Tracce degli Equi: Archeopercorso di Campaegli e il Monte Castell'Amato - Anello da Cervara di Roma
near Cervara di Roma, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Da Cervara di Roma salita a Campaegli con il sentiero 651.
A Campaegli ho iniziato l'archeopercorso ad anello, che è segnato con bandierine giallo/azzurro, ma i segni sono da rifare, nei tratti al sole l'azzurro è scomparso ed il giallo è sulla stessa strada.
L'archeopercorso è veramente molto bello, sia per i manufatti che si possono vedere, sia per i panorami, soprattutto presso l'Ara Madre e sul Colle delle Valli dove si trovano le Antiche sedute e una volta accomodati sulle "storiche sedie" si può contemplare il creato...
Ho indicato con waypoint i punti salienti dell'area archeologica, ma lungo tutto il percorso sono molto evidenti le tracce di un'insediamento abbastanza vasto, tenendo conto che gli equi non crearono mai grandi città ma era loro usanza costruire dei villaggi; tra l'altro, stando a quanto scriveva Tito Livio, a Roma erano famosi per essere da sempre stati ostili alla città (specialmente Roma).
Dopo la piacevole visita all'area ed aver fatto una buona raccolta di bellissimi funghi prataioli (che da queste parti chiamiamo cocchi) mi sono diretto sul Monte Castell'Amato, che si può dire rimanga di strada, e sono tornato alla partenza con il sentiero 662.
Volendo l'archeopercorso può essere iniziato direttamente da Campaegli, così facendo è un percorso adatto a tutti.
A Campaegli ho iniziato l'archeopercorso ad anello, che è segnato con bandierine giallo/azzurro, ma i segni sono da rifare, nei tratti al sole l'azzurro è scomparso ed il giallo è sulla stessa strada.
L'archeopercorso è veramente molto bello, sia per i manufatti che si possono vedere, sia per i panorami, soprattutto presso l'Ara Madre e sul Colle delle Valli dove si trovano le Antiche sedute e una volta accomodati sulle "storiche sedie" si può contemplare il creato...
Ho indicato con waypoint i punti salienti dell'area archeologica, ma lungo tutto il percorso sono molto evidenti le tracce di un'insediamento abbastanza vasto, tenendo conto che gli equi non crearono mai grandi città ma era loro usanza costruire dei villaggi; tra l'altro, stando a quanto scriveva Tito Livio, a Roma erano famosi per essere da sempre stati ostili alla città (specialmente Roma).
Dopo la piacevole visita all'area ed aver fatto una buona raccolta di bellissimi funghi prataioli (che da queste parti chiamiamo cocchi) mi sono diretto sul Monte Castell'Amato, che si può dire rimanga di strada, e sono tornato alla partenza con il sentiero 662.
Volendo l'archeopercorso può essere iniziato direttamente da Campaegli, così facendo è un percorso adatto a tutti.
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