Tovena, Col Culié, San Boldo, Passo Scaletta, Cima Campo, creste e rientro per sentiero Sergio Zanin.
near Tovena, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'uscita di oggi aveva un altro intento, trovare alcuni viàz, mostrati in settimana da Igino Lorenzon, che risalgono il versante sinistro della strada che sale al passo S. Boldo; ma non siamo riusciti a trovare l'attacco e abbiamo optato per un uscita più ragionata e semplice.
Si parcheggia appena fuori dell'abitato di Tovena, lungo la SP635, in prossimità di una fontana sul lato destro.
Si sale da prima sull'alveo del torrente Gravon, e si innesta subito mulattiera (Cai990) che sale sulla destra orografica; la mulattiera si alternerà con strada forestale spesso.
Si sale di buona lena con buon guadagno altimetrico, l'ambiente è suggestivo, bel foliage autunnale, non vi sono difficoltà di rilievo.
NB essendo all'interno di un grande "canalone" tutta la zona è fortemente battuta dal vento, consigliato coprirsi bene.
Dopo circa 1h di strada si va ad intercettare la Caldela, strada che sale dal S. Boldo e si vira nettamente a sx, percorrendo tutta la strada forestale con i vari tornanti fino a giungere al passo suddetto.
In prossimità del bar Laris si entra a destra e si prende il 991 che sale verso i bivacchi cisonesi; al primo bivio si rimane sulla sinistra e si prosegue su asfalto, si sale con buona progressione, si incrociano delle belle casere/casette, fino ad arrivare ad un bivio che preso sulla destra porta a casera Favalessa dove, finito l'asfalto si prende appena dietro la casa a sinistra, a salire, verso il passo della Scaletta.
Da qui in poi si prosegue dritti seguendo le indicazioni per Troi per Roby, e si sale a zigzag verso la cima sommitale, Cima Campo; prima di arrivare alla cima si può approfittare di una traccia a destra che porta a un bel pulpito (Croda Punta Mont 972m) che guarda a tutta la vallata cisonese e verso le Dolomiti.
Raggiunta Cima Campo, in prossimità del tavolino/panchina a dx scende il sentiero S. Zanin (Cai1031b) che punta al rientro. Qui trovate trincee della I guerra mondiale.
Poco dopo aver iniziato la discesa sul Zanin abbiamo trovato, a quota 830m circa, un'intersezione dove abbiamo deciso di stare a destra e seguire la traccia di cresta che attraversa, con un bel sentiero misto roccette/mulattiera tutta la zona dei Pianai.
NB. Fare attenzione nella prima parte dell'ascesa perché la via è poco battuta e la traccia è labile; sono presenti i provvidenziali bollini rossi che aiutano a districarsi nei giochi di roccia che si trovano, senza i bollini l'orientamento sarebbe alquanto compromesso.
Si scende sempre in cresta fino ad arrivare, dopo un ultimo strappetto, a Col Maren (830m) dal quale ci è venuta l'idea di seguire un cartello indicante un "riparo in grotta", ma complice la scarsa frequentazione della via ed i bollini praticamente assenti ci siamo trovati a percorrere un buon quarto d'ora di fuori traccia, aiutandoci col gps siamo riusciti ad intercettare il sentiero Malvidai che arriva da Nord.
Da qui si scende molto rapidamente sul sentiero Zanin, la traccia è ben battuta a terra ed è sempre intuibile ad eccezione di un taglio che bisogna prendere, a quota 615m circa, per agganciare correttamente la traccia di discesa; in realtà non vi è alcuna tabella/segnale ne tantomeno bollini che indichino di scendere a dx, si intuisce usando il gps ed osservando attentamente una labilissima traccia che scende, si sarebbe portati ad andare dritti...
Da qui in poi classica discesa su ampia mulattiera, tenere sempre la traccia principale, non farsi traviare dalle numerose varianti che si trovano. Prestare attenzione alle ultime centinaia di metri della discesa perché il fondo si fa insidioso a causa del tipo di terreno, vi sono molti sassi e roccette mobili che facilmente fanno scivolare.
Escursione facile nel complesso, classificata moderata solo per dislivello, offre bei scorci sul paesaggio prealpino cisonese che merita davvero.
Un'idea di variante potrebbe essere parcheggiare un auto a Tovena e una a Cison, e quindi dal passo Scaletta scendere per l'omonimo sentiero e godersi la bellezza del bosco delle Penne Mozze.
