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Una passeggiata nelle bellissime faggete tra l'Eremo di Sant'Alberico e Faggio Scritto

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Trail stats

Distance
4.26 mi
Elevation gain
1,010 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,010 ft
Max elevation
4,486 ft
TrailRank 
68
Min elevation
3,535 ft
Trail type
Loop
Time
4 hours 36 minutes
Coordinates
1803
Uploaded
July 12, 2023
Recorded
July 2023
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near Sant'Alberico, Emilia-Romagna (Italia)

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Photo ofUna passeggiata nelle bellissime faggete tra l'Eremo di Sant'Alberico e Faggio Scritto Photo ofUna passeggiata nelle bellissime faggete tra l'Eremo di Sant'Alberico e Faggio Scritto Photo ofUna passeggiata nelle bellissime faggete tra l'Eremo di Sant'Alberico e Faggio Scritto

Itinerary description

Un percorso che si snoda per la maggior parte nelle bellissime faggete che caratterizzano i dintorni del Monte Fumaiolo. Di tanto in tanto ci sono alcune aree aperte con bellissimi fiori in questo periodo dell'anno (metà luglio) e passiamo davanti a due storici edifici religiosi.

Il percorso parte dal Piazzale Sant'Alberico dove, oltre ad un ampio parcheggio (all'ombra), troviamo anche alcuni tavoli da picnic e barbecue. Dopo un breve tratto lungo alcuni campi si arriva subito a Cella (non visitabile - se ne sta facendo un albergo).

Cella - Grancia degli Eremiti Camaldolesi
Il monastero della Cella, San Johannes inter Ambas Paras, la traduzione lo vuole fondato intorno all'anno 986 da San Romualdo ai margini della foresta di un'estesa abetia. I primi documenti risalgono al 1073. Intorno all'edificio religioso i monaci Camaldolesi impiantarono una segheria ad acqua per la lavorazione del legname unitamente a una grancia. Nel 1822 i monaci vendettero a Francesco Gabiccini della Falera il Monastero della Cella.

Superato questo edificio storico teniamo la sinistra e proseguiamo attraverso un pezzo di bellissima faggeta. Di tanto in tanto dobbiamo passare attraverso un recinto per le mucche, ma essi sono progettati per scavalcarli o per poterli aprire, quindi questo non causa alcun problema. Questa parte è un po' più ripida, ma non è proprio faticosa perché la salita non è molto lunga e presto arriviamo ad un prato con bellissimi fiori. A questo punto questo percorso si discosta leggermente dal percorso CAI proposto, ma questa variante è effettivamente più bella perché ci permette di goderci per un po' questo mare di fiori.

Poi attraversiamo di nuovo per un po' le bellissime faggete, dove occasionalmente incontriamo esemplari monumentali. Potrebbero esserci attività forestali lungo questo tratto, quindi se siamo sfortunati potremmo finire in un luogo dove si sta lavorando, pertanto dobbiamo stare attenti. Una volta arrivati a Faggio Scritto, questo itinerario devia nuovamente dal sentiero CAI proposto. Invece di passare davanti al Rifugio Biancaneve (chiuso da tempo) tagliamo su una bella strada forestale. Il percorso ci porta ancora attraverso boschi di faggio ma ora anche lungo alcuni prati erbosi destinati alle attività sciistiche e talvolta anche lungo campi con una ricca crescita di felci. Quando ci avviciniamo all'Eremo di Sant'Alberico, seguiamo un ruscello il cui letto è formato da pietre bianche. A volte il torrente attraversa un vero e proprio canyon che gli conferisce una bellissima atmosfera. Il torrente alla fine costeggia l'Eremo di Sant'Alberico.

EREMO DI SANT'ALBERICO
l'Eremo di S. Alberico. Pace e silenzio si dilatano all'intorno. Qui c'è sempre stato un eremita che ha coltivato silenzio e pace: il primo fu Alberico che, lasciata la città e gli agi, vi si ritirò tra V e VI secolo vivendo da anacoreta ed operando miracoli; l'ultimo, fra Michele Falzone, è morto nel gennaio del 2014. All'Eremo si accede da un cancello. Nel cortile, sulla sinistra, sotto le rocce, c'è la tomba di don Quintino Sicuro, l'eremita che arrivò qui nel 1954 quando l'eremo era cadente ed abbandonato: in pochi anni lo ricostruì ed ampliò, facendone un luogo ove ritemprare ed educare lo spirito. Il porticato della piccola chiesa ha sedili di pietra che invitano alla sosta. La chiesetta è a volta, in pietra, l'altare formato da blocchi d'arenaria. In una teca si conserva la tibia di Sant'Alberico, venerata dai fedeli che poi appoggiano sull'addome una statuetta in pietra del Santo per ottenere il miracolo della guarigione.

