Spiz de Mezodì - Val Prampèr: Bivacco Carnielli De Marchi, Viàz de l'Oliana e Rifugio Angelini da Pian de la Fopa
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Trail stats
- Distance
- 5.81 mi
- Elevation gain
- 6,906 ft
- Technical difficulty
- Very difficult
- Elevation loss
- 6,906 ft
- Max elevation
- 6,730 ft
- TrailRank
- 53
- Min elevation
- 3,950 ft
- Trail type
- Loop
- Time
- 5 hours 41 minutes
- Coordinates
- 6150
- Uploaded
- October 21, 2017
- Recorded
- July 2017
near Colcerver, Veneto (Italia)
Viewed 3049 times, downloaded 22 times
Trail photos
Itinerary description
Dopo aver letto l’affascinante storia di Oliana (Giuliana) Lazzaris nella bella guida “Dolomiti Sentieri Dedicati” di Paolo Bonetti e Paolo Lazzarin, ho segnato subito questo percorso nell’agenda escursionistica.
Ho aggiunto anche il Bivacco Gian Mario Carnielli e Giuliano De Marchi come suggerito nell’altra guida “Dolomiti 120 Itinerari Circolari” di Andrea Rizzato e Andrea Favarato – che peraltro propone il giro in senso inverso: a me sembra più sensato questo senso per arrivare al viàz con temperatura migliore e per finire … con le gambe sotto al tavolo al Rifugio Angelini; in questo senso è anche molto più facile individuare l’attacco o comunque la deviazione dai tracciati CAI.
La salita al Bivacco è segnata e, per chi vuole, anche un po’ interpretabile a piacere nel finale: non per principianti (specialmente se umido) ma entro le normali difficoltà di tanti sentieri dolomitici – direi medio nella scala wikiloc per come la vedo io.
Altra storia il Viàz de l’Oliana: è un viàz vero, non difficilissimo nella scala dei viàz, ma sicuramente molto impegnativo nella scala escursionistica.
Almeno le linee da tenere mi sembrano tutte (tranne una) intuitive e in qualche caso agevolate da ometti.
L’unica che mi ha dato da pensare è il superamento del “pinnacolo” verso l’uscita a nord: obbligata la salita dalla parte sud e spostarsi decisamente a sinistra per scendere dal lato nord ed evitare senza patemi un salto altrimenti difficile da digerire.
Nella foto allegata ho disegnato la linea della mia interpretazione, dove con linea continua si vede la discesa dal lato nord del pinnacolo e in tratteggio c’è la salita non visibile dal punto foto: poi ognuno deve decidere sul momento in base alle condizioni e convinzioni di giornata.
Allego anche una foto, in arrivo dal Rifugio Angelini, per evidenziare la poco visibile svolta per il viàz per chi intendesse affrontarlo da nord.
In vari punti della traccia si nota che il GPS va in crisi per le “ristrettezze rocciose”.
Qualche piccola difficoltà satellitare anche verso il bivacco e nel sentiero attrezzato della discesa finale.
In posti simili considerare sempre tracce e waypoint in modo “appena un po’ indicativo”.
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Il dislivello reale di questa escursione è di circa 1.000 metri e non 2.100 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Per chi è appassionato di questo tipo di itinerari, sopra il Viàz de l’Oliana scorre l’altrettanto famoso e ben più impegnativo Viàz del Gonéla: vedi itinerario → Spiz de Mezodì - Val Prampèr: Rifugio Casèl Sora ‘l Sass, Viàz del Gonéla e Bivacco Carnielli De Marchi da Pian de la Fòpa.
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Ho aggiunto anche il Bivacco Gian Mario Carnielli e Giuliano De Marchi come suggerito nell’altra guida “Dolomiti 120 Itinerari Circolari” di Andrea Rizzato e Andrea Favarato – che peraltro propone il giro in senso inverso: a me sembra più sensato questo senso per arrivare al viàz con temperatura migliore e per finire … con le gambe sotto al tavolo al Rifugio Angelini; in questo senso è anche molto più facile individuare l’attacco o comunque la deviazione dai tracciati CAI.
La salita al Bivacco è segnata e, per chi vuole, anche un po’ interpretabile a piacere nel finale: non per principianti (specialmente se umido) ma entro le normali difficoltà di tanti sentieri dolomitici – direi medio nella scala wikiloc per come la vedo io.
Altra storia il Viàz de l’Oliana: è un viàz vero, non difficilissimo nella scala dei viàz, ma sicuramente molto impegnativo nella scala escursionistica.
Almeno le linee da tenere mi sembrano tutte (tranne una) intuitive e in qualche caso agevolate da ometti.
L’unica che mi ha dato da pensare è il superamento del “pinnacolo” verso l’uscita a nord: obbligata la salita dalla parte sud e spostarsi decisamente a sinistra per scendere dal lato nord ed evitare senza patemi un salto altrimenti difficile da digerire.
Nella foto allegata ho disegnato la linea della mia interpretazione, dove con linea continua si vede la discesa dal lato nord del pinnacolo e in tratteggio c’è la salita non visibile dal punto foto: poi ognuno deve decidere sul momento in base alle condizioni e convinzioni di giornata.
Allego anche una foto, in arrivo dal Rifugio Angelini, per evidenziare la poco visibile svolta per il viàz per chi intendesse affrontarlo da nord.
In vari punti della traccia si nota che il GPS va in crisi per le “ristrettezze rocciose”.
Qualche piccola difficoltà satellitare anche verso il bivacco e nel sentiero attrezzato della discesa finale.
In posti simili considerare sempre tracce e waypoint in modo “appena un po’ indicativo”.
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Il dislivello reale di questa escursione è di circa 1.000 metri e non 2.100 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Per chi è appassionato di questo tipo di itinerari, sopra il Viàz de l’Oliana scorre l’altrettanto famoso e ben più impegnativo Viàz del Gonéla: vedi itinerario → Spiz de Mezodì - Val Prampèr: Rifugio Casèl Sora ‘l Sass, Viàz del Gonéla e Bivacco Carnielli De Marchi da Pian de la Fòpa.
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Waypoints
Waypoint
3,954 ft
01 - Parcheggio Pian de la Fopa
Waypoint
0 ft
05 - Viàz de l'Oliana - Inizio/fine Nord
Comments (2)
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Ringrazio ziomario per i suoi reportage sempre precisi. Non ho le capacità tecniche per percorsi del genere ma salendo al carnielli e al rifugio soralsass ho "usato" i precisi waypoint di questa e di un'altra traccia per individuare e ammirare le vie di accesso e lo sviluppo iniziale/finale dei viaz dell'oliana e la parte iniziale del viaz del gonela. Avventure che vanno al di là dell'escursionismo e dell'alpinismo, per pochi eletti 😉
Ciao maur1,
ti ringrazio per l’apprezzamento che dimostri verso i miei giri.
Il Viàz de l’Oliana è quello che mi ha fatto “scattare la molla” per andare alla scoperta di questo tipo di itinerari.
È incredibile la storia di questa ragazza che ogni giorno partiva da Forno di Zoldo per portare i viveri ai “carbonai” che lavoravano su due diversi pendii, e ogni giorno per risparmiare dislivello si faceva il viàz con calzature dell’epoca che noi non useremmo neanche per andare a zappare nell’orto!
Grazie ancora e buon cammino! 🙂