Versante Sud del Visentin: Troi dell'Erba Bianca e Troi dei Crepón
near Crodarossa, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
PREMESSA: la classificazione difficile è da riferirsi al solo orientamento nella prima parte in discesa sul Troi dei Crepón, il resto è moderato.
Parcheggiata l'auto al primo tornante dopo Borgo Menegon (piccolo spazio lungo strada, ma si può salire ancora evitando così circa 700m di asfalto e 75D+) si sale per asfalto fino all'innesto sulla dx, segnalato con tabella, del troi dell'erba.
Il sentiero si presenta subito nella sua ripidezza, sale deciso con forte guadagno altimetrico fin dai primi passi.
La salita non presenta però alcuna difficoltà, si segue la frequente e precisa bollatura, si procede in direzione nord con andamento pressoché verticale, si incrocia la strada forestale Tagliafuoco dove in questo periodo hanno sede alcun lavori di disboscamento e accatastamento legname.
Il cambio di ambiente avviene invece a quota 1000m quando si inizia l'ultimo tratto del sentiero, ci si inoltra su pendio con traccia a terra che si fa più labile, tuttavia senza mai perdere di vista i bolli rossi che guidano egregiamente il cammino.
Passata un'altana e successivamente una pozza di abbeveraggio degli animali (lama) si esce a forcella Zopèi a quota 1417.
Da qui si sale direzione sud via sentiero di cresta TV1, passando per Col Magoi a quota 1502m, verso Monte Agnellezze alla volta del monte Pezza dove non si sale, ma lo si lascia a dx preferendo un più comodo traverso solcato dalle mandrie, e ci si porta verso i pascoli di Malga Cor.
Lasciata la malga inizia discesa su asfalto per poco più di un 1km, fino a vedere su una semicurva il segnale a destra che indica una casera privata, fare attenzione che il cartello in discesa è posto su un albero seminascosto ed è facile non notare l'attacco (come successo a noi oggi dovendo poi tornare indietro per qualche centinaio di metri)
Si sale quindi su carrabile privata, si lascia sulla sinistra Casera Sonego e qui inizia il lungo traverso su facile e ampio sentiero che rimane in quota fino a dei ruderi di casera.
Dopo la casera ci dovrebbe essere l'attacco alla discesa in Val Grassa, noi oggi abbiamo faticato non poco per trovar l'ingresso al sentiero.
Qui c'è la parte più complessa dove senza un buon orientamento è facile perdersi, in primis perché l'abbondante foliage va a far sparire quasi completamente la traccia a terra ed almeno nella parte inziale mancano bollatura.
Con l'ausilio del gps ed affidandosi all'istitinto cercando quindi di seguire una via logica si riesce ad intercettare un po' sotto la traccia vera e propris che scende ora accompagnata dai segnavia rossi, senza in quali proseguire sarebbe molto complesso anche a causa dei numerosi sfasci ancora presenti che impongono qualche deviazione.
Scesa la prima parte boschiva con concentrazione, si interseca, questa volta in discesa, la Tagliafuoco, dove è stato posta la classica tabella che fa scendere a sx, ora su traccia molto più marcata e senza possibilità di sbagliare.
Nel giro di mezz'ora, passati i ruderi di casera Schiocchet si arriva sulla via dell'andata, e si chiude questo bell'anello 😀
Ps. Nella traccia si nota "l'errore" di aggancio del Troi dei Crepón, ci siamo allungati troppo su asfalto, volendo avremmo potuto scegliere di entrare alla curva sottostante su ampia traccia ma abbiamo scelto di tornare un attimo indietro per percorrere in toto il suddetto sentiero.
L'uscita regala grande soddisfazione sia paesaggistica che escursionistica, con una giornata limpida e cielo terso dalla vetta si scrutano benissimo oltre alla laguna veneta, Colli Euganei, Monti Berici anche i monti carsici e sloveni nonché la baia di Trieste.
