Vecchia ferrovia Assoro - boschetto
near Assoro, Sicilia (Italia)
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Itinerary description
Evitare la discesa ad Assoro dalla scaliddra
Da Wikipedia
La ferrovia Dittaino–Leonforte era una linea ferroviaria a cremagliera e a scartamento ridotto della Sicilia, gestita dalle Ferrovie dello Stato, che collegava la stazione di Dittaino, posta sulla linea Palermo–Catania, ai centri abitati di Assoro e Leonforte[1]. Secondo le intenzioni dei progettisti, la linea avrebbe poi dovuto raggiungere anche Nicosia e la tratta di circa 24 chilometri verso questa località venne costruita ma mai aperta al traffico, per poi giungere a Mistretta e Santo Stefano di Camastra affiancandosi alla ferrovia Messina-Palermo.
La ferrovia venne progettata allo scopo di permettere lo spostamento dei minatori pendolari che dalle varie località si dovevano recare al lavoro nelle varie miniere di zolfo disseminate nel territorio dei comuni circostanti della provincia di Enna. Partiva quindi dalla stazione di Assoro, oggi stazione di Dittaino, ove era possibile la coincidenza con i treni per i bacini minerari zolfiferi di Valguarnera, Grottacalda e Floristella, con la ferrovia Palermo-Catania ed anche con la Tranvia Raddusa-Miniere di Sant'Agostino che nell'ambito di quel fervore di sviluppo industriale minerario che aveva attirato nell'isola vari e importanti investitori europei era stata costruita da Robert Trewhella per il trasporto dei minatori nelle sue miniere di Sant'Agostino che si trovavano nell'area tra Assoro e Raddusa.
Fu però solo nel 1902, a seguito delle conclusioni di un'apposita Regia Commissione e di una legge varata nel corso dell'anno che venne definita la modalità di costruzione e di finanziamento delle linee interne siciliane che però dovevano essere costruite in economia e a scartamento ridotto[2]. I lavori di costruzione però non partirono se non dopo la costituzione delle Ferrovie dello Stato e il loro subentro nel 1906 alla Rete Sicula[3]. La costruzione tuttavia procedette molto a rilento, anche a causa della prima guerra mondiale che distolse fondi e manodopera da molte delle costruzioni di pubblica utilità, e i lavori si conclusero solo con l'attivazione dell'ultimo tratto fino a Leonforte il 30 settembre del 1923.
La tratta ferroviaria doveva proseguire, nelle intenzioni fino a Nicosia[4] ma nonostante fossero stati realizzati tutti i manufatti e il tracciato la tratta tra Leonforte e Nicosia non venne mai attivata e la realizzazione di tale tratta interrotta nel 1929.
Il D.M. 16 gennaio 1959, n. 3041 dispose la chiusura della linea all'esercizio che venne attuata il 20 dello stesso mese; al suo posto venne attivato un autoservizio sostitutivo viaggiatori delle stesse Ferrovie dello Stato[5]. La linea venne soppressa con D.P.R. 11 dicembre 1961 n. 1504[6].
Da Wikipedia
La ferrovia Dittaino–Leonforte era una linea ferroviaria a cremagliera e a scartamento ridotto della Sicilia, gestita dalle Ferrovie dello Stato, che collegava la stazione di Dittaino, posta sulla linea Palermo–Catania, ai centri abitati di Assoro e Leonforte[1]. Secondo le intenzioni dei progettisti, la linea avrebbe poi dovuto raggiungere anche Nicosia e la tratta di circa 24 chilometri verso questa località venne costruita ma mai aperta al traffico, per poi giungere a Mistretta e Santo Stefano di Camastra affiancandosi alla ferrovia Messina-Palermo.
La ferrovia venne progettata allo scopo di permettere lo spostamento dei minatori pendolari che dalle varie località si dovevano recare al lavoro nelle varie miniere di zolfo disseminate nel territorio dei comuni circostanti della provincia di Enna. Partiva quindi dalla stazione di Assoro, oggi stazione di Dittaino, ove era possibile la coincidenza con i treni per i bacini minerari zolfiferi di Valguarnera, Grottacalda e Floristella, con la ferrovia Palermo-Catania ed anche con la Tranvia Raddusa-Miniere di Sant'Agostino che nell'ambito di quel fervore di sviluppo industriale minerario che aveva attirato nell'isola vari e importanti investitori europei era stata costruita da Robert Trewhella per il trasporto dei minatori nelle sue miniere di Sant'Agostino che si trovavano nell'area tra Assoro e Raddusa.
Fu però solo nel 1902, a seguito delle conclusioni di un'apposita Regia Commissione e di una legge varata nel corso dell'anno che venne definita la modalità di costruzione e di finanziamento delle linee interne siciliane che però dovevano essere costruite in economia e a scartamento ridotto[2]. I lavori di costruzione però non partirono se non dopo la costituzione delle Ferrovie dello Stato e il loro subentro nel 1906 alla Rete Sicula[3]. La costruzione tuttavia procedette molto a rilento, anche a causa della prima guerra mondiale che distolse fondi e manodopera da molte delle costruzioni di pubblica utilità, e i lavori si conclusero solo con l'attivazione dell'ultimo tratto fino a Leonforte il 30 settembre del 1923.
La tratta ferroviaria doveva proseguire, nelle intenzioni fino a Nicosia[4] ma nonostante fossero stati realizzati tutti i manufatti e il tracciato la tratta tra Leonforte e Nicosia non venne mai attivata e la realizzazione di tale tratta interrotta nel 1929.
Il D.M. 16 gennaio 1959, n. 3041 dispose la chiusura della linea all'esercizio che venne attuata il 20 dello stesso mese; al suo posto venne attivato un autoservizio sostitutivo viaggiatori delle stesse Ferrovie dello Stato[5]. La linea venne soppressa con D.P.R. 11 dicembre 1961 n. 1504[6].
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Very nice trek!