Val Canzoi: Val delle Cesure, Bus del Gat e attraversata dalla val Longa alla Val di Saladen lungo il viaz 'L'introvabile'
near Montagne, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In verità si tratta di due giri messi assieme:
1. La risalita della Val delle Cesure (su vecchi sentieri ormai quasi del tutto abbandonati) per raggiungere il bellissimo, poco noto e sperduto cunicolo del Bus del Gat. Da attraversare strisciando togliendosi preventivamente lo zaino.
2. Il collegamento (detto "L'introvabile") dalla Val Lunga alla Val di Saladen lungo un viaz molto selvaggio che attraversa le pendici orientali del monte San Mauro, della punta del Medon (o di Bosco Lungo) e delle Pale dell'Ai. Pur essendo un classico percorso da cacciatori nel sottobosco è quasi tutto ben segnalato grazie al lavoro, alla dedizione e alla passione per il territorio di Aldo De Zordi e Renato Sperandio, autori di due libri relativi a vecchi sentieri ormai pressoché abbandonati ("Sentieri e Viaz dimenticati delle Alpi Feltrine" e "Sentieri e Viaz riscoperti delle Alpi Feltrine e Val del Mis). L'intero tragitto non è indicato nelle due guide ma il ritrovamento e la relativa segnalazione del percorso è opera dei due autori. Per completezza cito anche un terzo libro che può essere spunto per ulteriori percorsi in zona: "Cime e pareti delle Alpi Feltrine" di Maoret, De Zordi, De Paoli.
Ringrazio Aldo per l'aiuto nel ritrovare alcuni passaggi ed Ermes che mi ha accompagnato nella ricerca di questo itinerario.
Il percorso può essere anche suddiviso in due uscite più corte essendo attraversato dal sentiero CAI 819. Quest'ultimo risale dalla Val Canzoi (loc. Fraina) alla Forcella di San Mauro solcando l'intera Val Lunga e può essere utilizzato sia come rientro anticipato dopo il Bus del Gat, sia come avvicinamento al viaz della seconda parte.
Per l'intero percorso non è necessaria particolare attrezzatura (corde, caschetti...).
PUNTO DI PARTENZA
Dal paese di Soranzen (Cesiomaggiore) si entra in Val Canzoi e si parcheggia dopo 4,5 km nei pressi del piazzale principale dell'Orsera, storico locale della valle.
AL BUS DEL GAT PER LA VAL DELLE CESURE
Proprio in prossimità dell'edificio dell'Orsera si sale di una decina di metri sotto roccia (segni gialli) e si continua in direzione sud fino a salire sulla condotta dell'Enel. Si continua a camminare sulla condotta, ad un certo punto bisogna scendere di qualche metro per risalirci poco più avanti. Si incontra un piccolo bivio (ometti): qui si abbandona il tracciato della condotta per salire di pochi metri a destra e al bivio immediatamente successivo (cartelli artigianali per "Orsera"), si sale ancora di qualche metro fino a raggiungere una casera ben tenuta in mezzo ai prati. Ora è sufficiente seguire l'unica strada presente (direzione sud) in leggera discesa per 300 metri fino per arrivare nei pressi di un guado. Lo si attraversa e subito si abbandona la strada principale (che qui fa una curva a sinistra e continuerebbe a scendere) per prendere quella con fondo erboso in salita sulla destra.
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(AVVICINAMENTO ALTERNATIVO: si potrebbe arrivare qui in modo più facile parcheggiando 300 metri prima dell'Orsera, nei pressi dello storico Maneggio alla Santina, attualmente "Centro di educazione ambientale La Santina" gestito dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Da qui si prende l'evidente stradina che sale a fianco del vecchio maneggio. Nel giro dei primi 200 metri si incontrano due incroci: al primo si tiene la sinistra, al secondo la destra (cartello giallo con indicazioni per "Col Bedarin"). Altri 150 metri e si arriva al guado: la stradina erbosa da seguire sale a sinistra prima del guado. Ovviamente così facendo il rientro all'auto sarà di poco più lungo)
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La strada erbosa passa a fianco di un vecchio rudere. Qui vi sono due sentieri paralleli che continuano a salire: si può scegliere indifferentemente l'uno o l'altro. Dopo altri 150 metri (quota 640m) il sentiero principale curverebbe a sinistra e porterebbe ad intercettare una strada cementata. La traccia da seguire invece attraversa il guado a destra e continua abbastanza evidente senza grosse pendenze tenendosi sempre sul fianco destro di un vallone/canale. Qui inizia la Val delle Cesure.