Dopo l'Eremo, dove si trova acqua potabile e dove ci sono anche i servizi igienici, c'è un'ultima discesa su una via Crucis per tornare al punto di partenza.

Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso antiorario.
Tempo impiegato: totale = 4 ore 36 minuti di cui in movimento = 2 ore 23 minuti
Presenza di tavoli picnic: al punto di partenza
Presenza di acqua potabile: a 6,3 km dall'inizio
Il percorso è in realtà abbastanza facile dal punto di vista tecnico. C'è molta ombra, questo percorso è adatto anche alle calde giornate estive.
La maggior parte di questa passeggiata attraversa la parte dell'area intorno al Monte Fumaiolo dove arrivano pochissimi altri camminatori (niente asfalto, niente macchine)
Questo itinerario è privo di tratti esposti.
Percorsi documentati inclusi in questa passeggiata:
CAI 133: km 0 > 0,8
CAI 121: km 0,8 > 2,1
CAI 125: km 2,1 > 3,2
00 - Alta Via: km 4,0 > 4,9
CAI 125A: km 4,9 > 5,3
CAI 125: km 5,3 > 6,3
CAI 133: km 6,3 > fine

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Waypoints

PictographCar park Altitude 2,930 ft
Photo ofParcheggio - Alcune foto rappresentative del percorso Photo ofParcheggio - Alcune foto rappresentative del percorso Photo ofParcheggio - Alcune foto rappresentative del percorso

Parcheggio - Alcune foto rappresentative del percorso

PictographMonument Altitude 3,546 ft
Photo ofMonastero della Cella Photo ofMonastero della Cella

Monastero della Cella

PictographIntersection Altitude 3,591 ft
Photo ofTenere CAI 121 Faggio Scritto, cancello, attenzione filo spinato. C'è un varco aperto a 10m, a destra Photo ofTenere CAI 121 Faggio Scritto, cancello, attenzione filo spinato. C'è un varco aperto a 10m, a destra

Tenere CAI 121 Faggio Scritto, cancello, attenzione filo spinato. C'è un varco aperto a 10m, a destra

PictographWaypoint Altitude 3,686 ft
Photo ofUscita recinzione Photo ofUscita recinzione

Uscita recinzione

PictographIntersection Altitude 3,875 ft
Photo ofTenere sinistra, seguire CAI Photo ofTenere sinistra, seguire CAI

Tenere sinistra, seguire CAI

PictographFlora Altitude 4,110 ft
Photo ofArea aperta con tanti fiori (Qui il percorso si discosta leggermente dal CAI 121, questa sterrata mi è sembrata più bella) Photo ofArea aperta con tanti fiori (Qui il percorso si discosta leggermente dal CAI 121, questa sterrata mi è sembrata più bella)

Area aperta con tanti fiori (Qui il percorso si discosta leggermente dal CAI 121, questa sterrata mi è sembrata più bella)

PictographIntersection Altitude 4,195 ft
Photo ofAndare a destra, CAI 125, direzione Faggio Scritto Photo ofAndare a destra, CAI 125, direzione Faggio Scritto Photo ofAndare a destra, CAI 125, direzione Faggio Scritto

Andare a destra, CAI 125, direzione Faggio Scritto

PictographCar park Altitude 4,417 ft
Photo ofFaggio Scritto

Faggio Scritto

PictographIntersection Altitude 4,439 ft
Photo ofTenere sinistra (breve tratto non segnalato CAI) Photo ofTenere sinistra (breve tratto non segnalato CAI) Photo ofTenere sinistra (breve tratto non segnalato CAI)

Tenere sinistra (breve tratto non segnalato CAI)

PictographIntersection Altitude 4,391 ft
Photo ofDiritto, ritorno tratto con segnaletica (26)

Diritto, ritorno tratto con segnaletica (26)

PictographIntersection Altitude 4,344 ft
Photo ofTenere sinistra Photo ofTenere sinistra Photo ofTenere sinistra

