema è che adesso il torrente è in piena massima. Mi riprometto di studiarlo meglio in piena siccità.
Detto questo è comunque un posto bellissimo!
Uscito dal torrente , si sterza a destra e si sale seriamente, adesso sul CAI 551, parte dell'Anello di Marradi; compaiono anche i rassicuranti pallini blu del Trail del cinghiale di Palazzuolo.
Un bel tratto di crinale fra le valli del Lamone e del Senio fino alla chiesa di Lozzole, un incanto.
Poi si prosegue, sempre su crinale, sul 505 fino al Monte Prevaligo, la cima del percorso, che però non offre panorami. Invece di proseguire sul noto, e serio, 529a, scelgo stavolta di prendere la più breve, e pensavo, tranquilla strada vicinale Fantino.
Purtroppo una torma di cani mi impedisce il passaggio su strada e fatico ad uscirne. Questo accade al km11, a quota 662 (non ho registrato il waypoint perché ero impegnato a sopravvivere...).
Si arriva poi comodamente a Villa Fantino e alla provinciale.
In sintesi: luoghi meravigliosi, torrenti, cascate, crinali, panorami, boschi. C'è tutto per farlo un super percorso ma va riscritto se si vuole avere un percorso vero, sicuro e rispettoso di ambienti e persone. Vale la pena di provarci, lo farò
a) i sentieri CAI sono sentieri seri, monitorati e manutenuti. Questo riguarda la sicurezza di chi cammina ma soprattutto quella di chi deve , eventualmente, soccorrere
b) i sentieri non ufficiali corrono più facilmente il rischio di entrare in proprietà private (questo succede anche con quelli CAI ma almeno lì si ha qualche ragione da difendere) e soprattutto di avere a che fare con cani in libertà aggressivi;
c) la natura va rispettata in toto e anche solo camminare fuori dai sentieri altera l'equilibrio esistente.
In questo caso, spinto dalla curiosità, ho invece disegnato un percorso basato su una parte iniziale non ufficiale e una finale non ufficiale. E si sono verificati puntualmente i casi che vorrei evitare: nella prima parte rischi in abbondanza, nell'ultima cani in abbondanza. Pur essendo su una strada vicinale pubblica, sono stato circondato da 8 cani aggressivi e mi sono dovuto difendere, mentre altri 5-6 arrivavano...
Per questi motivi, questa traccia, ATTUALMENTE, è fortemente sconsigliata.
La prima parte riguarda il vallone delle Fogare, che mi era stato segnalato gentilmente da Loredana Casadei. Ho studiato il territorio, letto di esperienze precedenti e sono partito.
Si lascia la macchina al parcheggio apposito, poi si sale al ponte, scartando subito il sentiero ufficiale a sinistra per prendere la carrareccia più larga. E già qui, un bel cartello annuncia una proprietà privata con divieto di accesso e divieto di raccolta.
Si continua però a salire sullo sterrato che corre parallelo al torrente e alla ferrovia, fino alla galleria.
Qui comincia la sarabanda. Non esiste un sentiero che corra lungo il torrente, bisogna guadarlo più volte e arrangiarsi. Oggi (marzo 24) il torrente era pieno e il guado comportava entrare in acqua fino a metà polpaccio, oltre al rischio delle rocce scivolose (4 volte sono scivolato).Per un bel tratto non ci sono alternative a risalire semplicemente il greto e infatti così raccontava chi l'aveva fatto prima. Il problema è che adesso il torrente è in piena massima. Mi riprometto di studiarlo meglio in piena siccità.
Detto questo è comunque un posto bellissimo!
Uscito dal torrente , si sterza a destra e si sale seriamente, adesso sul CAI 551, parte dell'Anello di Marradi; compaiono anche i rassicuranti pallini blu del Trail del cinghiale di Palazzuolo.
Un bel tratto di crinale fra le valli del Lamone e del Senio fino alla chiesa di Lozzole, un incanto.
Poi si prosegue, sempre su crinale, sul 505 fino al Monte Prevaligo, la cima del percorso, che però non offre panorami. Invece di proseguire sul noto, e serio, 529a, scelgo stavolta di prendere la più breve, e pensavo, tranquilla strada vicinale Fantino.
Purtroppo una torma di cani mi impedisce il passaggio su strada e fatico ad uscirne. Questo accade al km11, a quota 662 (non ho registrato il waypoint perché ero impegnato a sopravvivere...).
Si arriva poi comodamente a Villa Fantino e alla provinciale.
In sintesi: luoghi meravigliosi, torrenti, cascate, crinali, panorami, boschi. C'è tutto per farlo un super percorso ma va riscritto se si vuole avere un percorso vero, sicuro e rispettoso di ambienti e persone. Vale la pena di provarci, lo farò
Waypoints
Comments (3)
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Ciao Elisèe , la parte lungo il torrente fatto in stagione secca si fa senza problemi , confermo il rischio cani sul ritorno , io l' ho fatto col mio cane al seguito ed è stata davvero dura , sbucavano cani ovunque !! 😓....volendolo cambiare potresti salire da punta Zanella e riscendere il torrente , c'è anche una piccola deviazione per i resti del mulino delle fogare ( c'è un cartello giallo con indicazione poco dopo la biforcazione pet lozzole )
Grazie Stefy, ci riprovo in estate e tengo care le tue indicazioni. Buona camminate e buona Pasqua!
Grazie mille , buona Pasqua anche a te !!