(NOTA: A quota 680 si può notare un vecchio bivio con un sentiero che si stacca verso destra andando ad attraversare il vallone a fianco. In effetti anche dall'altro lato della val delle Cesure c'è una rete di vecchi sentieri che salgono e scendono lungo il vallone, ma gli alberi schiantati sono tanti e la progressione risulterebbe più difficile.)
Si continua a salire seguendo i tagli mantenendo sostanzialmente sempre la stessa direzione (ovest) e si incontrano tabelle gialle della riserva di caccia e un vecchio secchio in metallo ormai totalmente arrugginito e divelto (vedi foto). Nei pressi di un'ara (830m) ci sono più sentierini che dipartono: anche qui è indifferente quale si prende. Infatti quello più a destra passa vicino ad un vecchio cordino in acciaio quasi sicuramente un tempo adibito al trasporto del legname, quello più a sinistra passa nei pressi di un abete con degli evidentissimi segni rosa/arancione. La direzione comunque è sempre la stessa: fiancheggiare ancora per qualche metro il canale fino a giungere nei pressi di una parete rocciosa (870m). Qui si attraversa il canalone e si passa in sinistra idrografica. Subito si incontra un'altra ara (950m). Ora la traccia si allontana un po' dal canalone e continua a salire spostandosi un po' più a destra. A quota 1000m circa il sentiero si fa meno evidente e i tagli sono più sporadici, tuttavia risulta chiaro che bisogna continuare a salire in mezzo al bosco su terreno che diventa un po' più inclinato. Alla nostra sinistra oltre il canalone un bellissimo anfiteatro di rocce verticali. Man mano che si sale si vede sempre meglio la forcella a cui puntare. Tuttavia, a pochi metri da tale forcella la traccia fa una curva brusca verso destra per andare a raggiungere un'altra forcella a pochi metri dalla prima. Siamo a 1100 m, a nord-est della cima del monte Simonet.
Qui serve un minimo di attenzione. Non bisogna andare subito nel versante nord. Pochi metri prima di arrivare in forcella vi sono dei tagli sui rami verso sinistra che salgono alla forcella intravista pochi metri più sotto. (Ci sono altri tagli pochi metri prima, più in basso, sempre verso sinistra che portano ad attraversare verso alcune tabelle gialle attaccate alle pareti rocciose del monte Simonet. Un'altra traccia, forse la più evidente, sta sul versante nord, oltre alla forcella. Quindi non bisogna far confusione).
Insomma si deve arrivare sulla sommità della forcella di sinistra (direzione di chi sale) e seguire i tagli che adesso si spostano sotto le pareti rocciose sul versante in ombra della Val Lunga. Lungo la parete alla nostra sinistra ci sono tantissimi covoli. Si continua a stare sottoroccia in discesa fino a quota 1050m controllando quale covolo presenti nel fondo un foro dal quale arriva qualche raggio di luce. Lo si incontrerà (anzi scoprirà!) dopo il superamento di un facile piccolo canalino e un passo in salita su terreno leggermente esposto.
Siamo al Bus del Gat.
Si attraversa lo stretto cunicolo lungo pochi metri e si esce dentro ad un altro covolo.
Ora si seguono sempre i tagli sui rami continuando a costeggiare le rocce verso sinistra. Subito ci si dovrà calare di qualche metro per attraversare un primo piccolo canale, poi sempre di traverso con qualche altro passo un po' esposto per raggiungere un canalino un po' più largo. Da lì si scende di poche decine di metri per raggiungere il fondo della Val Lunga (tagli sempre presenti). Attraversato il canale (1070m) si risale ancora di pochi metri per andare ad intercettare il sentiero CAI 819 (1080m).