Tenere sinistra

PictographIntersection Altitude 4,213 ft
Photo ofAndare a sinistra, 125A Cella Photo ofAndare a sinistra, 125A Cella Photo ofAndare a sinistra, 125A Cella

Andare a sinistra, 125A Cella

PictographIntersection Altitude 4,081 ft
Photo ofAndare a destra per Cella, si segue un ruscello con canyon Photo ofAndare a destra per Cella, si segue un ruscello con canyon Photo ofAndare a destra per Cella, si segue un ruscello con canyon

Andare a destra per Cella, si segue un ruscello con canyon

PictographReligious site Altitude 3,746 ft
Photo ofEremo di Sant'Alberico - acqua potabile (L'acqua si trova all'interno del muro perimetrale andando verso destra.) Photo ofEremo di Sant'Alberico - acqua potabile (L'acqua si trova all'interno del muro perimetrale andando verso destra.) Photo ofEremo di Sant'Alberico - acqua potabile (L'acqua si trova all'interno del muro perimetrale andando verso destra.)

Eremo di Sant'Alberico - acqua potabile (L'acqua si trova all'interno del muro perimetrale andando verso destra.)

L'Eremo di Sant'Alberico è l'unico di tanti cenobi e romitaggi medievali di questa zona rimasto attivo fino ai giorni nostri. La vita del fondatore Alberico, morto intorno al 1050, è scarsamente documentata: costruì sotto un aspro versante del Fumaiolo un romitorio – una cella e due grotte scavate nella roccia - ove visse in penitenza e santità, operando miracoli e guarendo malattie addominali ed ernie. L'eremo, di fondazione benedettina, passò ai Camaldolesi che lo custodirono dal XII secolo fino al 1822 quando, unitamente alla vicina "grancia" o fattoria che possedevano nella vicina Cella "inter ambas Paras", fu venduto a privati e prestò rovinò. Fu monsignor Francesco Dezzi della Falera (1842-1921) a toglierlo dall'abbandono: ricevutolo in eredità, nel 1873 lo ricostruì dalle fondamenta erigendovi una chiesetta e qualche stanza per il romito; ma soprattutto ridette vigore al culto di Sant'Alberico, la cui venerazione s'era diffusa per una vasta area tra Romagna, Toscana e Marche. L'eremo è stato poi sempre custodito da un romito laico: intorno al 1840 vi fu Bastiano Santucci, e - dopo la riedificazione - Pietro Moretti (1847-1929) indi Abramo Giambagli dal 1927 fino al 1951. Oggi l'eremo è intimamente legato all'apostolato silenzioso, alla dura penitenza e carità infinita di don Quintino Sicuro (1920-1968), asceta di straordinaria levatura morale. Vestito d'uno spolverino bianco, sandali, barba lunga, vi arrivò dalla Puglia, trentaquattrenne, nel giugno del 1954 quando era cadente ed abbandonato. Dopo anni di penitenza e preghiera, raggiunse la consacrazione sacerdotale nel dicembre del 1961; indi tra il 1965 e il 1967, con povertà di mezzi, iniziò a ricostruirlo integralmente, facendolo più grande ed ospitale cenacolo ove ritemprare ed educare lo spirito, riconsacrandolo col suo esempio. Da quella solitudine irradiò una forte testimonianza cristiana che portava a lui devoti da ogni parte. Ora riposa in un masso scavato con le sue mani, all'aperto, di fronte alla chiesa. Per lui, nel 1985, è stata introdotta la causa di beatificazione e canonizzazione. Il successore, frate Vincenzo Minutello, pugliese anch'egli e suo collaboratore fin dal 1962, ne è stato custode fino al 2006, anno di sua morte. Oggi è affidato all'eremita Giovanbattista Ferro. Nella chiesetta di pietra ad una navata si conservano una tibia del Santo fondatore ed una statua in pietra, che i fedeli usano appoggiare sull'addome per ottenere il miracolo della guarigione. L'eremo è attrezzato per l'accoglienza con pernottamento (13 posti) solo per ritiri ed esercizi spirituali. Il 29 agosto si celebra, con grande concorso di fedeli, la secolare Festa di Sant'Alberico. Fonte: http://www.fumaioloturismo.it/-/verghereto-eremo-di-sant-alberico-abbazie

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