Torri del Benaco
near Torri del Benaco, Veneto (Italia)
Viewed 75 times, downloaded 2 times
Trail photos
Itinerary description
Visita al castello scaligero di Torri del Benaco e al centro storico e lungolago, e successiva escursione fino a Crero e al ponte tibetano, percorso in parte ad anello che tocca varie località a mezza costa sul lago
Nota sui parcheggi: il parcheggio dove ho lasciato l auto consente una sosta massima di due ore, me ne sono accorto dopo ma non ho trovato multe, per il resto è quasi impossibile trovare un parcheggio non a pagamento, e sono abbastanza cari, 2 euro all' ora, venti euro il giornaliero
servissero i convitati al banchetto dato da Hyarbas, il gimnosofista, sotto
forma, di statue d’oro. Si legge altresì nella storia di statue parlanti di
Mercurio, del piccione volante di Archita fatto di legno, delle meraviglie ali
Boezio narrate da Cassiodoro, Diomede che suonava la tromba in aria, il
serpente di rame che fischiava e gli uccelli capaci di modulare melodiose
canzoni. Miracoli di questo genere sono quelli dei simulacri forniti dalla
geometria e dall’ottica e noi ne abbiamo fatto menzione nel parlare degli
elementi e precisamente dell’aria.
Così si preparano diverse specie di specchi, concavi gli uni, convessi gli altri,
che proiettano le immagini nell’aria e le fanno apparire simili ad ombre, come
insegnano Apollonio e Vitellio nei loro libri della Prospettiva e degli Specchi. Si
legge che il gran Pompeo riportò dall’Oriente a Roma, fra l’altro bottino di
guerra, un certo specchio nel quale si vedevano truppe armate e si preparano
certi specchi trasparenti, che vengono cosparsi di dati succhi d’erbe e che
brillano di luce artificiale, i quali popolano l’aria tutt’intorno di fantasmi. Io
stesso so preparare due specchi reciproci, in cui, quando il sole spunta, è
possibile vedere distintamente quanto esso rischiara entro la circonferenza di
parecchie leghe.
Così quando un mago è versato nella filosofia naturale e nella matematica e
conosce le scienze che ne derivano, l’aritmetica, la musica, la geometria,
l’ottica, l’astronomia e quelle che si esercitano a mezzo di pesi, di misure, di
proporzioni, di giunzioni, nonché la meccanica, che è la risultante di tutte
queste discipline, può compiere cose meravigliose che stupiscono gli uomini più
colti.
Ancora oggi sono visibili le vestigia di antiche mirabili opere, quali le colonne
d’Ercole e d’Alessandro, le porte Caspie, fatte di rame e ferro in modo che
nessuna arte umana poteva abbatterle, la piramide di Giulio Cesare che sorge
a Roma nelle vicinanze del Vaticano, montagne artificiali elevate nel bel mezzo
del mare, fortilizi e moli granitiche quali io stesso ne ho potuto vedere in
Brettagna e quali si stenta a credere che sieno state innalzate per opera
umana. Istoriografi degni di fede ci apprendono che con tali arti si sono un
tempo forate rocce, colmate valli, appianate montagne, scavate le viscere della
terra, aperte trincee, deviati fiumi, congiunti e frenati mari, scrutati gli abissi
oceanici, prosciugati laghi e stagni, create isole e altre congiunte alla terra
ferma. E benché tali cose sembrino esser tutte contrarie agli ordinamenti
stabiliti dalla natura, pure sono state compiute e ancora oggi è dato scorgerne
le vestigia. Il volgo opina che opere simili sieno state condotte a termine per
intervento dei demoni, essendosi perduto sin il ricordo degli artefici di tante
meraviglie e pochi essendo al caso di comprenderle e di scrutarle. Per lo stesso
motivo d’incomprensione, qualunque spettacolo meraviglioso è dai ciechi di
spirito considerato come effetto di cause demoniache, mentre non sono altro
che l’opera delle scienze naturali e matematiche. Così giudicherebbe chi
ignorando la virtù magnetica vedesse la calamita che attrae il ferro e lo tiene
sospeso in aria, come un tempo era dell’idolo di Mercurio a Treviri, fatto di
ferro e tenuto sospeso mercé un gioco di calamite nel bel mezzo della vo
Alcunché di simile leggiamo riguardo all’idolo solare del tempio di Serapide
in Egitto. Non direbbe chiunque che sono opera dei demoni? Ma conoscendo il
potere del magnete sul ferro, cesserebbe ogni suo stupore e svanirebbe ogni
scrupolo. Ora, come i poteri naturali si acquistano mercé le cose naturali, così
con le cose astratte matematiche e celesti noi conseguiamo i poteri celesti,
ossia il moto, la vita, il senso, il discorso, i presagi e la divinazione stessa, cose
tutte che non derivano dalla natura ma dall’arte.