(da qui si può rientrare all'auto seguendo in discesa il facile sentiero n. 819 il quale passa per la località Fraina e arriva ad intercettare la strada della Val Canzoi poco a monte del punto di ristoro dell'Orsera.)
VIAZ "L'INTROVABILE": DALLA VAL LUNGA ALLA VAL SALADEN
Si segue l'819 in salita per pochi minuti. In circa 30-40 metri di dislivello il sentiero fa prima una curva a destra (ovest) e poi una a sinistra per riprendere verso sud in direzione della forcella di San Mauro. Dopo questa curva (1110m) si deve abbandonare la traccia CAI e salire a destra nel bosco in direzione del basamento roccioso del San Mauro, tenendoci in prossimità del vallone che sta immediatamente alla nostra destra. (la mia traccia gps abbandona il sentiero poco più avanti, ma non cambia nulla).
Poco più in su un grande bollo rosso (1160m) su un sasso in mezzo al bosco annuncia l'inizio del viaz.
I successivi abbondanti tagli sui rami non lasciano dubbi sulla direzione da seguire. D'ora in poi sarà un continuo dentro e fuori per canalini e canaloni senza grossi dislivelli fino alla valle di Saladen.
Subito ci si abbassa in direzione nord (destra) per una trentina di metri per attraversare il profondo canale appena costeggiato. Si risale dall'altro lato seguendo tagli, ometti e bolli. Ogni tanto i segni scompaiono ma basta guardare un po' più in alto per ritrovare la traccia. Questa si porta sotto roccia e subito dopo un forcellino si passa vicino ad un covolo.
La traccia procede evidente, attraversa due canalini in rapida successione, il secondo dei quali è da risalire per pochi metri per uscirne sulla destra.
Ora in leggera salita su terreno erboso sempre scosceso, si supera uno spigolo, qualche passo un po' aereo sopra i mughi, si passa vicino ad un covolo per abbassarsi di qualche metro. Si arriva così ad un colle boscoso da risalire stando a sinistra.
In cima, appesa ad un albero, penzola una bottiglia di grappa (1205m). Ora ci si abbassa per un ripido pendio per attraversare tre canalini in successione con qualche saliscendi e qualche passo che richiede un po' di attenzione. Si arriva ad un bosco di faggi da risalire fino in cima (1220m). Qui i tagli sono scarsi ma la traccia rimane evidente e continua ad attraversare a mezzacosta restando in quota a sinistra avvicinandosi al largo canalone che solca la Val di Bosco Lungo.
Questo è l'unico punto in cui serve un po' di attenzione per non perdersi.
La traccia procede in piano e sembra attraversare il canalone per poi salire sulla sponda opposta. Bisogna invece abbandonarla pochi metri prima di arrivare sul fondo sassoso del canalone e scendere a destra (ometto) per una ventina di metri. Qui vi è un enorme bollo proprio al centro del canalone.
Recenti tagli e qualche ometto invitano ad attraversare il canalone e a mantenersi in prossimità della fascia rocciosa per poi addentrarsi in un fitto sottobosco particolarmente ripido. Aggrappandosi alle piante si devono perdere due/tre metri di quota per poi continuare ad attraversare sempre verso sinistra, (In alternativa si può scegliere di scendere ancora stando dentro al canalone per altri 15-20 metri e di uscire a sinistra (nord) a quota 1230m tra i mughi cercando di alzarsi leggermente. Inizialmente non ci sono segni di passaggio né evidenti tagli. Bisogna un po' farsi strada su terreno piuttosto ripido. Pochi metri e poi la traccia tornerà evidente con alcuni tagli poco più in alto).
Si attraversa un impluvio, e si continua sempre nella stessa direzione nel bosco. Uno straccio appeso ad un albero (in origine rosso ma ora quasi completamente scolorito) conferma che siamo sulla giusta via.
Si attraversano altri canalini, si arriva ad una selletta con un caratteristico faggio, poi altri canalini, senza mai perdere eccessivamente quota. Dopo l'ennesimo canalino si arriva ad un bosco con un bellissimo torrione a destra (est) e un covolo con evidente bollo rosso al suo interno (1280m). La traccia passa in alto sopra al covolo. Pertanto bisogna salire per una trentina di metri su ripido terreno prima del covolo (ovest). Quest'ultimo va tenuto quindi alla nostra destra. Subito si torna a camminare verso est e passati a monte del covolo si continua sottoroccia per aggirare una parete verticale ed immettersi su una comoda cengia ricca di mughi. Siamo ormai a pochi metri dalla valle di Saladen. I tagli sui rami ora procedono in leggera discesa verso ovest verso il fondo della valle. Qui finisce il viaz. Si incontrano gli abbondanti segni rossi che marcano la traccia che dalla Val Canzoi sale al Forzelin dei Gai. Questo sentiero non è del CAI ma è molto ben segnalato. Basta seguirlo in discesa (destra, est) per scendere a valle. Giunti a quota 1140m circa un bivio invita ad una breve deviazione (meno di 10 minuti) per andare a visitare le vecchie casere di Saladen (1190m). Altrimenti si continua a scendere rimanendo sempre sulla destra idrografica della valle senza alcuna difficoltà per comodo sentiero fino ai prati e alle casere di Fraina Alta (710m). Da lì una stradina ci riporta prima a Fraina Bassa (630m) e poi ad intercettare la strada della Val Canzoi pochi metri a monte dell'Orsera.
1. La risalita della Val delle Cesure (su vecchi sentieri ormai quasi del tutto abbandonati) per raggiungere il bellissimo, poco noto e sperduto cunicolo del Bus del Gat. Da attraversare strisciando togliendosi preventivamente lo zaino.
2. Il collegamento (detto "L'introvabile") dalla Val Lunga alla Val di Saladen lungo un viaz molto selvaggio che attraversa le pendici orientali del monte San Mauro, della punta del Medon (o di Bosco Lungo) e delle Pale dell'Ai. Pur essendo un classico percorso da cacciatori nel sottobosco è quasi tutto ben segnalato grazie al lavoro, alla dedizione e alla passione per il territorio di Aldo De Zordi e Renato Sperandio, autori di due libri relativi a vecchi sentieri ormai pressoché abbandonati ("Sentieri e Viaz dimenticati delle Alpi Feltrine" e "Sentieri e Viaz riscoperti delle Alpi Feltrine e Val del Mis). L'intero tragitto non è indicato nelle due guide ma il ritrovamento e la relativa segnalazione del percorso è opera dei due autori. Per completezza cito anche un terzo libro che può essere spunto per ulteriori percorsi in zona: "Cime e pareti delle Alpi Feltrine" di Maoret, De Zordi, De Paoli.
Ringrazio Aldo per l'aiuto nel ritrovare alcuni passaggi ed Ermes che mi ha accompagnato nella ricerca di questo itinerario.
Il percorso può essere anche suddiviso in due uscite più corte essendo attraversato dal sentiero CAI 819. Quest'ultimo risale dalla Val Canzoi (loc. Fraina) alla Forcella di San Mauro solcando l'intera Val Lunga e può essere utilizzato sia come rientro anticipato dopo il Bus del Gat, sia come avvicinamento al viaz della seconda parte.
Per l'intero percorso non è necessaria particolare attrezzatura (corde, caschetti...).
PUNTO DI PARTENZA
Dal paese di Soranzen (Cesiomaggiore) si entra in Val Canzoi e si parcheggia dopo 4,5 km nei pressi del piazzale principale dell'Orsera, storico locale della valle.
AL BUS DEL GAT PER LA VAL DELLE CESURE
Proprio in prossimità dell'edificio dell'Orsera si sale di una decina di metri sotto roccia (segni gialli) e si continua in direzione sud fino a salire sulla condotta dell'Enel. Si continua a camminare sulla condotta, ad un certo punto bisogna scendere di qualche metro per risalirci poco più avanti. Si incontra un piccolo bivio (ometti): qui si abbandona il tracciato della condotta per salire di pochi metri a destra e al bivio immediatamente successivo (cartelli artigianali per "Orsera"), si sale ancora di qualche metro fino a raggiungere una casera ben tenuta in mezzo ai prati. Ora è sufficiente seguire l'unica strada presente (direzione sud) in leggera discesa per 300 metri fino per arrivare nei pressi di un guado. Lo si attraversa e subito si abbandona la strada principale (che qui fa una curva a sinistra e continuerebbe a scendere) per prendere quella con fondo erboso in salita sulla destra.
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(AVVICINAMENTO ALTERNATIVO: si potrebbe arrivare qui in modo più facile parcheggiando 300 metri prima dell'Orsera, nei pressi dello storico Maneggio alla Santina, attualmente "Centro di educazione ambientale La Santina" gestito dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Da qui si prende l'evidente stradina che sale a fianco del vecchio maneggio. Nel giro dei primi 200 metri si incontrano due incroci: al primo si tiene la sinistra, al secondo la destra (cartello giallo con indicazioni per "Col Bedarin"). Altri 150 metri e si arriva al guado: la stradina erbosa da seguire sale a sinistra prima del guado. Ovviamente così facendo il rientro all'auto sarà di poco più lungo)
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La strada erbosa passa a fianco di un vecchio rudere. Qui vi sono due sentieri paralleli che continuano a salire: si può scegliere indifferentemente l'uno o l'altro. Dopo altri 150 metri (quota 640m) il sentiero principale curverebbe a sinistra e porterebbe ad intercettare una strada cementata. La traccia da seguire invece attraversa il guado a destra e continua abbastanza evidente senza grosse pendenze tenendosi sempre sul fianco destro di un vallone/canale. Qui inizia la Val delle Cesure.
(NOTA: A quota 680 si può notare un vecchio bivio con un sentiero che si stacca verso destra andando ad attraversare il vallone a fianco. In effetti anche dall'altro lato della val delle Cesure c'è una rete di vecchi sentieri che salgono e scendono lungo il vallone, ma gli alberi schiantati sono tanti e la progressione risulterebbe più difficile.)
Si continua a salire seguendo i tagli mantenendo sostanzialmente sempre la stessa direzione (ovest) e si incontrano tabelle gialle della riserva di caccia e un vecchio secchio in metallo ormai totalmente arrugginito e divelto (vedi foto). Nei pressi di un'ara (830m) ci sono più sentierini che dipartono: anche qui è indifferente quale si prende. Infatti quello più a destra passa vicino ad un vecchio cordino in acciaio quasi sicuramente un tempo adibito al trasporto del legname, quello più a sinistra passa nei pressi di un abete con degli evidentissimi segni rosa/arancione. La direzione comunque è sempre la stessa: fiancheggiare ancora per qualche metro il canale fino a giungere nei pressi di una parete rocciosa (870m). Qui si attraversa il canalone e si passa in sinistra idrografica. Subito si incontra un'altra ara (950m). Ora la traccia si allontana un po' dal canalone e continua a salire spostandosi un po' più a destra. A quota 1000m circa il sentiero si fa meno evidente e i tagli sono più sporadici, tuttavia risulta chiaro che bisogna continuare a salire in mezzo al bosco su terreno che diventa un po' più inclinato. Alla nostra sinistra oltre il canalone un bellissimo anfiteatro di rocce verticali. Man mano che si sale si vede sempre meglio la forcella a cui puntare. Tuttavia, a pochi metri da tale forcella la traccia fa una curva brusca verso destra per andare a raggiungere un'altra forcella a pochi metri dalla prima. Siamo a 1100 m, a nord-est della cima del monte Simonet.
Qui serve un minimo di attenzione. Non bisogna andare subito nel versante nord. Pochi metri prima di arrivare in forcella vi sono dei tagli sui rami verso sinistra che salgono alla forcella intravista pochi metri più sotto. (Ci sono altri tagli pochi metri prima, più in basso, sempre verso sinistra che portano ad attraversare verso alcune tabelle gialle attaccate alle pareti rocciose del monte Simonet. Un'altra traccia, forse la più evidente, sta sul versante nord, oltre alla forcella. Quindi non bisogna far confusione).
Insomma si deve arrivare sulla sommità della forcella di sinistra (direzione di chi sale) e seguire i tagli che adesso si spostano sotto le pareti rocciose sul versante in ombra della Val Lunga. Lungo la parete alla nostra sinistra ci sono tantissimi covoli. Si continua a stare sottoroccia in discesa fino a quota 1050m controllando quale covolo presenti nel fondo un foro dal quale arriva qualche raggio di luce. Lo si incontrerà (anzi scoprirà!) dopo il superamento di un facile piccolo canalino e un passo in salita su terreno leggermente esposto.
Siamo al Bus del Gat.
Si attraversa lo stretto cunicolo lungo pochi metri e si esce dentro ad un altro covolo.
Ora si seguono sempre i tagli sui rami continuando a costeggiare le rocce verso sinistra. Subito ci si dovrà calare di qualche metro per attraversare un primo piccolo canale, poi sempre di traverso con qualche altro passo un po' esposto per raggiungere un canalino un po' più largo. Da lì si scende di poche decine di metri per raggiungere il fondo della Val Lunga (tagli sempre presenti). Attraversato il canale (1070m) si risale ancora di pochi metri per andare ad intercettare il sentiero CAI 819 (1080m).
(da qui si può rientrare all'auto seguendo in discesa il facile sentiero n. 819 il quale passa per la località Fraina e arriva ad intercettare la strada della Val Canzoi poco a monte del punto di ristoro dell'Orsera.)
VIAZ "L'INTROVABILE": DALLA VAL LUNGA ALLA VAL SALADEN
Si segue l'819 in salita per pochi minuti. In circa 30-40 metri di dislivello il sentiero fa prima una curva a destra (ovest) e poi una a sinistra per riprendere verso sud in direzione della forcella di San Mauro. Dopo questa curva (1110m) si deve abbandonare la traccia CAI e salire a destra nel bosco in direzione del basamento roccioso del San Mauro, tenendoci in prossimità del vallone che sta immediatamente alla nostra destra. (la mia traccia gps abbandona il sentiero poco più avanti, ma non cambia nulla).
Poco più in su un grande bollo rosso (1160m) su un sasso in mezzo al bosco annuncia l'inizio del viaz.
I successivi abbondanti tagli sui rami non lasciano dubbi sulla direzione da seguire. D'ora in poi sarà un continuo dentro e fuori per canalini e canaloni senza grossi dislivelli fino alla valle di Saladen.
Subito ci si abbassa in direzione nord (destra) per una trentina di metri per attraversare il profondo canale appena costeggiato. Si risale dall'altro lato seguendo tagli, ometti e bolli. Ogni tanto i segni scompaiono ma basta guardare un po' più in alto per ritrovare la traccia. Questa si porta sotto roccia e subito dopo un forcellino si passa vicino ad un covolo.
La traccia procede evidente, attraversa due canalini in rapida successione, il secondo dei quali è da risalire per pochi metri per uscirne sulla destra.
Ora in leggera salita su terreno erboso sempre scosceso, si supera uno spigolo, qualche passo un po' aereo sopra i mughi, si passa vicino ad un covolo per abbassarsi di qualche metro. Si arriva così ad un colle boscoso da risalire stando a sinistra.
In cima, appesa ad un albero, penzola una bottiglia di grappa (1205m). Ora ci si abbassa per un ripido pendio per attraversare tre canalini in successione con qualche saliscendi e qualche passo che richiede un po' di attenzione. Si arriva ad un bosco di faggi da risalire fino in cima (1220m). Qui i tagli sono scarsi ma la traccia rimane evidente e continua ad attraversare a mezzacosta restando in quota a sinistra avvicinandosi al largo canalone che solca la Val di Bosco Lungo.