Copertura telefonica non continua
Non ho visto punti acqua
Oggi uscita a passo medio-lento
Traccia completa su Tabacco.
Parcheggiata l'auto al primo tornante dopo Borgo Menegon (piccolo spazio lungo strada, ma si può salire ancora evitando così circa 700m di asfalto e 75D+) si sale per asfalto fino all'innesto sulla dx, segnalato con tabella, del troi dell'erba.
Il sentiero si presenta subito nella sua ripidezza, sale deciso con forte guadagno altimetrico fin dai primi passi.
La salita non presenta però alcuna difficoltà, si segue la frequente e precisa bollatura, si procede in direzione nord con andamento pressoché verticale, si incrocia la strada forestale Tagliafuoco dove in questo periodo hanno sede alcun lavori di disboscamento e accatastamento legname.
Il cambio di ambiente avviene invece a quota 1000m quando si inizia l'ultimo tratto del sentiero, ci si inoltra su pendio con traccia a terra che si fa più labile, tuttavia senza mai perdere di vista i bolli rossi che guidano egregiamente il cammino.
Passata un'altana e successivamente una pozza di abbeveraggio degli animali (lama) si esce a forcella Zopèi a quota 1417.
Da qui si sale direzione sud via sentiero di cresta TV1, passando per Col Magoi a quota 1502m, verso Monte Agnellezze alla volta del monte Pezza dove non si sale, ma lo si lascia a dx preferendo un più comodo traverso solcato dalle mandrie, e ci si porta verso i pascoli di Malga Cor.
Lasciata la malga inizia discesa su asfalto per poco più di un 1km, fino a vedere su una semicurva il segnale a destra che indica una casera privata, fare attenzione che il cartello in discesa è posto su un albero seminascosto ed è facile non notare l'attacco (come successo a noi oggi dovendo poi tornare indietro per qualche centinaio di metri)
Si sale quindi su carrabile privata, si lascia sulla sinistra Casera Sonego e qui inizia il lungo traverso su facile e ampio sentiero che rimane in quota fino a dei ruderi di casera.
Dopo la casera ci dovrebbe essere l'attacco alla discesa in Val Grassa, noi oggi abbiamo faticato non poco per trovar l'ingresso al sentiero.
Qui c'è la parte più complessa dove senza un buon orientamento è facile perdersi, in primis perché l'abbondante foliage va a far sparire quasi completamente la traccia a terra ed almeno nella parte inziale mancano bollatura.
Con l'ausilio del gps ed affidandosi all'istitinto cercando quindi di seguire una via logica si riesce ad intercettare un po' sotto la traccia vera e propris che scende ora accompagnata dai segnavia rossi, senza in quali proseguire sarebbe molto complesso anche a causa dei numerosi sfasci ancora presenti che impongono qualche deviazione.
Scesa la prima parte boschiva con concentrazione, si interseca, questa volta in discesa, la Tagliafuoco, dove è stato posta la classica tabella che fa scendere a sx, ora su traccia molto più marcata e senza possibilità di sbagliare.
Nel giro di mezz'ora, passati i ruderi di casera Schiocchet si arriva sulla via dell'andata, e si chiude questo bell'anello 😀
Ps. Nella traccia si nota "l'errore" di aggancio del Troi dei Crepón, ci siamo allungati troppo su asfalto, volendo avremmo potuto scegliere di entrare alla curva sottostante su ampia traccia ma abbiamo scelto di tornare un attimo indietro per percorrere in toto il suddetto sentiero.
L'uscita regala grande soddisfazione sia paesaggistica che escursionistica, con una giornata limpida e cielo terso dalla vetta si scrutano benissimo oltre alla laguna veneta, Colli Euganei, Monti Berici anche i monti carsici e sloveni nonché la baia di Trieste.
Copertura telefonica non continua
Non ho visto punti acqua
Oggi uscita a passo medio-lento
Traccia completa su Tabacco.
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