Taou Blanc dal Nivolet
near Alpe Pilocca, Piemonte (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
E' la piu bella escursione che si può fare partendo dal colle del Nivolet (2600m slm) e il panorama dal Taou Blanc (3434m) ripaga di ogni fatica permettendo di spaziare su mezza Valle d'Aosta e 3 delle vallate del Gran Paradiso comodamente seduti in cima alla montagna col vostro panino, le patatine e un fruttino in mano.
La classificazione è media perchè dal colle Leynir c'è una zona di roccette da scalare. Nulla di complicato, si riesce a farlo senza mai perdere la posizione eretta ma se si soffre di vertigini o si ha paura di affrontare questo brevissimo tratto la gita finisce a 3100m in una posizione comunque estremamente bella e panoramica. Inoltre la quota rende il fiato corto.
Il percorso descritto nella traccia è di sola andata. Per il ritorno moltiplicare per due. Ci sono numerose varianti che possono portare a compiere un anello a partire dal Lago Rosset.
Si parte dalla Piana del Nivolet, dal rifugio Savoia si sale una cinquantina di metri di dislivello e si arriva ad un alpeggio dove è possibile rifornirsi di acqua fresca a patto che il cane pastore le galline e le mucche non abbiano nulla da obiettare. Il prato in questi primi metri è il paradiso della marmotte che di certo si faranno timidamente vedere durante il percorso.
La traccia gps parte dall'alpeggio. Qui c'è un bivio, praticamente l'unico sul percorso. Con l'abbeveratoio di fronte proseguite sull'ampio sentiero sulla destra.
Si prosegue lungo i prati con un dislivello dolce fino ad arrivare al lago Rosset prima e poi, proseguendo sulla sponda destra del lago, si incontreranno i Lacs des Trois Becs.
Qui inizia l'arrampicata lungo il vallone del Leynir. Il paesaggio cambia: ci lasciamo sotto di noi i laghi visti in precedenza, poi attraversiamo un ambiente che definirei una torbiera, infine eccoci su Marte.
Già, Marte.. se non fosse per la neve e la sorgente, che a destra di una roccia scolpita alla maniera di un maestro del cubismo dalla natura, sgorga da sotto la ghiaietta fine, sembrerebbe proprio di stare sul pianeta rosso. Da qui inizia un deserto polveroso che porta fino alla sommità del Col Leynir.
Il colle Leynir è lo spartiacque tra la valle di Rhemes e la Valsavarenche. Si trova ad un altitudine di 3084m. In questo punto convergono i sentieri che salgono dalle due valli ed è uno splendido balcone panoramico soprattutto sulla valle di Rhemes. Una pietra miliare indica le montagne visibili dalla sommità del colle a partire dal Monte Bianco con il Dente del Gigante. Dal lato della Valsavarenche la natura ha messo a disposizione una specie di conca la cui forma ricorda un teatro degli antichi greci. Se c'è vento è il luogo ideale per mangiare e fare una sosta prima di proseguire.
Adesso arriva il bello, si prosegue per qualche metro all'interno della valle di Rhemes e poco prima di un belvedere a strapiombo il sentiero si biforca sulla destra. Qui iniziano le roccette da scalare. Se non ve la sentite interrompete qui la salita. Dopo qualche decina di metri di dislivello percorso a zig zag su una traccia abbastanza evidente dai mille passaggi si arriva alla schiena d'asino che costituisce la salita finale.
In questo ultimo tratto il sentiero è tracciato solo con ometti ma la meta finale è ben visibile, apparentemente ormai vicina, ma il fiato corto dovuto all'altitudine vi darà l'impressione che beffardamente si allontani di un metro ogni due che percorrete. Coraggio!
Il panorama dalla vetta è come una foto satellitare di tutta la zona del Nivolet. Vedrete dall'alto un paesaggio tra i più belli della vostra vita che spazia a 360 gradi dal Monte Bianco al Gran Paradiso, dalla valle Orco (con i laghi artificiali che avrete imparato a conoscere salendo al colle) alla valle di Valsavarenche fino a Pont, dalla parte alta della val di Rhemes al Monte Bianco. Sedetevi in cima e godetevelo prima di ritornare sui vostri passi camminando a piedi sulle nuvole.
