Val di Zoldo: Viàz de l’Órs (Forcella Toanella → Forcella del Matt) dal Parcheggio Pontesei al km 118-IV della SP 251

Percorrenza di un viàz abbastanza noto e molto regolare come difficoltà tranne un breve passaggio che si può “addomesticare” con una variante.
Avvicinamento e chiusura presentano vari tratti in ombra, ma il viàz è molto soleggiato e in ambiente spettacolare.
Si può percorrere in tutti e due i sensi.
Il senso di questa escursione è, a mio giudizio, il meno faticoso.
Tuttavia il finale del viàz verso la Forcella del Matt è segnalato decisamente meglio per chi lo percorre in senso inverso (e anche il passaggio chiave probabilmente è più intuitivo).
Il senso inverso è, sempre a mio giudizio, l’unico ragionevole se si vuol abbinare (come indicato da qualche libro-guida) il Viàz de l’Ors con il Viàz del Fonch, visto che anche da quest’ultimo si esce alla Forcella del Matt.
I due viàz abbinati “SONO TANTA ROBA”: bisogna essere molto preparati e – a mio giudizio – conoscerne almeno uno prima di lanciarsi in questa lunga traversata.
Per il Viàz del Fonch vedi itinerario → Gruppo del Bosconero: I Gendarmi, Sforniòi Nord, Viàz del Fônch e Cenge Orientali dello Sforniòi Sud dal Passo Cibiana.

******************************

Salita dal parcheggio presso il Lago di Pontesei all’attacco del Viàz de l’Ors subito dopo Forcella Toanella
Dal parcheggio presso il Lago di Pontesei si sale al Rifugio Bosconero per una delle possibili ed evidenti varianti, e poi si continua dietro al rifugio seguendo le iniziali indicazioni del CAI 490 (oggi all’andata ho seguito la variante più breve).
Fuori dal bosco si continua seguendo gli ometti sulle dure ghiaie mantenendo una linea generale abbastanza diritta: non bisogna farsi ingannare da un grosso ometto che farebbe deviare a destra verso la Rocchetta Alta, e più in alto da altri più piccoli che indirizzano a sinistra verso la Forcella del Matt (cioè la via del ritorno per questa escursione).
Comunque l’imbocco del canale che porta alla Forcella Toanella è evidentissimo e ci si arriva camminando sopra il bordo di un gran fossato di frana.
A questo punto (anche se non ci sono numerazioni dipinte oltre ai bolli rossi) si è sul CAI 482 e si sale il lungo canalone stando dal lato sinistro direzione salita con qualche svolta che porta anche a ridosso della fascia rocciosa: molto bella la vista sulla “piramide verticale” del versante nord del Sasso di Toanella.
Verso la fine la traccia fa traversare sul lato destro direzione salita del canale e si può dire che si arriva a Forcella Toanella quasi sempre con buona presa per le scarpe.
Il GPS qui in mezzo soffre molto per i rimbalzi di segnale tra le alte pareti, e non è affidabile.
Arrivando a Forcella Toanella si nota a sinistra una conca ghiaiosa con una traccia evidente che l’attraversa.
Bisogna seguire la traccia fino alla vicina costa, subito dopo la quale inizia ufficialmente il Viàz de l’Ors.
È la Costa dei Nóni e prima di rimontarci sopra si possono ammirare i caratteristici torrioni dei Nóni di Val Larga un po’ più in basso.

Percorrenza del Viàz de l’Ors nella direzione dalla Forcella Toanella alla Forcella del Matt
Il viàz si può dividere – come tipo di percorrenza – in due parti ben distinte separate proprio dal passaggio chiave.
La prima parte è tutta in “stile cengia” su vere cornici con camminamenti sempre evidenti, e segnalazioni con ometti e qualche taglio di rami nei passaggi tra i pochi mughi.
Dopo aver girato il primo spigolo si contorna la pronunciata rientranza di un canale che si spinge ben all’interno della parete.
La svolta oltre lo spigolo in uscita dal canale cambia direzione di marcia da est a nord, con esposizione che passa, quindi, da sud a est.
Il finale di questo secondo tratto passa sotto rocce in parte aggettanti che costringono a dei “passi ingobbiti” più che veri “passi del gatto”.
Ci si infila in una rientranza della parete sotto un paio di caratteristici pinnacoli che si aggirano seguendo sempre la linea di cengia.
Oltre lo spigolo che segue l’aggiramento dei pinnacoli, il viàz va in tendenza salita su camminamento in parte erboso e svolta ancora verso sinistra per arrivare (nuovamente su cornice) a un vero “passo del gatto”: la base del passaggio è abbastanza larga, e se si “gattona” verso l’esterno non è necessario togliere lo zaino.
Poi ancora pochi metri in leggera salita su erbe: qui serve attenzione perché non si continua sulla evidente bancata che sale a lungo, ma bisogna stare attenti agli ometti che guidano, con breve discesa, verso una mini-forcelletta delimitata all’esterno da un blocco di roccia biancastra.
Ci sono due bolli rossi dipinti all’imbocco della forcelletta, e da qui in poi bisogna “fare l’occhio” anche ai bolli rossi.
Dalla forcelletta si scende una rampetta rocciosa e poi qualche facile roccetta tra le erbe (sempre occhio ai bolli rossi) per finire su una piccola cornice anticipata da un grande ometto: qui c’è il passaggio chiave.
Dopo l’ometto la stretta cornice finisce sopra un saltino di II° grado: gli appigli sono solidi e ci sono dei bolli rossi che guidano la linea … ma si vedono solo dall’altra direzione.
Sono 4 metri secondo Vittorino Mason e la sua guida “Il libro delle cenge”.
Appena prima dell’ometto, sulla destra, c’è un canalino-intaglio a cui si accede passando nel buco delimitato da un masso incastrato.
C’è un salto di un paio di metri per entrarci e ci sono vari solidi appigli-appoggi che permettono la discesa con piccoli passi di spaccata in opposizione: questa mi è sembrata più facile e l’ho seguita.
Poi il canalino-intaglio è facile e si arriva qualche metro sotto i bolli rossi della variante ufficiale, ma comunque dentro la prosecuzione del viàz.
Da qui in poi il Viàz de l’Ors cambia aspetto, e serve attenzione per l’orientamento con occhio agli ometti e ai numerosi bolli rossi dipinti di fatto per chi lo percorre nell’altro senso: quindi è un bene guardare in avanti e ogni tanto controllare all’indietro.
Dopo il passaggio chiave si continua per poco in discesa nella stessa direzione diagonale, e poi si svolta a destra (invertendo proprio la direzione) su una larga bancata.
In fondo alla bancata c’è un tornante sinistro che porta dentro una rampa (sempre in discesa) seguita da una serie di svolte (più o meno sulla massima pendenza) tra erbe e radi mughi a fianco di un largo canale di roccia bianca: qui serve attenzione agli ometti tra i vari facili saltini (e ai bolli rossi che si vedono solo alle spalle).
Dopo aver perso 35/40 metri di dislivello, si attraversa su base piatta verso destra il canale per percorrere un tratto di sentierino “quasi cengia” che inverte la direzione sopra una selletta in parte erbosa.
Qui c’è l’ultimo tratto tecnico del Viàz de l’Ors: un canalino-intaglio ripido con passaggi di quasi I° grado in parte sporchi di ghiaie-pietrisco (più o meno una ventina di metri di dislivello).
Segue l’inizio di un evidente sentiero in taglio di mughi che prosegue regolare tranne qualche facile roccetta all’attraversamento di un canale.
Poi si trova un bivio segnalato per Casera Valbona (percorso difficile) dopo il quale il Viàz de l’Ors diventa dolce bancata erbosa in salita fino all’immissione nel canale est della Forcella del Matt.
L’immissione è pochi metri sotto la forcella e … la pausa merenda è vicina. 😉

Chiusura dell’escursione dalla Forcella del Matt
Si arriva in salita da est alla tabella di forcella che è tutta spostata a sinistra, mentre i segnavia di discesa dal lato ovest sono verso la parete di destra.
Quindi si traversa inizialmente a destra e si scende “pianino” la strettoia alta: poi la traccia diventa quasi comoda sempre verso destra dove il canale si allarga molto.
Si arriva alla fine della fascia rocciosa e, seguendo sempre i bolli rossi, si scende ancora un tratto tra le larghe ghiaie-pietre che “tagliano” una fascia di mughi.
Si intercetta così il sentiero CAI 482 (nessuna tabella) che verso destra andrebbe alla Forcella delle Ciavazole.
Si continua in discesa sul lato destro dell’ormai facile canale in campo aperto, e dopo poche decine di metri gli ometti guidano nel passaggio da destra a sinistra.
Sulla sinistra si abbandona subito il fondo del canale e, seguendo sempre ometti e bolli rossi, si attraversa un tratto con vegetazione per ricollegarsi allo stesso sentiero seguito all’andata per salire a Forcella Toanella.
Dopo il rientro al Rifugio Bosconero, per il Parcheggio Pontesei ho seguito la variante un po’ più lunga che passa per la Casera dei Zot e il Pont de la Capòtola.

******************************

Il dislivello reale dell’escursione è poco meno di 1.600 metri e non 2.101 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.

******************************