Anello Monte Polveracchio e Monte Raianetta da Acerno
near Acerno, Campania (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Anello interamente distribuito su sentieri CAI, in salita il 107 da Piano Bardiglia (indicato a pochi km dalla vetta) ed in discesa il 167. Il dislivello è stato calcolato con circa 180 m in meno in ascesa e discesa.
La difficoltà è legata a segni CAI non facilmente identificabili, dislivello (non ci sono tratti esposti, ma in un tratto a "breve serpentina", sul costone,prima della vetta, si concentrano 400 m di dislivello in 1,4 km che si apprezzano anche nella curvatura dei faggi e per il cielo non più visibile a causa della pendenza) e al fogliame che nei tratti maggiormente pendenti rende molto meno efficace l'aderenza di suola al terreno, considerando un periodo di tarda primavera con temperature ben al di sopra della media rispetto al periodo. Con ghiaccio i tratti in parola divengono ancor più ostici, soprattutto se non ben attrezzati. È suggerito fortemente l'uso di bastoncini di buona fattura.
Il percorso si sviluppa nel 90% dei casi nel bosco, al riparo dal sole, prima per dei castagneti che lasciano posto a felci e faggi, nei tratti maggiormente in quota. È frequente l'attraversamento del fiume Savuco in più tratti, con alcune cascate; in un punto indicato nel tracciato è anche possibile procurarsi dell'acqua.
Alla partenza, è altrettanto possibile farlo nei pressi della struttura ricettiva "Il Capanno", da una fontanina.
Raggiunta la cima, che appare come un piano, è possibile ammirare ad est la valle del Sele e del Tanagro, a ore 12 gli Alburni (Panormo) e in assenza di foschia il golfo di Salerno; ad ovest i monti Lattari e alle spalle Cervialto ed Accellica. Nell'occasione di questa escursione era presente un ingente numero di sciami di coccinelle, in vetta...
La discesa sul 167 CAI procede prima più ripidamente, sino a raggiungere la cima della Raianetta sui 1630 m (un bastone su un cumulo di pietre con targhetta ne permettono l'identificazione). A mano a mano, la prevalenza di terra lascia spazio prima al fogliame e infine, nella parte maggiormente piana, ad una sterrata in brecciolino. Causa riduzione GPS la traccia in discesa sul 167 potrebbe presentare qualche sbavatura, tuttavia la continuità di segni CAI su alberi e pietre ed un movimento del sentiero che si individua intuitivamente, è difficile perderla, a differenza dei tratti del 107 che si intersecano o seguono il Savuco.
Consigliato l'uso di insettorepellenti per la notevole presenza di mosche ed altri insetti ematofagi nei mesi più caldi.
La difficoltà è legata a segni CAI non facilmente identificabili, dislivello (non ci sono tratti esposti, ma in un tratto a "breve serpentina", sul costone,prima della vetta, si concentrano 400 m di dislivello in 1,4 km che si apprezzano anche nella curvatura dei faggi e per il cielo non più visibile a causa della pendenza) e al fogliame che nei tratti maggiormente pendenti rende molto meno efficace l'aderenza di suola al terreno, considerando un periodo di tarda primavera con temperature ben al di sopra della media rispetto al periodo. Con ghiaccio i tratti in parola divengono ancor più ostici, soprattutto se non ben attrezzati. È suggerito fortemente l'uso di bastoncini di buona fattura.
Il percorso si sviluppa nel 90% dei casi nel bosco, al riparo dal sole, prima per dei castagneti che lasciano posto a felci e faggi, nei tratti maggiormente in quota. È frequente l'attraversamento del fiume Savuco in più tratti, con alcune cascate; in un punto indicato nel tracciato è anche possibile procurarsi dell'acqua.
Alla partenza, è altrettanto possibile farlo nei pressi della struttura ricettiva "Il Capanno", da una fontanina.
Raggiunta la cima, che appare come un piano, è possibile ammirare ad est la valle del Sele e del Tanagro, a ore 12 gli Alburni (Panormo) e in assenza di foschia il golfo di Salerno; ad ovest i monti Lattari e alle spalle Cervialto ed Accellica. Nell'occasione di questa escursione era presente un ingente numero di sciami di coccinelle, in vetta...
La discesa sul 167 CAI procede prima più ripidamente, sino a raggiungere la cima della Raianetta sui 1630 m (un bastone su un cumulo di pietre con targhetta ne permettono l'identificazione). A mano a mano, la prevalenza di terra lascia spazio prima al fogliame e infine, nella parte maggiormente piana, ad una sterrata in brecciolino. Causa riduzione GPS la traccia in discesa sul 167 potrebbe presentare qualche sbavatura, tuttavia la continuità di segni CAI su alberi e pietre ed un movimento del sentiero che si individua intuitivamente, è difficile perderla, a differenza dei tratti del 107 che si intersecano o seguono il Savuco.
Consigliato l'uso di insettorepellenti per la notevole presenza di mosche ed altri insetti ematofagi nei mesi più caldi.
Waypoints
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Information
Easy to follow
Scenery
Very difficult
Fatto con il gran caldo il sentiero non è facile da seguire però la traccia ha aiutato tanto. Grazie, l'ultimo tratto è stato molto tosto e pensavo di non farcela!
Grazie per la valutazione, mi fa piacere che ti sia stata utile!