Treschè Conca: passeggiata al Forte Corbin

Percorso tra natura e storia alla scoperta del Forte militare di Punta Corbin

Creato da: www.feelgood.holiday

Descrizione breve ( segue descrizione dettagliata)
Questo percorso attraversa inizialmente la spettacolare campagna di Treschè Conca che offre un panorama rilassante immerso tra i dolci prati della zona. In prossimità del Forte però il paesaggio cambia: il sentiero esce dalla campagna per entrare all’interno di un bosco, attraversandolo in silenzio si potranno percepire i suoni del vento che accarezzano le chiome degli alberi e che danno il benvenuto al visitatore che con rispetto si sta avvicinando alla fortezza.

Questo sentiero porta il camminatore a scoprire aspetti sia naturali che storici: infatti, questa zona dell'Altopiano ha rappresentato una linea di grande rilevanza durante gli avvenimenti della Prima Guerra Mondiale. Il Forte infatti venne inizialmente utilizzato a difesa del confine italiano e poi durante la Strafexpedition venne occupato dalle avanguardie austriache. Il Forte è stato ristrutturato ed è interamente visitabile; alla fine della visita c'è la possibilità di visitare anche il Museo che conserva reperti originali trovati proprio all'interno del forte, assieme a fotografie e documenti d'epoca.

Dal Forte si può inoltre godere di un panorama meraviglioso che spazia sulle montagne circostanti.

Descrizione dettagliata
Il percorso inizia dopo aver parcheggiato l’auto all’ex casello ferroviario, oggi proloco della frazione di Treschè Conca. Si procede a sinistra lungo via Fondi fino ad arrivare all’Hotel Belmonte in prossimità di una piccola rotatoria. Si attraversa via Chiesa e si procede dritti in salita verso via Belmonte per circa 1km fino ad arrivare alla pasticceria Corbin e subito dopo all’incrocio con via Granatieri del Cengio. Si svolta a sinistra e si procede sulla strada principale seguendo le indicazioni che portano all’Agriturismo Malga Ronchetto. Arrivati si supera l’edificio e si procede per un centinaio di metri fino a raggiungere un incrocio. Da qui si seguono le indicazioni della freccia con indicato il Forte Corbin continuando a destra. Dopo pochi metri, la strada si ristringe diventando ad una corsia ma la passeggiata diventa piacevole perché il sentiero attraversa la spettacolare campagna di Treschè Conca offrendo un panorama rilassante. La strada prosegue in piano e ad ogni bivio incontrato sul camino si mantiene sempre la destra. Il tratto di strada in mezzo alla campagna si decora, per alcuni tratti, delle “Stöan platten” delle lastre di roccia piatta di rosso ammonitico che in passato venivano usate per delimitare le strade e le mulattiere. Inoltre è possibile ammirare gli animali domestici che pascolano nei prati vicini come le vacche e i simpatici asini che molto curiosi si avvicinano al bordo della strada richiamati dai camminatori di giornata. Poco prima di arrivare al forte, si trova una lapide con indicato il nome di Carlo Stuparich, irredentista volontario nella Prima Guerra Mondiale che, rimasto isolato durante un attacco austriaco, vicino al forte Corbin decise di togliersi la vita dopo aver perduto tutti i suoi uomini, per non cadere nelle mani del nemico. Arrivati al Forte si è accolti da un cancello che conduce all’edificio di “comando e posto di guardia” oggi museo del forte.

Nota storica: Progettato e costruito a partire dal 1906 serviva per difendere il margine ovest dell’altopiano da un eventuale attacco dell’esercito nemico. Il forte entrò nel conflitto bellico nel 1916 durante la Strafexpedition, ma in pochi giorni venne reso inoffensivo e poi conquistato dall’esercito austro-ungarico che lo occupò fino alla fine dell’offensiva di primavera del 1916.
La passeggiata all’interno della fortezza è interessante dal punto di vista storico. Dal posto di guardia ci si dirige verso il forte che dopo 100 anni si presenta ancora in ottimo stato di conservazione anche grazie all’attenzione della famiglia Panozzo che si dedica alla costante cura e alla manutenzione.

Nota storica: La fortezza era un edificio indipendente dotato di cucine, forno per il pane, magazzini, infermeria e teleferica collegata al fondo della Valdastico. Il forte è composto da due edifici: uno minore dove era situato il comando, una polveriera sotterranea e un fossato anti-uomo e un edificio maggiore costruito su due piani che serviva per l’azione bellica. Nel piano superiore erano posizionati sei cannoni da 149 mm coperti da cupole corrazzate con spessore di 16 cm, nel piano terra erano posizionati i magazzini per i viveri di riserva, i magazzini per i proiettili e le camerate per gli uomini.

Lasciato l’edificio principale si procede nella visita del resto del forte passando per l’osservatorio di valle dove è possibile far sosta e ammirare il paesaggio circostante: Monte Summano, Monte Cimone dove si può ammirare l’ossario sulla cima, Tonezza del Cimone e tutto il Pasubio in secondo piano. Dopo aver osservato le montagne e il paesaggio circostante, si prosegue verso la galleria di collegamento fino alla trincea scoperta, per arrivare alla caponiera dove si può osservare il fossato di gola che delimitava l’area del forte. Lasciato il fossato si seguono le frecce con indicata la via. Si attraversa, quindi, un’area esterna a prato fino a ritornare al punto di partenza. Il ritorno è agevole quanto l’andata ma sicuramente sarà un ritorno diverso arricchito di una storia che non può e non deve essere dimenticata, ma che deve essere ricordata e trasmessa alle generazioni future per cercar di non ripetere gli stessi errori, che cento anni prima han portato a tante morti e desolazioni in un luogo incantevole come tutta la località che conduce alla fortezza.