Valle Rima(1.010m)-Valle del Fondacone-Circhi glaciali(1.720m)
near Masseria di Rio, Molise (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso stupendo, lo catalogo tra i 10 percorsi più belli del Matese. È abbastanza difficile, perché il dislivello non è indifferente, bisogna avere destrezza nell'orientamento e non bisogna soffrire assolutamente di vertigini perché arrivati nel punto più alto, allo stazzo dei "Campanarielli", bisogna percorrere la parete del circolo glaciale della Valle del fondacone, che ha una lunghezza di circa 750 m e in alcuni punti a strapiombo sul Fondacone, con uno stretto sentiero. Se poi si vuole percorrere il sentiero fino ai "Campanarielli" ed evitare il passaggio sugli strapiombi, si può sempre fare il percorso inverso e tornare al punto di partenza, volendo si può fare anche così nel caso. Nel tratto in questione, sul precipizio del Circo glaciale del Fondacone, non è un sentiero "segnato" ma sarebbe una via che usavano soprattutto una volta i pastori con i greggi. Quindi in questo tratto bisogna fare davvero molta attenzione e ovviamente se si hanno animali al seguito o bambini lo sconsiglio. In questo percorso in alcuni punti è anche molto sconnesso perché bisogna attraversare un paio di pietraie dove il terreno è molto friabile, quindi bisogna essere equipaggiati a dovere con abbigliamento da trekking adeguato con scarponcini, e soprattutto acqua perché lungo il percorso non vi sono sorgenti o fontane. Nei periodi caldi è consigliata la crema solare perché buona parte del Sentiero non è in faggeta ma al diretto contatto con i raggi solari. Uno dei periodi migliori tralasciando l'estate è il periodo autunnale, infatti ho alcune registrazioni di altre tracce con foto sulla Valle del Fondacone e Valle Rima con i "Campanarielli" con la faggeta dai colori stupendi. Bisogna fare attenzione anche in primavera, anche se fosse tarda primavera, perché a volte si possono trovare residui di neve, dipende dalle nevicate se sono state abbondanti oppure se ha fatto nevicate tardive, quindi bisogna fare molta attenzione sempre nel tratto che dicevo prima ovvero il tratto di sentiero che si percorre a picco sulla Valle del Fondacone.
Si parte dalle porte di Valle Rima, dove parte il Sentiero CAI 102, sentiero stranamente per essere il Matese, abbastanza segnato, ovviamente non granché però bene o male i segni un po' si vedono ed è abbastanza battuto. Si continua sul sentiero, e come da registrazione si incrocia una mulattiera come ho segnato nel waypoint. Da qui il sentiero è poco segnato e soprattutto è difficile imboccarlo, infatti avevo continuato su questa mulattiera sterrata ed era andato un po' più avanti, son dovuto tornare indietro di qualche decina di metri perché l'imbocco per il proseguo del sentiero è veramente un'impresa trovarlo, bisogna salire a destra dove c'è un grosso omino di pietre, ma comunque ovviamente ho segnato tutto nei waypoint come sempre. Da qui si continua a salire ed è la parte più ripida, il sentiero è quasi inesistente in questo punto, e si nota una specie di mulattiera pietrosa. Ci sono fortunatamente tanti omini di pietre e ogni tanto qualche segno scolorito CAI, però si percorre abbastanza agevolmente, per questo dicevo che ci vuole anche un po' di occhio in questo percorso. Arrivati quasi in "cima" dove si comincia a vedere la parete del Fondacone con i "Campanarielli" comincia una pietraia abbastanza scomoda bisogna passarla dove più conviene, dipende anche dalle stagioni,poi consiglio non di salire nello spazio strezzo da dove sono passato io perché bisogna arrampicarsi ed è alquanto scomodo e non è per tutti, bisogna continuare sulla sinistra che è molto più agevole fino ad arrivare allo stazzo alto in località "Arca di pane" praticamente sopra il "Campanariello" di monte. Per semplificare il tutto bisogna vedere i waypoint che ho segnato. Arrivato allo stazzo del "Campanariello", io mi sono limitato in questa registrazione ad arrivarci soltanto alla base, però in teoria si potrebbe anche salire sul primo "Campanariello" arrampicandosi, però ovviamente bisogna essere un pochino esperti oppure passare a sinistra facendo comunque attenzione ma non è per forza rischiare. Da qui si continua verso l'inizio del Fondacone e si comincia a salire lungo una seconda pietraia abbastanza scomoda, arrivati in cima alla pietraia comincia una parete vera e propria e qui come dicevo all'inizio bisogna prestare molta attenzione perché si passa in passaggi a strapiombo e bisogna essere sempre concentrati. Passato il meraviglioso passaggio sulla Valle del Fondacone, con vista sui "Campanarielli", si arriva ad incrociare di nuovo il Sentiero ufficiale CAI, il 150 Italia, in località 'Serra Soda". Da qui, dove c'è uno stazzo con un rifugio spartano di un pastore, si continua a scendere in un sentiero con qualche segno CAI, ma in certi punti soprattutto in faggeta bisogna stare attenti perché non è chiaramente segnato. Arrivato in un altro stazzo, dove c'è un rudere con abbeveratoio delle pecore, ho deviato di un centinaio di metri perché purtroppo c'erano pecore e sei o sette cani pastore, che sembravano abbastanza tranquilli ma per evitare di passare in mezzo al gregge ho preferito aggirarlo. Da qui si continua a scendere sempre in faggeta fino al bivio che abbiamo incrociato all'andata e il tratto finale è lo stesso del ritorno.