Si dice, per esempio, che sia, possibile costruire immagini che parlino e
predicano l’avvenire, a somiglianza di quella testa di rame menzionata da
Guglielmo di Parigi, fusa sotto gli auspici di Saturno che parlava ed aveva voce
schiettamente umana. Certo dalla scelta d’una materia acconcia e d’un agente
poderoso dipendono effetti sicuri e meravigliosi perché è assioma pitagorico
che quanto più le cose matematiche sono più formali delle fisiche, tanto più
non attuali e quanto meno sono dipendenti nella loro essenza, tanto meno
dipendono nel loro operare. Fra tutte le cose matematiche, i numeri sono i più
formali e perciò sono anche i più attuali e ad essi, non solo i filosofi pagani ma
benanco i teologi ebraici e cristiani, hanno attribuito virtù ed efficacia così nel
bene che nel male.
CAPITOLO II.
Dei numeri del loro potere e delle loro proprietà.
Severino Boezio dice che tutto quanto la natura ha procreato, sembra
essere stato formato sotto il regime dei numeri e da essi sono provenuti la
quantità degli elementi, le rivoluzioni dei tempi, il moto degli astri, la
mutabilità del cielo. I numeri hanno dunque proprietà grandissime ed
elevatissime e poiché le cose naturali racchiudono poteri occulti tanto grandi e
in così tanta copia, non bisogna stupire se nei numeri si compendiano poteri
ancora più grandi, più nascosti, più meravigliosi e più efficaci, dato che essi
sono più formali e più perfetti, insiti nei corpi celesti, mescolati alle sostanze
separate e perciò dotati di una grandissima e semplicissima mescolanza con le
idee nella mente divina, da cui ritraggono le più efficaci loro proprietà, e perciò
valgono e possono molto per conseguire i doni demoniaci e divini, nel modo
stesso con cui le qualità elementali nelle cose naturali valgono e possono molto
per trasmutare. Ma ancor più, tutto ciò che esiste e che si fa, sussiste pel
potere di certi numeri.
Perché il tempo il moto e l’azione e quanto è soggetto al tempo e al
movimento, tutto è composto di numeri; le armonie e le voci sono anch’esse
composte di numeri e di proporzioni e non sono valorizzate che da essi e le
proporzioni provenienti dai numeri costituiscono, con le linee e i punti, i
caratteri e le immagini proprie alle operazioni della magia per la giusta
proporzione che intercorre fra essi, che declina alle estremità, come nell’uso
delle lettere. Perciò tutte le specie delle cose naturali e sovranaturali vengono
astrette in numeri determinati e, intuendo questo, Pitagora dice che tutt
Nota sui parcheggi: il parcheggio dove ho lasciato l auto consente una sosta massima di due ore, me ne sono accorto dopo ma non ho trovato multe, per il resto è quasi impossibile trovare un parcheggio non a pagamento, e sono abbastanza cari, 2 euro all' ora, venti euro il giornaliero
servissero i convitati al banchetto dato da Hyarbas, il gimnosofista, sotto
forma, di statue d’oro. Si legge altresì nella storia di statue parlanti di
Mercurio, del piccione volante di Archita fatto di legno, delle meraviglie ali
Boezio narrate da Cassiodoro, Diomede che suonava la tromba in aria, il
serpente di rame che fischiava e gli uccelli capaci di modulare melodiose
canzoni. Miracoli di questo genere sono quelli dei simulacri forniti dalla
geometria e dall’ottica e noi ne abbiamo fatto menzione nel parlare degli
elementi e precisamente dell’aria.
Così si preparano diverse specie di specchi, concavi gli uni, convessi gli altri,
che proiettano le immagini nell’aria e le fanno apparire simili ad ombre, come
insegnano Apollonio e Vitellio nei loro libri della Prospettiva e degli Specchi. Si
legge che il gran Pompeo riportò dall’Oriente a Roma, fra l’altro bottino di
guerra, un certo specchio nel quale si vedevano truppe armate e si preparano
certi specchi trasparenti, che vengono cosparsi di dati succhi d’erbe e che
brillano di luce artificiale, i quali popolano l’aria tutt’intorno di fantasmi. Io
stesso so preparare due specchi reciproci, in cui, quando il sole spunta, è
possibile vedere distintamente quanto esso rischiara entro la circonferenza di
parecchie leghe.
Così quando un mago è versato nella filosofia naturale e nella matematica e
conosce le scienze che ne derivano, l’aritmetica, la musica, la geometria,
l’ottica, l’astronomia e quelle che si esercitano a mezzo di pesi, di misure, di
proporzioni, di giunzioni, nonché la meccanica, che è la risultante di tutte
queste discipline, può compiere cose meravigliose che stupiscono gli uomini più
colti.
