Val Chiavenna: Val Bodengo: Anello Bedolina – Alpe Borlasca – Alpe Campo
near Bedolina, Lombardia (Italia)
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Itinerary description
Purtroppo ho attivato GPS dopo 1 km. Comunque arrivo in auto direzione Gordona. Acquistare il permesso di transito sulla strada consortile della Val Bodengo, presso un bar del paese (per esempio bar “San Martino” o bar “La Füss”). Il costo per ogni veicolo è di € 6 per 1 giorno ed € 9 per 2 giorni. Imboccata nella parte alta del paese (contrada Cimavilla) la strada della Val Bodengo, seguirla fino a Pra Pincé. Poco prima di arrivare al paese deviamo a sinistra superando il ponte sul torrente Boggia e parcheggiamo l’auto a destra.Iniziamo l’escursione seguendo la strada che, in leggera salita, porta a Bedolina (946 m), tra le cui case spicca la chiesa della Madonna del Buon Consiglio. Poco sopra, parte un sentiero ben segnalato che si inerpica a S nel ripido bosco, conducendoci prima all’AIpe Motta di Bedolina (1400 m) e poi all’Alpe Borlasca (1470 m): un gruppo di baite ristrutturate coi balconi riccamente ornati da rossi gerani. Questa prima salita è piuttosto faticosa sia per la pendenza accentuata che per la notevole umidità.
Siamo sulla cresta verdeggiante affacciata sulla bassa Val Chiavenna, dove termina il lato destro idrografico della Val Bodengo. Purtroppo il panorama è cancellato dalla foschia cui si aggiungeranno in seguito varie folate di nebbia. Qui inizia una lunga traversata in leggera ascesa verso SW che terminerà sull’ampio pianoro dell’Alpe Campo (1652 m). Il percorso è ben segnalato, ma richiede una costante attenzione a causa del fondo sovente scivoloso. All’Alpe Campo ci godiamo una meritata sosta, consumando il pranzo, al cospetto di uno stupendo scenario alpino, in cui si susseguono la dentellata Punta Anna Maria, i Pizzi d’Alterno, il pizzo Ledù, il Motto di Campo e il Pizzo Rabbi/Motto RotondoCi rimettiamo in marcia sul sentiero che scende in basso lungo la Val Garzelli (D 12), anch’esso ben segnalato. Attraversato un valloncello, a 1400 m, il percorso diventa ripido e in qualche punto esposto, ma è sempre sicuro. Nella parte finale passiamo sotto l’imponente parete di roccia chiamata la “Caduta dei Giganti“, sulla quale sono state tracciate alcune difficili vie di arrampicata.
Arrivati sul fondo della Val Bodengo, presso l’Alpe Garzelli (1031 m), procediamo lungo un sentiero pianeggiante costeggiando il torrente Boggia, in una macchia di ontani, betulle e aceri, fino alla radura dove abbiamo lasciato l’auto.
Siamo sulla cresta verdeggiante affacciata sulla bassa Val Chiavenna, dove termina il lato destro idrografico della Val Bodengo. Purtroppo il panorama è cancellato dalla foschia cui si aggiungeranno in seguito varie folate di nebbia. Qui inizia una lunga traversata in leggera ascesa verso SW che terminerà sull’ampio pianoro dell’Alpe Campo (1652 m). Il percorso è ben segnalato, ma richiede una costante attenzione a causa del fondo sovente scivoloso. All’Alpe Campo ci godiamo una meritata sosta, consumando il pranzo, al cospetto di uno stupendo scenario alpino, in cui si susseguono la dentellata Punta Anna Maria, i Pizzi d’Alterno, il pizzo Ledù, il Motto di Campo e il Pizzo Rabbi/Motto RotondoCi rimettiamo in marcia sul sentiero che scende in basso lungo la Val Garzelli (D 12), anch’esso ben segnalato. Attraversato un valloncello, a 1400 m, il percorso diventa ripido e in qualche punto esposto, ma è sempre sicuro. Nella parte finale passiamo sotto l’imponente parete di roccia chiamata la “Caduta dei Giganti“, sulla quale sono state tracciate alcune difficili vie di arrampicata.
Arrivati sul fondo della Val Bodengo, presso l’Alpe Garzelli (1031 m), procediamo lungo un sentiero pianeggiante costeggiando il torrente Boggia, in una macchia di ontani, betulle e aceri, fino alla radura dove abbiamo lasciato l’auto.
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