Valnontey, salita al rifugio Vittorio Sella e Lago del Lauson
near Valnontey, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Bellissima escursione in Valnontey (Cogne, Val d’Aosta) nello splendido scenario di questa valle laterale della valle di Cogne. Salita impegnativa, richiede allenamento lungo un sentiero tenuto benissimo che ripaga la fatica fatta con un ambiente davvero spettacolare e unico. Con la possibilità di ammirare marmotte, stambecchi e camosci. Di questi ultimi ne abbiamo visti una ventina, uno a meno di trenta metri (forse meno): mai successo in precedenza, esperienza emozionante!
In due ore e mezzo con un buon passo si può raggiungere il rifugio Sella, aperto a fine Ottocento e costruito dentro una conca con montagne bellissime attorno. Lungo la salita due ponti in legno consentono di superare il torrente Grand Lauson. Al secondo, più piccolo, consiglio la sosta per bere acqua e mangiare qualcosa. Da lì il segnavia indica poco più di un’ora al rifugio Sella. Si può fare, il sentiero ormai è fuori dalla vegetazione e il sole si fa sentire: niente più larici a ripararci…. In più l’andamento a zig zag del percorso da l’impressione che la parte conclusiva della salita non finisca mai. Però ad un certo punto, dopo un alpeggio, compare il casotto Lauson dei guardiaparco. Si scollina e in breve appare il mitico rifugio Sella: grande, storico, adagiato in una culla naturale circondata da montagne splendide. Breve sosta per bere, quindi si prosegue sulla sinistra del rifugio: l’obbiettivo ora è il lago Lauson, poco più di 100 metri di dislivello sopra al Sella. Un ponticello consente di superare un ruscello e inizia l’ultima ascesa su un sentiero largo. Più si sale e più aumentano le pietre che lo caratterizzano. Ma nessuna difficoltà: si raggiungono velocemente le grandi rocce lisciate da un antico ghiacciaio ormai sparito da tempo, ultimi passi su un po’ di sfasciume e all’improvviso compare il lago di Lauson. Acqua limpida e fresca in uno scenario unico, magico: di fronte ci sono infatti i ghiacciai del gruppo Gran Paradiso. Chissà quanto resisteranno al riscaldamento globale, temo non molti anni, purtroppo. Già ora si capisce quanto siano in sofferenza. La sosta pranzo la facciamo qui: sole, acqua limpida e le montagne di fronte a noi con i loro ghiacci. Che cosa desiderare di più? Poi un’oretta di relax meritato. L’idea iniziale era quella di tornare a valle tramite il sentiero Herbetet, definito EE. È scosceso, spesso esposto, con scalette e catene qua e là. Richiede grande attenzione e concentrazione sempre. Siamo jn dieci, un paio soffrono a volte di vertigini, due reduci da interventi importanti ad una gamba. Meglio non rischiare, decidiamo di rientrare per i sentirti usati per salire sin qui, anche se qualcuno avrebbe volentieri chiuso l’anello con l’Herbetet. Prevale la solidarietà di gruppo: e tornando al Sella saremo premiati con la vista da vicino dei camosci. La montagna e la natura ci hanno fatto un gran regalo! Al rifugio facciamo festa alle torte fatte in quota e apprezziamo una birra artigianale del Gran Paradiso. Poi ci tuffiamo sempre con il sole e il cielo azzurro verso Valnontey. Giornatona in quota in un ambiente spettacolare. Merita il viaggio (241 km da Varese più il ritorno). Ci torneremo, è sicuro.
In due ore e mezzo con un buon passo si può raggiungere il rifugio Sella, aperto a fine Ottocento e costruito dentro una conca con montagne bellissime attorno. Lungo la salita due ponti in legno consentono di superare il torrente Grand Lauson. Al secondo, più piccolo, consiglio la sosta per bere acqua e mangiare qualcosa. Da lì il segnavia indica poco più di un’ora al rifugio Sella. Si può fare, il sentiero ormai è fuori dalla vegetazione e il sole si fa sentire: niente più larici a ripararci…. In più l’andamento a zig zag del percorso da l’impressione che la parte conclusiva della salita non finisca mai. Però ad un certo punto, dopo un alpeggio, compare il casotto Lauson dei guardiaparco. Si scollina e in breve appare il mitico rifugio Sella: grande, storico, adagiato in una culla naturale circondata da montagne splendide. Breve sosta per bere, quindi si prosegue sulla sinistra del rifugio: l’obbiettivo ora è il lago Lauson, poco più di 100 metri di dislivello sopra al Sella. Un ponticello consente di superare un ruscello e inizia l’ultima ascesa su un sentiero largo. Più si sale e più aumentano le pietre che lo caratterizzano. Ma nessuna difficoltà: si raggiungono velocemente le grandi rocce lisciate da un antico ghiacciaio ormai sparito da tempo, ultimi passi su un po’ di sfasciume e all’improvviso compare il lago di Lauson. Acqua limpida e fresca in uno scenario unico, magico: di fronte ci sono infatti i ghiacciai del gruppo Gran Paradiso. Chissà quanto resisteranno al riscaldamento globale, temo non molti anni, purtroppo. Già ora si capisce quanto siano in sofferenza. La sosta pranzo la facciamo qui: sole, acqua limpida e le montagne di fronte a noi con i loro ghiacci. Che cosa desiderare di più? Poi un’oretta di relax meritato. L’idea iniziale era quella di tornare a valle tramite il sentiero Herbetet, definito EE. È scosceso, spesso esposto, con scalette e catene qua e là. Richiede grande attenzione e concentrazione sempre. Siamo jn dieci, un paio soffrono a volte di vertigini, due reduci da interventi importanti ad una gamba. Meglio non rischiare, decidiamo di rientrare per i sentirti usati per salire sin qui, anche se qualcuno avrebbe volentieri chiuso l’anello con l’Herbetet. Prevale la solidarietà di gruppo: e tornando al Sella saremo premiati con la vista da vicino dei camosci. La montagna e la natura ci hanno fatto un gran regalo! Al rifugio facciamo festa alle torte fatte in quota e apprezziamo una birra artigianale del Gran Paradiso. Poi ci tuffiamo sempre con il sole e il cielo azzurro verso Valnontey. Giornatona in quota in un ambiente spettacolare. Merita il viaggio (241 km da Varese più il ritorno). Ci torneremo, è sicuro.
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