Un grazie ad Igino Lorenzon ed il gruppo di compagni che hanno egregiamente ritabellato tutta la zona, bel lavoro davvero.
Copertura telefonica molto scarsa.
#enjoy
Si parcheggia appena fuori dell'abitato di Tovena, lungo la SP635, in prossimità di una fontana sul lato destro.
Si sale da prima sull'alveo del torrente Gravon, e si innesta subito mulattiera (Cai990) che sale sulla destra orografica; la mulattiera si alternerà con strada forestale spesso.
Si sale di buona lena con buon guadagno altimetrico, l'ambiente è suggestivo, bel foliage autunnale, non vi sono difficoltà di rilievo.
NB essendo all'interno di un grande "canalone" tutta la zona è fortemente battuta dal vento, consigliato coprirsi bene.
Dopo circa 1h di strada si va ad intercettare la Caldela, strada che sale dal S. Boldo e si vira nettamente a sx, percorrendo tutta la strada forestale con i vari tornanti fino a giungere al passo suddetto.
In prossimità del bar Laris si entra a destra e si prende il 991 che sale verso i bivacchi cisonesi; al primo bivio si rimane sulla sinistra e si prosegue su asfalto, si sale con buona progressione, si incrociano delle belle casere/casette, fino ad arrivare ad un bivio che preso sulla destra porta a casera Favalessa dove, finito l'asfalto si prende appena dietro la casa a sinistra, a salire, verso il passo della Scaletta.
Da qui in poi si prosegue dritti seguendo le indicazioni per Troi per Roby, e si sale a zigzag verso la cima sommitale, Cima Campo; prima di arrivare alla cima si può approfittare di una traccia a destra che porta a un bel pulpito (Croda Punta Mont 972m) che guarda a tutta la vallata cisonese e verso le Dolomiti.
Raggiunta Cima Campo, in prossimità del tavolino/panchina a dx scende il sentiero S. Zanin (Cai1031b) che punta al rientro. Qui trovate trincee della I guerra mondiale.
Poco dopo aver iniziato la discesa sul Zanin abbiamo trovato, a quota 830m circa, un'intersezione dove abbiamo deciso di stare a destra e seguire la traccia di cresta che attraversa, con un bel sentiero misto roccette/mulattiera tutta la zona dei Pianai.
NB. Fare attenzione nella prima parte dell'ascesa perché la via è poco battuta e la traccia è labile; sono presenti i provvidenziali bollini rossi che aiutano a districarsi nei giochi di roccia che si trovano, senza i bollini l'orientamento sarebbe alquanto compromesso.
Si scende sempre in cresta fino ad arrivare, dopo un ultimo strappetto, a Col Maren (830m) dal quale ci è venuta l'idea di seguire un cartello indicante un "riparo in grotta", ma complice la scarsa frequentazione della via ed i bollini praticamente assenti ci siamo trovati a percorrere un buon quarto d'ora di fuori traccia, aiutandoci col gps siamo riusciti ad intercettare il sentiero Malvidai che arriva da Nord.
Da qui si scende molto rapidamente sul sentiero Zanin, la traccia è ben battuta a terra ed è sempre intuibile ad eccezione di un taglio che bisogna prendere, a quota 615m circa, per agganciare correttamente la traccia di discesa; in realtà non vi è alcuna tabella/segnale ne tantomeno bollini che indichino di scendere a dx, si intuisce usando il gps ed osservando attentamente una labilissima traccia che scende, si sarebbe portati ad andare dritti...
Da qui in poi classica discesa su ampia mulattiera, tenere sempre la traccia principale, non farsi traviare dalle numerose varianti che si trovano. Prestare attenzione alle ultime centinaia di metri della discesa perché il fondo si fa insidioso a causa del tipo di terreno, vi sono molti sassi e roccette mobili che facilmente fanno scivolare.
Escursione facile nel complesso, classificata moderata solo per dislivello, offre bei scorci sul paesaggio prealpino cisonese che merita davvero.
Un'idea di variante potrebbe essere parcheggiare un auto a Tovena e una a Cison, e quindi dal passo Scaletta scendere per l'omonimo sentiero e godersi la bellezza del bosco delle Penne Mozze.
Un grazie ad Igino Lorenzon ed il gruppo di compagni che hanno egregiamente ritabellato tutta la zona, bel lavoro davvero.
Copertura telefonica molto scarsa.
#enjoy
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Comments (1)
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Il rientro molto divertente 😄