Questo è l'unico punto in cui serve un po' di attenzione per non perdersi.
La traccia procede in piano e sembra attraversare il canalone per poi salire sulla sponda opposta. Bisogna invece abbandonarla pochi metri prima di arrivare sul fondo sassoso del canalone e scendere a destra (ometto) per una ventina di metri. Qui vi è un enorme bollo proprio al centro del canalone.
Recenti tagli e qualche ometto invitano ad attraversare il canalone e a mantenersi in prossimità della fascia rocciosa per poi addentrarsi in un fitto sottobosco particolarmente ripido. Aggrappandosi alle piante si devono perdere due/tre metri di quota per poi continuare ad attraversare sempre verso sinistra, (In alternativa si può scegliere di scendere ancora stando dentro al canalone per altri 15-20 metri e di uscire a sinistra (nord) a quota 1230m tra i mughi cercando di alzarsi leggermente. Inizialmente non ci sono segni di passaggio né evidenti tagli. Bisogna un po' farsi strada su terreno piuttosto ripido. Pochi metri e poi la traccia tornerà evidente con alcuni tagli poco più in alto).
Si attraversa un impluvio, e si continua sempre nella stessa direzione nel bosco. Uno straccio appeso ad un albero (in origine rosso ma ora quasi completamente scolorito) conferma che siamo sulla giusta via.
Si attraversano altri canalini, si arriva ad una selletta con un caratteristico faggio, poi altri canalini, senza mai perdere eccessivamente quota. Dopo l'ennesimo canalino si arriva ad un bosco con un bellissimo torrione a destra (est) e un covolo con evidente bollo rosso al suo interno (1280m). La traccia passa in alto sopra al covolo. Pertanto bisogna salire per una trentina di metri su ripido terreno prima del covolo (ovest). Quest'ultimo va tenuto quindi alla nostra destra. Subito si torna a camminare verso est e passati a monte del covolo si continua sottoroccia per aggirare una parete verticale ed immettersi su una comoda cengia ricca di mughi. Siamo ormai a pochi metri dalla valle di Saladen. I tagli sui rami ora procedono in leggera discesa verso ovest verso il fondo della valle. Qui finisce il viaz. Si incontrano gli abbondanti segni rossi che marcano la traccia che dalla Val Canzoi sale al Forzelin dei Gai. Questo sentiero non è del CAI ma è molto ben segnalato. Basta seguirlo in discesa (destra, est) per scendere a valle. Giunti a quota 1140m circa un bivio invita ad una breve deviazione (meno di 10 minuti) per andare a visitare le vecchie casere di Saladen (1190m). Altrimenti si continua a scendere rimanendo sempre sulla destra idrografica della valle senza alcuna difficoltà per comodo sentiero fino ai prati e alle casere di Fraina Alta (710m). Da lì una stradina ci riporta prima a Fraina Bassa (630m) e poi ad intercettare la strada della Val Canzoi pochi metri a monte dell'Orsera.
Waypoints
Waypoint
2,848 ft
CANALONE
Waypoint
3,576 ft
Forcella 1
Waypoint
1,955 ft
Salire a destra
Waypoint
2,231 ft
Piccolo incrocio, proseguire dritti
Waypoint
1,880 ft
Secondo incrocio a destra
Waypoint
3,478 ft
Forcella 2
Waypoint
3,491 ft
Canalino
Waypoint
4,009 ft
Colle con faggi
Waypoint
4,058 ft
Canalino
Waypoint
4,350 ft
Fine Viaz / Sentiero Forzelin dei Gai
Waypoint
0 ft
Sentiero CAI 819
Waypoint
0 ft
Sentiero CAI 819
Waypoint
0 ft
Primo Canalone
Comments (1)
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Ciao e grazie delle indicazioni per il Bus del gat!
Molto preziose, l'introvabile un'altra volta ;-)
Stefano