Terra Falisca. Le Forre di Corchiano. Ipogei - Cascate - Santuari - Asinelli
near Corchiano, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Lungo la via Amerina che conduceva da Roma a Chiusi, si attraversa la terra che fu dei Falisci, antico popolo diviso in Polis temuto dai Latini prima e dai Romani dopo, fino al termine della sua gloria nel 241 a.C. quando Falerii Veteres ultima delle potenti città dei Falisci cadde sotto gli assedi di Roma.
Fondata nell'anno 1000 con il nome di Hortiano affonda le sue radici sul precedente abitato Falisco che si vide costretto all'arroccamento durante le scorribande barbare. L'area abitata sin dal Paleolitico come dimostrano alcune grotte nella Forra del Rio Fratta mantiene ad oggi un curato decoro, infatti è molto piacevole girovagare tra i vicoli dell'antico borgo.
Partenza da via Sant'Egidio, accanto alla chiesa del XVI secolo sicuramente realizzata su una struttura più antica, troviamo l'affascinante Tagliata di Sant'Egidio che conduce alla Forra del Rio Fratta. Interessante è la scritta falisca oramai consunta che dovrebbe indicare il nome di colui che ha voluto e pagato la realizzazione della Tagliata, un certo Larth Vel Arnies. La tagliata sarà comunque percorsa partendo dal Rio Fratta.
Lungo la via Roma si raggiunge la via Madonna del Soccorso. Questo tratto di strada anch'esso in parte scavato nel tufo, si sovrappone per un breve tratto alla via Amerina che prosegue sulla destra scendendo lungo la strada. Sulle pareti in tufo i segni di coloro che passarono di quì nel corso del tempo.
Poco prima della Chiesa della Madonna del Soccorso troviamo sulla sinistra ciò che resta di patrizie tombe falische, sulla destra il tratto sopraelevato della ferrovia Ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Accanto alla Chiesa della Modonna del Soccorso del XV secolo inizia il sentiero che costeggia il Rio Fratta.
Lungo il sentiero si alternano i giochi d'acqua nelle numerose rapide che si incontrano, mentre lungo la parete di destra si possono scorgere tra i rovi sezioni della necropoli falisca con ipogei di varia forma. Grotte e cavità naturali accompagnano il cammino. Il punto di maggior interesse si ha nella cascata generata da un salto di roccia basaltica, l'acqua si getta nel Rio Fratta da entrabe i lati del Fosso e passa sotto il ben tenuto Ponte Romano. Qui gli ipogei riadattati a stazzi per gli animali immettono nell'imponente Tagliata di Sant'Egidio.
Il sentiero sulla sponda destra del Rio Fratta conduce attraverso un'altra Tagliata sulla via Fabbrica di Roma. La caratteristica di questa via cava è una porzione di cunicolo e una tubazione incassata sulla sinistra che spilla acqua da un paio di cannelle poste ad un'altezza che sembra consona ad abbeverare gli animali. Una cisterna antecede la via cava e una scritta falisca resiste ancora sulla parete tufacea. Dietro la cisterna altri ipogei si nascondono tra gli anfratti.
Si torna sul Ponte Romano per continuare sul sentiero alla sinistra del Rio Fratta. Dopo aver osservato ancora stazzi e cavità e scendendo al pelo d'acqua del torrente si cammina attraverso una suggestiva via cava che termina sotto il ponte che conduce a Corchiano. Accanto ai piloni del ponte si trova la grotta Paleolitica denominata Annaro di Sant'Egidio, al suo interno una vasca raccoglie l'acqua che spilla dalla parete.
Si va avanti sotto le alte rocce che ospitano Corchiano. Se si sale sul sentiero che conduce al paese si incontrano i ruderi della Porta Furba, proseguendo sul sentiero accanto al Rio Fratta si incontra la cascata più grande del percorso. Difficoltoso raggiungerla per rovi, terreno scivoloso e immondizia. Più avanti sotto il costone della zona nuova di Corchiano si passa accanto ad altre caverne e ipogei che sono protette, si fa per dire, da una rete metallica. Interessante osservarle con attenzione da vicino.
Un lungo tratto ben curato ci conduce tra asinelli socevoli all'Antico Sentiero Della Madonna delle Grazie. Un altro Ponte Romano va attraversato se si vuole osservare l'incantevole Tagliata della Spigliara. Un'enorme masso sulla sommità della via cava ci ricorda che la nostra vita è legata al Fato, scritte più o meno recenti testimoniano il passaggio di curiosi e pellegrini.
Sul lato opposto della tagliata è difficile resistere al desiderio di curiosare nell'osurità degli altri ipogei dominati dalla presenza del borgo antico avvolto da un'aurea di mistero.
Di nuovo sulla sponda sinistra del Rio Fratta, questa volta l'attenzione viene catturata dalla necropoli delle Caprarecce, o Sassi di Corchiano. Ipogei oramai divenuti riparo per gli asinelli si alternano su vari strati avvolti più o meno dagli anfratti.
Il sentiero della Madonna delle Grazie termina ad un cancello. Per chi ha tempo e curiosità si può andare oltre, altrimenti si percorre in senso inverso il sentiero per risalire su di una ripida scala al centro del borgo e terminare la visita tra le stradine medioevali di Corchiano.
Nessuna o poche difficoltà. Se ci si spinge a curiosare negli anfratti più remoti le difficoltà possono aumentare. Importante è sempre richiudere gli accessi per non far uscire gli asinelli, questi con due coccole vi seguiranno per alcuni tratti lungo il sentiero.
Fondata nell'anno 1000 con il nome di Hortiano affonda le sue radici sul precedente abitato Falisco che si vide costretto all'arroccamento durante le scorribande barbare. L'area abitata sin dal Paleolitico come dimostrano alcune grotte nella Forra del Rio Fratta mantiene ad oggi un curato decoro, infatti è molto piacevole girovagare tra i vicoli dell'antico borgo.
Partenza da via Sant'Egidio, accanto alla chiesa del XVI secolo sicuramente realizzata su una struttura più antica, troviamo l'affascinante Tagliata di Sant'Egidio che conduce alla Forra del Rio Fratta. Interessante è la scritta falisca oramai consunta che dovrebbe indicare il nome di colui che ha voluto e pagato la realizzazione della Tagliata, un certo Larth Vel Arnies. La tagliata sarà comunque percorsa partendo dal Rio Fratta.
Lungo la via Roma si raggiunge la via Madonna del Soccorso. Questo tratto di strada anch'esso in parte scavato nel tufo, si sovrappone per un breve tratto alla via Amerina che prosegue sulla destra scendendo lungo la strada. Sulle pareti in tufo i segni di coloro che passarono di quì nel corso del tempo.
Poco prima della Chiesa della Madonna del Soccorso troviamo sulla sinistra ciò che resta di patrizie tombe falische, sulla destra il tratto sopraelevato della ferrovia Ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Accanto alla Chiesa della Modonna del Soccorso del XV secolo inizia il sentiero che costeggia il Rio Fratta.
Lungo il sentiero si alternano i giochi d'acqua nelle numerose rapide che si incontrano, mentre lungo la parete di destra si possono scorgere tra i rovi sezioni della necropoli falisca con ipogei di varia forma. Grotte e cavità naturali accompagnano il cammino. Il punto di maggior interesse si ha nella cascata generata da un salto di roccia basaltica, l'acqua si getta nel Rio Fratta da entrabe i lati del Fosso e passa sotto il ben tenuto Ponte Romano. Qui gli ipogei riadattati a stazzi per gli animali immettono nell'imponente Tagliata di Sant'Egidio.
Il sentiero sulla sponda destra del Rio Fratta conduce attraverso un'altra Tagliata sulla via Fabbrica di Roma. La caratteristica di questa via cava è una porzione di cunicolo e una tubazione incassata sulla sinistra che spilla acqua da un paio di cannelle poste ad un'altezza che sembra consona ad abbeverare gli animali. Una cisterna antecede la via cava e una scritta falisca resiste ancora sulla parete tufacea. Dietro la cisterna altri ipogei si nascondono tra gli anfratti.
Si torna sul Ponte Romano per continuare sul sentiero alla sinistra del Rio Fratta. Dopo aver osservato ancora stazzi e cavità e scendendo al pelo d'acqua del torrente si cammina attraverso una suggestiva via cava che termina sotto il ponte che conduce a Corchiano. Accanto ai piloni del ponte si trova la grotta Paleolitica denominata Annaro di Sant'Egidio, al suo interno una vasca raccoglie l'acqua che spilla dalla parete.
Si va avanti sotto le alte rocce che ospitano Corchiano. Se si sale sul sentiero che conduce al paese si incontrano i ruderi della Porta Furba, proseguendo sul sentiero accanto al Rio Fratta si incontra la cascata più grande del percorso. Difficoltoso raggiungerla per rovi, terreno scivoloso e immondizia. Più avanti sotto il costone della zona nuova di Corchiano si passa accanto ad altre caverne e ipogei che sono protette, si fa per dire, da una rete metallica. Interessante osservarle con attenzione da vicino.
Un lungo tratto ben curato ci conduce tra asinelli socevoli all'Antico Sentiero Della Madonna delle Grazie. Un altro Ponte Romano va attraversato se si vuole osservare l'incantevole Tagliata della Spigliara. Un'enorme masso sulla sommità della via cava ci ricorda che la nostra vita è legata al Fato, scritte più o meno recenti testimoniano il passaggio di curiosi e pellegrini.
Sul lato opposto della tagliata è difficile resistere al desiderio di curiosare nell'osurità degli altri ipogei dominati dalla presenza del borgo antico avvolto da un'aurea di mistero.
Di nuovo sulla sponda sinistra del Rio Fratta, questa volta l'attenzione viene catturata dalla necropoli delle Caprarecce, o Sassi di Corchiano. Ipogei oramai divenuti riparo per gli asinelli si alternano su vari strati avvolti più o meno dagli anfratti.
Il sentiero della Madonna delle Grazie termina ad un cancello. Per chi ha tempo e curiosità si può andare oltre, altrimenti si percorre in senso inverso il sentiero per risalire su di una ripida scala al centro del borgo e terminare la visita tra le stradine medioevali di Corchiano.
Nessuna o poche difficoltà. Se ci si spinge a curiosare negli anfratti più remoti le difficoltà possono aumentare. Importante è sempre richiudere gli accessi per non far uscire gli asinelli, questi con due coccole vi seguiranno per alcuni tratti lungo il sentiero.
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Comments (5)
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Bellissimo percorso!!!
Grazie mille per la recensione positiva 😊
Bel percorso ricco di storie antiche
Grazie del commento!
Un percorso semplice e ricco di cose da vedere!