Un grande anello intorno a Monte Corvo
near Aragno, Abruzzo (Italia)
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Itinerary description
Da San Martino (valle del Chiarino) in senso orario per Colle delle Monache, Rifugio del Monte, Casetta Venacquaro, Forchetta della Falasca, Rifugio Fioretti. Difficoltà EE. Si parte da San Martino (1262 m); il sentiero, non segnato, inizia a destra di una grande casa di fronte alla chiesetta e subito inizia a salire nella boscaglia verso nord. Superato un fossetto si risale una crestina più aperta; raggiunti i 1400 m di quota si comincia a piegare verso destra (est), risalendo in diagonale nel bosco fino ad una radura (1500 circa). Tralasciando la più marcata mulattiera pianeggiante, si continua a salire in diagonale in direzione est, raggiungendo in breve una sella prativa (il Corridoio, 1614 m, 1,7 km). Qui si lascia la Val Chiarino per cominciare ad attraversare i complicati versanti settentrionali del Corvo; una buona mulattiera attraversa in lieve salita una fascia di bosco, poi esce su prati e, senza scendere al sottostante Fosso Nerito (a sinistra), si continua a salire in diagonale per tracce attraversando i numerosi impluvi che scendono dall’anticima ovest di Monte Corvo attraverso la località Campiglione per raggiungere infine il Colle delle Monache (1906 m, 3,6 km). Si scende sul versante opposto lungo un impluvio alla Valle Crivellaro che si attraversa (1756 m) e, evitando di scendere a sinistra verso Prato Selva, si risale a destra (ENE) alla Piana San Pietro (1783 m). Qui si incrocia l’ampia mulattiera segnalata (n. 13) che, attraverso una suggestiva faggeta, scende al Rifugio del Monte (1614 m, 5,6 km, gestito, sorgente), collocato in uno scenario da favola tra enormi massi alla base della Valle del Fosso del Monte.
Trascurando il sentiero 15, che scende verso la bassa Valle Venacquaro e Intermesoli, si riprende a salire verso sud, su sentiero ben tracciato e segnato (sempre il n. 13) costeggiando una faggeta e poi su una panoramica crestina. Poco sotto quota 1800 il sentiero piega a sinistra ed inizia ad attraversare pendii ripidi con alcune facili roccette (questo è il primo tratto “scomodo”, ma è solo sentiero EE, non ci sono tratti alpinistici o di arrampicata!). Il sentiero continua a salire leggermente (e scomodamente) fino a circa 1900 m di quota, poi, su terreni più facili, si abbassa verso il centro della straordinaria Valle Venacquaro: una vera e propria valle glaciale ampia oltre 500 m limitata dalle pareti verticali dell’Intermesoli a sinistra (est) e del Corvo a destra (ovest). Qui si incontra il sentiero n. 14 che sale da Intermesoli e, proseguendo verso sud, si entra nella grande conca del Venacquaro, fino ad incrociare il sentiero n. 1 del Gran Sasso (1919 m, 9,6 km). Trascurandolo, si prosegue a sud-ovest per prati fino alla piccola Casa Venacquaro (2001 m); per tracce di sentiero si prosegue a sud-ovest, puntando allo stretto e roccioso intaglio della Forchetta della Falasca (2187 m, il più meridionale e il più basso dei tre valichi che collegano il Venacquaro al Chiarino; fin qui 11 km), che si raggiunge per ghiaioni e roccette (secondo tratto “scomodo”, ma anche qui senza reali difficoltà tecniche).
Discesi a tornante per ghiaioni (continua il tratto “scomodo”) ci si tiene poi sulla destra (a sinistra si potrebbe raggiungere Sella Malecoste, ma questa, come direbbe qualcuno, è un’altra escursione!) per la località “le Pozze” (vero e proprio circo glaciale) fino a ricongiungersi definitivamente con il sentiero n. 1 nei pressi di “Picco Muzii” (spuntone di quota 2010 al centro della valle) e scendere quindi (adesso non serve più la descrizione dettagliata) allo Stazzo di Solagne (1700 m, fontana, 13,5 km) e, su pista, alla Vaccareccia (Rifugio Fioretti, 1503 m, 15 km) e ritornare a San Martino, chiudendo così l’anello.
Trascurando il sentiero 15, che scende verso la bassa Valle Venacquaro e Intermesoli, si riprende a salire verso sud, su sentiero ben tracciato e segnato (sempre il n. 13) costeggiando una faggeta e poi su una panoramica crestina. Poco sotto quota 1800 il sentiero piega a sinistra ed inizia ad attraversare pendii ripidi con alcune facili roccette (questo è il primo tratto “scomodo”, ma è solo sentiero EE, non ci sono tratti alpinistici o di arrampicata!). Il sentiero continua a salire leggermente (e scomodamente) fino a circa 1900 m di quota, poi, su terreni più facili, si abbassa verso il centro della straordinaria Valle Venacquaro: una vera e propria valle glaciale ampia oltre 500 m limitata dalle pareti verticali dell’Intermesoli a sinistra (est) e del Corvo a destra (ovest). Qui si incontra il sentiero n. 14 che sale da Intermesoli e, proseguendo verso sud, si entra nella grande conca del Venacquaro, fino ad incrociare il sentiero n. 1 del Gran Sasso (1919 m, 9,6 km). Trascurandolo, si prosegue a sud-ovest per prati fino alla piccola Casa Venacquaro (2001 m); per tracce di sentiero si prosegue a sud-ovest, puntando allo stretto e roccioso intaglio della Forchetta della Falasca (2187 m, il più meridionale e il più basso dei tre valichi che collegano il Venacquaro al Chiarino; fin qui 11 km), che si raggiunge per ghiaioni e roccette (secondo tratto “scomodo”, ma anche qui senza reali difficoltà tecniche).
Discesi a tornante per ghiaioni (continua il tratto “scomodo”) ci si tiene poi sulla destra (a sinistra si potrebbe raggiungere Sella Malecoste, ma questa, come direbbe qualcuno, è un’altra escursione!) per la località “le Pozze” (vero e proprio circo glaciale) fino a ricongiungersi definitivamente con il sentiero n. 1 nei pressi di “Picco Muzii” (spuntone di quota 2010 al centro della valle) e scendere quindi (adesso non serve più la descrizione dettagliata) allo Stazzo di Solagne (1700 m, fontana, 13,5 km) e, su pista, alla Vaccareccia (Rifugio Fioretti, 1503 m, 15 km) e ritornare a San Martino, chiudendo così l’anello.
Comments (3)
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Si fa bene in giornata, o consigli di fermarsi a dormire al rifugio del Monte?
Stesso mio percorso fatto tre anni fa, bellissimo
Per rispondere a "Il camoscio azzoppato", si fa in giornata ma è lungo per cui devi prevedere partenza presto e, se le giornate non sono lunghe, luci per e torce per la parte finale. Se non ricordo male noi partimmo alle 9 e finimmo alle 20 ma era piena estate e quindi ancora giorno.