Ecco il panorama in 4k della salita in un video di una mia precedente escursione
https://youtu.be/vetlBKzYD5I
La classificazione è media perchè dal colle Leynir c'è una zona di roccette da scalare. Nulla di complicato, si riesce a farlo senza mai perdere la posizione eretta ma se si soffre di vertigini o si ha paura di affrontare questo brevissimo tratto la gita finisce a 3100m in una posizione comunque estremamente bella e panoramica. Inoltre la quota rende il fiato corto.
Il percorso descritto nella traccia è di sola andata. Per il ritorno moltiplicare per due. Ci sono numerose varianti che possono portare a compiere un anello a partire dal Lago Rosset.
Si parte dalla Piana del Nivolet, dal rifugio Savoia si sale una cinquantina di metri di dislivello e si arriva ad un alpeggio dove è possibile rifornirsi di acqua fresca a patto che il cane pastore le galline e le mucche non abbiano nulla da obiettare. Il prato in questi primi metri è il paradiso della marmotte che di certo si faranno timidamente vedere durante il percorso.
La traccia gps parte dall'alpeggio. Qui c'è un bivio, praticamente l'unico sul percorso. Con l'abbeveratoio di fronte proseguite sull'ampio sentiero sulla destra.
Si prosegue lungo i prati con un dislivello dolce fino ad arrivare al lago Rosset prima e poi, proseguendo sulla sponda destra del lago, si incontreranno i Lacs des Trois Becs.
Qui inizia l'arrampicata lungo il vallone del Leynir. Il paesaggio cambia: ci lasciamo sotto di noi i laghi visti in precedenza, poi attraversiamo un ambiente che definirei una torbiera, infine eccoci su Marte.
Già, Marte.. se non fosse per la neve e la sorgente, che a destra di una roccia scolpita alla maniera di un maestro del cubismo dalla natura, sgorga da sotto la ghiaietta fine, sembrerebbe proprio di stare sul pianeta rosso. Da qui inizia un deserto polveroso che porta fino alla sommità del Col Leynir.
Il colle Leynir è lo spartiacque tra la valle di Rhemes e la Valsavarenche. Si trova ad un altitudine di 3084m. In questo punto convergono i sentieri che salgono dalle due valli ed è uno splendido balcone panoramico soprattutto sulla valle di Rhemes. Una pietra miliare indica le montagne visibili dalla sommità del colle a partire dal Monte Bianco con il Dente del Gigante. Dal lato della Valsavarenche la natura ha messo a disposizione una specie di conca la cui forma ricorda un teatro degli antichi greci. Se c'è vento è il luogo ideale per mangiare e fare una sosta prima di proseguire.
Adesso arriva il bello, si prosegue per qualche metro all'interno della valle di Rhemes e poco prima di un belvedere a strapiombo il sentiero si biforca sulla destra. Qui iniziano le roccette da scalare. Se non ve la sentite interrompete qui la salita. Dopo qualche decina di metri di dislivello percorso a zig zag su una traccia abbastanza evidente dai mille passaggi si arriva alla schiena d'asino che costituisce la salita finale.
In questo ultimo tratto il sentiero è tracciato solo con ometti ma la meta finale è ben visibile, apparentemente ormai vicina, ma il fiato corto dovuto all'altitudine vi darà l'impressione che beffardamente si allontani di un metro ogni due che percorrete. Coraggio!
Il panorama dalla vetta è come una foto satellitare di tutta la zona del Nivolet. Vedrete dall'alto un paesaggio tra i più belli della vostra vita che spazia a 360 gradi dal Monte Bianco al Gran Paradiso, dalla valle Orco (con i laghi artificiali che avrete imparato a conoscere salendo al colle) alla valle di Valsavarenche fino a Pont, dalla parte alta della val di Rhemes al Monte Bianco. Sedetevi in cima e godetevelo prima di ritornare sui vostri passi camminando a piedi sulle nuvole.
Ecco il panorama in 4k della salita in un video di una mia precedente escursione
https://youtu.be/vetlBKzYD5I
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