Stralcio del libro "Escursioni sui Monti del Matese" Gianni catano-Corrado gentile.
"CAMPANARIELLI"
Siamo in un angolo di questa catena montuosa, a solo qualche chilometro in linea d'aria da Campitello Matese, dove sembra di essere isolati dal caos e dalla frenesia della quoti dianità. A distanza di pochi chilometri in linea d'aria, vi sono diversi circhi glaciali matesini, con un'attività sicuramente precedente all'ultima glaciazione, uno di questi sfocia nella Valle Fondacone che è caratterizzato da un fascino unico, con la forra a strapiombo sul nevalo, e i suoi due Campanarielli, due guglie collegate fra loro da uno strettissimo valico: il Campananello di Monte e il Campanariello di Valle, quest'ultimo più aereo e sottile. I Campanarielli sono due formazioni naturali che richiamano la forma di campane rocciose, dal carattere più alpino che appenninico. La Valle Fondacone era sede di un ghiacciaio pleistocenico la cui calotta si estendeva a ridosso della cresta che procede da Colle Tam buro, di 1982 m, fino al 2050 m del Monte Miletto. Tra le due cime c'è il Monte Forca di Cane, 1927 metri, dal quale si sviluppa il circo glaciale del Fondacone, con un ramo stretto, detto Scaricaturo perché altro non è che un ricettacolo di distacchi di neve e ghiaccio dalle pareti sovrastanti. Era li che la gente di Roccamandolfi conservava le vivande, al fresco della neve e della sorgente che vi scorreva, Bisogna equipaggiarsi di corde e forza fisica per arrivare al nevaio naturale ove, tra due ripide pareti si accumula la neve portata dal vento durante e dopo le tormente. L'esposizione del Matese in questa particolare area e la presenza del muri rocciosi impediscono al sole di sciogliere la neve che si accumula fino a raggiungere diversi metri di altezza, spesso anche a settembre. Ovviamente, si parla di un tratto di paesaggio meraviglio so e incontaminato. Poco prima di un preci pizio di alcune decine di metri, vi sono due piccole cascate che arricchiscono ulterior mente lo straordinario spettacolo prodotto dall'erosione e dagli agenti atmosferici. all'ombra dai Campanarielli. L'acqua scen de da due grotte carsiche che sono meta di gruppi di speleologi.
Si parte dalle porte di Valle Rima, dove parte il Sentiero CAI 102, sentiero stranamente per essere il Matese, abbastanza segnato, ovviamente non granché però bene o male i segni un po' si vedono ed è abbastanza battuto. Si continua sul sentiero, e come da registrazione si incrocia una mulattiera come ho segnato nel waypoint. Da qui il sentiero è poco segnato e soprattutto è difficile imboccarlo, infatti avevo continuato su questa mulattiera sterrata ed era andato un po' più avanti, son dovuto tornare indietro di qualche decina di metri perché l'imbocco per il proseguo del sentiero è veramente un'impresa trovarlo, bisogna salire a destra dove c'è un grosso omino di pietre, ma comunque ovviamente ho segnato tutto nei waypoint come sempre. Da qui si continua a salire ed è la parte più ripida, il sentiero è quasi inesistente in questo punto, e si nota una specie di mulattiera pietrosa. Ci sono fortunatamente tanti omini di pietre e ogni tanto qualche segno scolorito CAI, però si percorre abbastanza agevolmente, per questo dicevo che ci vuole anche un po' di occhio in questo percorso. Arrivati quasi in "cima" dove si comincia a vedere la parete del Fondacone con i "Campanarielli" comincia una pietraia abbastanza scomoda bisogna passarla dove più conviene, dipende anche dalle stagioni,poi consiglio non di salire nello spazio strezzo da dove sono passato io perché bisogna arrampicarsi ed è alquanto scomodo e non è per tutti, bisogna continuare sulla sinistra che è molto più agevole fino ad arrivare allo stazzo alto in località "Arca di pane" praticamente sopra il "Campanariello" di monte. Per semplificare il tutto bisogna vedere i waypoint che ho segnato. Arrivato allo stazzo del "Campanariello", io mi sono limitato in questa registrazione ad arrivarci soltanto alla base, però in teoria si potrebbe anche salire sul primo "Campanariello" arrampicandosi, però ovviamente bisogna essere un pochino esperti oppure passare a sinistra facendo comunque attenzione ma