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Testa del Rutor (3.486 m)

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Trail stats

Distance
11.48 mi
Elevation gain
3,865 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
3,865 ft
Max elevation
11,259 ft
TrailRank 
37
Min elevation
7,965 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 55 minutes
Coordinates
4515
Uploaded
July 20, 2020
Recorded
July 2020
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near La Thuile, Valle d’Aosta (Italia)

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Itinerary description

Rifugio Deffeyes - sentiero 3 (Alta Via n. 2) - sentiero 4 - Ghiacciaio del Rutor - Testa del Rutor (3486 m) - Ghiacciaio del Rutor - sentiero 4 - sentiero 5 - sentiero 3 (Alta Via n. 2) - Rifugio Deffeyes

La Testa del Rutor è la vetta più alta del Gruppo del Rutor. Dalla cima la vista spazia a 360° dal Monte Bianco al Gran Paradiso al Gruppo del Rosa. La salita avviene lungo il ghiacciaio del Rutor, il terzo per estensione in Valle d’Aosta dopo quello del Miage e del Lys. L’ampia calotta scende fino a quota 2.500 m alimentando diversi laghetti glaciali. È circondato da numerose vette sopra i 3.000 metri: Flambeau, Doravidi, Chateau Blanc, Becca Du Lac, Punta D’Avernet e Grand Assaly. Proprio al suo centro si innalzano Le Vedettes, in un paesaggio caratterizzato da grandi morene e ampie zone crepacciate. La salita per la Via Normale (o Via di Sinistra, come indicato dalle immagini aeree della zona), non presenta particolari difficoltà tecniche. Dal Rifugio Deffeyes si scende su sentiero 3 (Alta Via nr. 2) e si attraversa il torrentello. Si sale a mezzacosta traversando il vallone che ospita il Lago Inferiore del Rutor fino a giungere (dopo circa 600-700 m dalla partenza) al primo bivio nel pressi di un paletto. Qui si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Planaval. La traccia, ben marcata, è agevolata dalla presenza di numerosi ometti. Rimontata la spalla del vallone si scende leggermente compiendo un semicerchio che conduce ai limiti del ghiacciaio. Da qui, nei pressi di un paletto in plastica (poco visibile, posizionato sulla destra a pochi metri dal sentiero) è possibile scendere per intraprendere la Via Centrale. Optando per la Via Normale si prosegue risalendo la cresta della morena. In breve si incontrano due brevi tratti su catena e si giunge nel pressi del Col di Planaval (indicazioni Alta Via su sasso). Qui il sentiero principale devia a sinistra verso l’omonima forcella, mentre noi teniamo la destra verso la base del crestone NO del Flambeau. Su terreno misto tra rocce, neve e sfasciumi si cerca il punto più comodo per la preparazione della cordata. Si avanza quindi sul ghiacciaio superando due dossi più ripidi (il primo 35°) oltre i quali il ghiacciaio spiana. Il percorso non è obbligato, ma bisogna cercare di tenersi a ridosso della costiera Flambeau – Doravidi – Chateau Blanc evitando i crepacci sulla parte centrale. Nei pressi del Chateau Blanc ci si alza verso il Col du Ruitor, riconoscibile dai resti della vecchia Capanna Defey. Dal colle si può comodamente sciogliere la cordata e proseguire su roccia lungo comoda e ampia cresta sommitale fino alla cima, in cui è situata una piccola statua della Madonna. Discesa lungo la stessa via di salita.

NOTE: nel complesso una salita facile e molto remunerativa. L’unica vera difficoltà è rappresentata dallo sviluppo di circa 19 km (a/r). Itinerario non molto frequentato. Nel nostro caso, eravamo l’unica cordata presente e nessun altro era salito nelle due settimane precedenti. Nonostante la mancanza di traccia e la forte nebbia lungo gran parte della salita, ci siamo orientati seguendo la dorsale rocciosa.

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