Traversata da Oncedis a Seletz (con rientro ad anello)

Percorso lungo e che non raggiunge alcuna vetta; tuttavia interessante per gli ambienti molto suggestivi e per i panorami sui monti tra il Tagliamento e la Val d'Arzino.

Si parcheggia in borgo Oncedis, località Trasaghis, sulla strada tra Avasinis e Alesso. Si può lasciare la macchina nella piazzetta del paese, accanto alla fontana.

Si prosegue quindi per pochi metri sulla strada asfaltata, in direzione di Alesso, per trovare il segnavia CAI che indica il sentiero n. 840 sulla sinistra. Il sentiero è ben segnalato e la traccia marcata; intersecando una strada sterrata e riprendendo poco su il sentiero, si arriva in breve alla Malga Amula, affacciata su una piccola radura prativa. Qui, continuando davanti alla malga, si prosegue per breve tratto su sentiero per poi ricollegarsi alla strada sterrata.

Arrivati al guado con il torrente Amula, si può proseguire sulla strada sterrata, oppure - come ho fatto io - tentare di ripercorrere il vecchio tracciato del sentiero; infatti sulla sinistra si può intravvedere tra gli alberi uno sbiadito segnavia, poco prima del guado. Seguendo i segnavia e facendo attenzione ai tratti più ripidi, si giunge in breve sul letto del Rio Palons, che si attraversa. Da qui i segnavia mancano completamente e con un po' di intuito si risale l'opposto versante fino a ritrovare la traccia dell'ex-sentiero, e quindi la strada. Questa piccola variante è sconsigliata ai meno esperti.

Si prosegue ancora per qualche chilometro sulla strada sterrata; arrivati al guado del Rio Sclusons, si segue una indicazione scritta in vernice rossa sulla pietra, che punta decisamente a destra; il sentiero 840 infatti prosegue dapprima affiancato al Rio Sclusons, e sale in un ambiente molto suggestivo, ricco di rivoli, cascatelle e rocce.

Arrivati alla Forchia Sclusons, il sentiero ora prende a scendere, fino ad arrivare alla cascata del Rio Sclusons; si prosegue sulla sinistra del Rio, sempre seguendo i segnavia, sino ad arrivare in prossimità di un ponticello di cemento armato. Senza farsi confondere dal segnavia in alto a sinistra, si guada il Rio per proseguire sulla destra, in alto, dove si vede una evidente traccia di sentiero.

Mano a mano, il sentiero diventa strada sterrata, e scendendo arriva fino al borgo di Seletz, dove è possibile predisporre una seconda automobile per il rientro.

Chi non avesse a disposizione un secondo automezzo, può fare come ho fatto io, ossia tornare indietro risalendo fino al bivio col sentiero 827 (segnalato da un piccolo cartello) e quindi prendere a sinistra in direzione di questo.

Dopo un tratto abbastanza lungo di strada sterrata, arriviamo alla fine della stessa, e qui guadiamo il Rio Armentaria per proseguire in salita sull'altro versante, sul sentiero 827. Il sentiero è in buone condizioni, ma bisogna comunque fare attenzione ad alcuni tratti franati. Giunti in prossimità di una suggestiva cascata, troviamo un breve tratto attrezzato di cavo e staffe, che facilitano la risalita su una roccia; anche in questo caso, massima attenzione.

Proseguendo sul sentiero, si va a intersecare di nuovo il rio Armentaria, e poi, gradualmente, il sentiero diventa prima mulattiera, e poi, in prossimità della Forchia Armentaria, ridiventa larga strada sterrata. Alla Forchia, il sentiero prosegue a sinistra, ma noi lo ignoriamo per proseguire sulla strada a destra, che passa a fianco della Malga Armentaria (visibile alzando lo sguardo a destra).

Ora comincia il tratto più piacevole dell'escursione; la strada sterrata prosegue per diversi chilometri in piacevole pendenza, molto aerea, e ricca di panorami sui monti circostanti, sovrastati dal Piciat. Il tratto è piuttosto lungo, ma molto godibile.

Quando la strada sterrata lascia lo spazio al cemento prima e all'asfalto poi, comincia la discesa - un po' tediosa - che in breve riporta ad Alesso. Giunti alla fine della strada di discesa, si punta decisamente a destra, sulla strada asfaltata che attraversa l'abitato di Corgnul e poi riporta direttamente a Oncedis.