non è per forza rischiare. Da qui si continua verso l'inizio del Fondacone e si comincia a salire lungo una seconda pietraia abbastanza scomoda, arrivati in cima alla pietraia comincia una parete vera e propria e qui come dicevo all'inizio bisogna prestare molta attenzione perché si passa in passaggi a strapiombo e bisogna essere sempre concentrati. Passato il meraviglioso passaggio sulla Valle del Fondacone, con vista sui "Campanarielli", si arriva ad incrociare di nuovo il Sentiero ufficiale CAI, il 150 Italia, in località 'Serra Soda". Da qui, dove c'è uno stazzo con un rifugio spartano di un pastore, si continua a scendere in un sentiero con qualche segno CAI, ma in certi punti soprattutto in faggeta bisogna stare attenti perché non è chiaramente segnato. Arrivato in un altro stazzo, dove c'è un rudere con abbeveratoio delle pecore, ho deviato di un centinaio di metri perché purtroppo c'erano pecore e sei o sette cani pastore, che sembravano abbastanza tranquilli ma per evitare di passare in mezzo al gregge ho preferito aggirarlo. Da qui si continua a scendere sempre in faggeta fino al bivio che abbiamo incrociato all'andata e il tratto finale è lo stesso del ritorno.
Stralcio del libro "Escursioni sui Monti del Matese" Gianni catano-Corrado gentile.
"CAMPANARIELLI"
Siamo in un angolo di questa catena montuosa, a solo qualche chilometro in linea d'aria da Campitello Matese, dove sembra di essere isolati dal caos e dalla frenesia della quoti dianità. A distanza di pochi chilometri in linea d'aria, vi sono diversi circhi glaciali matesini, con un'attività sicuramente precedente all'ultima glaciazione, uno di questi sfocia nella Valle Fondacone che è caratterizzato da un fascino unico, con la forra a strapiombo sul nevalo, e i suoi due Campanarielli, due guglie collegate fra loro da uno strettissimo valico: il Campananello di Monte e il Campanariello di Valle, quest'ultimo più aereo e sottile. I Campanarielli sono due formazioni naturali che richiamano la forma di campane rocciose, dal carattere più alpino che appenninico. La Valle Fondacone era sede di un ghiacciaio pleistocenico la cui calotta si estendeva a ridosso della cresta che procede da Colle Tam buro, di 1982 m, fino al 2050 m del Monte Miletto. Tra le due cime c'è il Monte Forca di Cane, 1927 metri, dal quale si sviluppa il circo glaciale del Fondacone, con un ramo stretto, detto Scaricaturo perché altro non è che un ricettacolo di distacchi di neve e ghiaccio dalle pareti sovrastanti. Era li che la gente di Roccamandolfi conservava le vivande, al fresco della neve e della sorgente che vi scorreva, Bisogna equipaggiarsi di corde e forza fisica per arrivare al nevaio naturale ove, tra due ripide pareti si accumula la neve portata dal vento durante e dopo le tormente. L'esposizione del Matese in questa particolare area e la presenza del muri rocciosi impediscono al sole di sciogliere la neve che si accumula fino a raggiungere diversi metri di altezza, spesso anche a settembre. Ovviamente, si parla di un tratto di paesaggio meraviglio so e incontaminato. Poco prima di un preci pizio di alcune decine di metri, vi sono due piccole cascate che arricchiscono ulterior mente lo straordinario spettacolo prodotto dall'erosione e dagli agenti atmosferici. all'ombra dai Campanarielli. L'acqua scen de da due grotte carsiche che sono meta di gruppi di speleologi.
Waypoints
Intersection
4,239 ft
Intersezione: Lasciare la mulattiera e salire a destra in un sentiero nascosto vicino ad un omino di pietre.
Intersection
4,787 ft
Intersezione: Non è un vero e proprio bivio ma la traccia battuta in realtà tende a scomparire. Salire a destra e occhio.
Intersection
4,519 ft
Intersezione: Tenere la destra e seguire una vecchia mulattiera coperta di vegetazione.
Intersection
3,830 ft
Intersezione: Si incrocia il sentiero dell'andata. Girare a destra e scendere.
Comments (2)
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Partenza da Roccamandolfi giusto?
Si, come puoi vedere dalla cartina c'è l'inizio del sentiero alla fine di una via asfaltata. L'ultimo tratto c'è un divieto però l'hanno messo da poco, prima non credo si possa andare tranquillamente.