Ancora oggi sono visibili le vestigia di antiche mirabili opere, quali le colonne
d’Ercole e d’Alessandro, le porte Caspie, fatte di rame e ferro in modo che
nessuna arte umana poteva abbatterle, la piramide di Giulio Cesare che sorge
a Roma nelle vicinanze del Vaticano, montagne artificiali elevate nel bel mezzo
del mare, fortilizi e moli granitiche quali io stesso ne ho potuto vedere in
Brettagna e quali si stenta a credere che sieno state innalzate per opera
umana. Istoriografi degni di fede ci apprendono che con tali arti si sono un
tempo forate rocce, colmate valli, appianate montagne, scavate le viscere della
terra, aperte trincee, deviati fiumi, congiunti e frenati mari, scrutati gli abissi
oceanici, prosciugati laghi e stagni, create isole e altre congiunte alla terra
ferma. E benché tali cose sembrino esser tutte contrarie agli ordinamenti
stabiliti dalla natura, pure sono state compiute e ancora oggi è dato scorgerne
le vestigia. Il volgo opina che opere simili sieno state condotte a termine per
intervento dei demoni, essendosi perduto sin il ricordo degli artefici di tante
meraviglie e pochi essendo al caso di comprenderle e di scrutarle. Per lo stesso
motivo d’incomprensione, qualunque spettacolo meraviglioso è dai ciechi di
spirito considerato come effetto di cause demoniache, mentre non sono altro
che l’opera delle scienze naturali e matematiche. Così giudicherebbe chi
ignorando la virtù magnetica vedesse la calamita che attrae il ferro e lo tiene
sospeso in aria, come un tempo era dell’idolo di Mercurio a Treviri, fatto di
ferro e tenuto sospeso mercé un gioco di calamite nel bel mezzo della vo
Alcunché di simile leggiamo riguardo all’idolo solare del tempio di Serapide
in Egitto. Non direbbe chiunque che sono opera dei demoni? Ma conoscendo il
potere del magnete sul ferro, cesserebbe ogni suo stupore e svanirebbe ogni
scrupolo. Ora, come i poteri naturali si acquistano mercé le cose naturali, così
con le cose astratte matematiche e celesti noi conseguiamo i poteri celesti,
ossia il moto, la vita, il senso, il discorso, i presagi e la divinazione stessa, cose
tutte che non derivano dalla natura ma dall’arte.
Si dice, per esempio, che sia, possibile costruire immagini che parlino e
predicano l’avvenire, a somiglianza di quella testa di rame menzionata da
Guglielmo di Parigi, fusa sotto gli auspici di Saturno che parlava ed aveva voce
schiettamente umana. Certo dalla scelta d’una materia acconcia e d’un agente
poderoso dipendono effetti sicuri e meravigliosi perché è assioma pitagorico
che quanto più le cose matematiche sono più formali delle fisiche, tanto più
non attuali e quanto meno sono dipendenti nella loro essenza, tanto meno
dipendono nel loro operare. Fra tutte le cose matematiche, i numeri sono i più
formali e perciò sono anche i più attuali e ad essi, non solo i filosofi pagani ma
benanco i teologi ebraici e cristiani, hanno attribuito virtù ed efficacia così nel
bene che nel male.
CAPITOLO II.
Dei numeri del loro potere e delle loro proprietà.
Severino Boezio dice che tutto quanto la natura ha procreato, sembra
essere stato formato sotto il regime dei numeri e da essi sono provenuti la
quantità degli elementi, le rivoluzioni dei tempi, il moto degli astri, la
mutabilità del cielo. I numeri hanno dunque proprietà grandissime ed
elevatissime e poiché le cose naturali racchiudono poteri occulti tanto grandi e
in così tanta copia, non bisogna stupire se nei numeri si compendiano poteri
ancora più grandi, più nascosti, più meravigliosi e più efficaci, dato che essi
sono più formali e più perfetti, insiti nei corpi celesti, mescolati alle sostanze
separate e perciò dotati di una grandissima e semplicissima mescolanza con le
idee nella mente divina, da cui ritraggono le più efficaci loro proprietà, e perciò
valgono e possono molto per conseguire i doni demoniaci e divini, nel modo
stesso con cui le qualità elementali nelle cose naturali valgono e possono molto
per trasmutare. Ma ancor più, tutto ciò che esiste e che si fa, sussiste pel
potere di certi numeri.
Perché il tempo il moto e l’azione e quanto è soggetto al tempo e al
movimento, tutto è composto di numeri; le armonie e le voci sono anch’esse
composte di numeri e di proporzioni e non sono valorizzate che da essi e le
proporzioni provenienti dai numeri costituiscono, con le linee e i punti, i
caratteri e le immagini proprie alle operazioni della magia per la giusta
proporzione che intercorre fra essi, che declina alle estremità, come nell’uso
delle lettere. Perciò tutte le specie delle cose naturali e sovranaturali vengono
astrette in numeri determinati e, intuendo questo, Pitagora dice che tutt
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments