Val de Banche: Valmareno, Troi de Adamo, Troi dei Zater, Troi del Pindol, Troi dea Perlina e Claudia Augusta Altinate.
near Casa di Struz, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'idea di oggi era quella di compiere un giro anello intersecando diverse tracce che si sviluppano nella Val de Banche, e che girano sotto alla Croda Rossa.
Partenza in concomitanza di un tornante a circa 2km dall'abitato di Valmareno, si sale da bordo strada su CAI1070 (Troi de Adamo), su gradevole carrareccia.
(Ottimo punto acqua sulla destra salendo)
Bisogna fare attenzione, perché anche io ho sbagliato, a prendere la giusta virata in concomitanza di una sbarra marrone (si passa a lato), seguite la traccia GPS.
Localizzato il giusto sentiero che passa davanti a una casera, si sale con buona pendenza fin da subito, su mulattiera sempre molto evidente, Troi Claudia Augusta Altinate (Cai1028).
Si guadagna dislivello con buona velocità, il paesaggio passa da boschivo (faggi) a sentiero aperto, attraversa verso nord la dorsale, si segue senza indugi facendo attenzione a un piccolo passaggio esposto dotato di cordino, e si giunge al bivio con il Troi dei Zater, che sale a sx in concomitanza di un piccolo capitello.
Questa è l'unica parte dell'escursione che richiede un po' di attitudine ai tratti alpinistici, in cui bisogna avere passo fermo ed assenza di vertigini, nei 150/200m di ascesa ci sono alcuni tratti impegnativi, niente di che ma bisogna aiutarsi un po' con le mani per salire tra roccette e ciuffi d'erba, fatica cmq ripagata dalla vista di splendide infiorescenze di genziana, in questa stagione bellissime.
Passata la prima parte impegnativa, la traccia sale regolare su mulattiera ben marcata a terra, ma priva di bollatura, fare attenzione nell'orientarsi correttamente seguendo i pochi ometti, e ci porta fino all'asfalto che sale da Valmareno.
Si percorrono neanche 200m di asfalto e sulla sx imbocchiamo il Troi del Pindol (Cai1075) che dopo le prime centinaia di metri su forestale, passando davanti a un paio di casere, si trasforma in mulattiera e taglia sulla destra la dorsale, praticamente percorrendo a ritroso il 1028 ma un centinaio di metri sopra.
Si sviluppa con un gradevole saliscendi e qualche bel passaggio di cengia, troviamo una bella panchina con un ottimo punto panorama, solo più avanti troveremo un piccolo passaggio con cordino (superfluo); nell'ultimo tratto perde notevolmente quota fino ad incrociare il CAI1073 o Troi dea Perlina, che recupera tutto il dislivello perso in precedenza e sfocia in un crinale, dal quale poi ci si porta verso Nord dove si trova il bosco della "devastazione", che testimonia il tragico passaggio di Vaia, con gli alberi completamente rasi al suolo, in parte raccolti.
Raggiunta la parte più alta intersechiamo il Cai2310 che accompagna tramite forestale a Malga Canidi, che lasceremo sulla sx, e imboccheremo la traccia che porta a valle. Qui io ho lasciato volutamente la traccia ufficiale e ho percorso un bel tratto di bosco fuori sentiero, con la speranza, ahimè invana, di vedere qualche bel cervo. VI CONSIGLIO DI SEGUIRE LA TRACCIA 2310 UFFICIALE.
Arrivati a Praderadego, si scende per asfalto, per 1km, quando all'interno di una curva sulla destra troveremo l'ingresso per il Cai1028 che avevamo già calcato in parte all'andata, si scende velocemente su evidentissima traccia boschiva in primis, e su sentiero di cengia poi (bello e panoramico) e ci si incammina verso il rientro, una piccola tappa al monumento degli alpini, e poi di scende di buona lena, tra un magnifico paesaggio selvatico, con bellissimo panorama, in un contesto naturalistico superbo.
Raggiungiamo il punto di partenza in circa 45 minuti.
L'escursione ha una difficoltà moderata in realtà, ma ho preferito classificarla difficile perché ci sono tratti di cengia non banali e strapiombanti, e la salita iniziale sul troi dei Zater richiede sicurezza di passo.
Copertura telefonica scarsa.
Partenza in concomitanza di un tornante a circa 2km dall'abitato di Valmareno, si sale da bordo strada su CAI1070 (Troi de Adamo), su gradevole carrareccia.
(Ottimo punto acqua sulla destra salendo)
Bisogna fare attenzione, perché anche io ho sbagliato, a prendere la giusta virata in concomitanza di una sbarra marrone (si passa a lato), seguite la traccia GPS.
Localizzato il giusto sentiero che passa davanti a una casera, si sale con buona pendenza fin da subito, su mulattiera sempre molto evidente, Troi Claudia Augusta Altinate (Cai1028).
Si guadagna dislivello con buona velocità, il paesaggio passa da boschivo (faggi) a sentiero aperto, attraversa verso nord la dorsale, si segue senza indugi facendo attenzione a un piccolo passaggio esposto dotato di cordino, e si giunge al bivio con il Troi dei Zater, che sale a sx in concomitanza di un piccolo capitello.
Questa è l'unica parte dell'escursione che richiede un po' di attitudine ai tratti alpinistici, in cui bisogna avere passo fermo ed assenza di vertigini, nei 150/200m di ascesa ci sono alcuni tratti impegnativi, niente di che ma bisogna aiutarsi un po' con le mani per salire tra roccette e ciuffi d'erba, fatica cmq ripagata dalla vista di splendide infiorescenze di genziana, in questa stagione bellissime.
Passata la prima parte impegnativa, la traccia sale regolare su mulattiera ben marcata a terra, ma priva di bollatura, fare attenzione nell'orientarsi correttamente seguendo i pochi ometti, e ci porta fino all'asfalto che sale da Valmareno.
Si percorrono neanche 200m di asfalto e sulla sx imbocchiamo il Troi del Pindol (Cai1075) che dopo le prime centinaia di metri su forestale, passando davanti a un paio di casere, si trasforma in mulattiera e taglia sulla destra la dorsale, praticamente percorrendo a ritroso il 1028 ma un centinaio di metri sopra.
Si sviluppa con un gradevole saliscendi e qualche bel passaggio di cengia, troviamo una bella panchina con un ottimo punto panorama, solo più avanti troveremo un piccolo passaggio con cordino (superfluo); nell'ultimo tratto perde notevolmente quota fino ad incrociare il CAI1073 o Troi dea Perlina, che recupera tutto il dislivello perso in precedenza e sfocia in un crinale, dal quale poi ci si porta verso Nord dove si trova il bosco della "devastazione", che testimonia il tragico passaggio di Vaia, con gli alberi completamente rasi al suolo, in parte raccolti.
Raggiunta la parte più alta intersechiamo il Cai2310 che accompagna tramite forestale a Malga Canidi, che lasceremo sulla sx, e imboccheremo la traccia che porta a valle. Qui io ho lasciato volutamente la traccia ufficiale e ho percorso un bel tratto di bosco fuori sentiero, con la speranza, ahimè invana, di vedere qualche bel cervo. VI CONSIGLIO DI SEGUIRE LA TRACCIA 2310 UFFICIALE.
Arrivati a Praderadego, si scende per asfalto, per 1km, quando all'interno di una curva sulla destra troveremo l'ingresso per il Cai1028 che avevamo già calcato in parte all'andata, si scende velocemente su evidentissima traccia boschiva in primis, e su sentiero di cengia poi (bello e panoramico) e ci si incammina verso il rientro, una piccola tappa al monumento degli alpini, e poi di scende di buona lena, tra un magnifico paesaggio selvatico, con bellissimo panorama, in un contesto naturalistico superbo.
Raggiungiamo il punto di partenza in circa 45 minuti.
L'escursione ha una difficoltà moderata in realtà, ma ho preferito classificarla difficile perché ci sono tratti di cengia non banali e strapiombanti, e la salita iniziale sul troi dei Zater richiede sicurezza di passo.
Copertura telefonica scarsa.
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