Serra di Celano. Il Monte Tino. Il tratto alpinistico dello spigolo Ovest
near Cava Bivio Santo Iona, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
La Serra di Celano ha diverse vie che permettono di raggiungere la sua sommità contraddistinta dal panoramico Monte Tino 1921m. Si può salire da Ovindoli dal comodo sentiero 11C o dalla Fonte San Tommaso con l'11A oppure dal Sentiero Storico ricco di punti d'interesse, quello che oggi ci hanno fatto scoprire gli amici di Avezzano, Pasqualino e Francesco, è il sentiero alpinistico che risale le ripide rocce del Monte Tino dall'avverso spigolo Ovest.
Partendo dall'esiguo parcheggio posto su via Cavour (spazio per sole due auto) si sale sul sentiero 11A tra abeti larici e faggi sino al Fosso di Curti dove ci troviamo in mezzo alle due vette che delimitano ad Ovest la Valle di Curti, il Monte Faito con i suoi 1704m e l'imponente Monte Tino. Superato il Fosso lasciamo il sentiero segnato per risalire la ripida base del Tino sino a raggiungere i ghiaioni franosi dai quali inizia la via alpinistica.
La via alpinistica è una via che hanno aperto gli escursionisti locali nei loro numerosi tentativi con lo scopo di trovare quei passaggi tra le rocce che permettessero di raggiungere la cima. Non vi sono bolli, non vi sono segni sulle rocce né omini che indichino la direzione giusta solo qualche chiodo e un paio di cordini di sosta. Si sale quindi seguendo il percorso indicato dagli amici di Avezzano.
I passaggi che si affrontano sono perlopiù di II° con almeno tre punti il cui livello sale al III°. Si tratta di canalini, clessidre, cenge erbose, e affilate creste che hanno molto spesso una pronunciata esposizione. Cadere sarebbe fatale, quindi questo percorso non è adatto a tutti e sarebbe più consono farlo con delle persone preparate e del posto piuttosto che seguendo una traccia.
Arrampicandoci per un'oretta circa siamo finalmente giunti sull'anticima del Tino ripagati da uno splendido panorama in una calda giornata di Ottobre.
D'ora in poi si prosegue su sentiero escursionistico EE raggiungendo la cima del Monte Tino dove una piccola sosta permette ancora di ammirare la piana di Avezzano velata dalla foschia mentre tutt'intorno lo scorrere dei Monti mostra le prominenze del Viglio, di Pizzo Deta, del PNALM in lontananza dell'indistinguibile Majella colpa la foschia e tutto il morbido versante nord/ovest del Sirente, il Monte Rotondo e il sassoso Cafornia. Sotto di noi ovviamente l'imbuto delle profonde Gole di Aielli.
Piccola visita al riparo scavato sotto la cima del Monte Tino e si scende con attenzione sul sentiero 11 che presto abbandoneremo nella Valle dei Curti per operare un taglio e raggiungere più velocemente l'11A, obbiettivo arrivare in orario per il pranzo dove gli amici di Avezzano concluderanno la giornata mostrandoci tutta la loro ospitalità.
Partendo dall'esiguo parcheggio posto su via Cavour (spazio per sole due auto) si sale sul sentiero 11A tra abeti larici e faggi sino al Fosso di Curti dove ci troviamo in mezzo alle due vette che delimitano ad Ovest la Valle di Curti, il Monte Faito con i suoi 1704m e l'imponente Monte Tino. Superato il Fosso lasciamo il sentiero segnato per risalire la ripida base del Tino sino a raggiungere i ghiaioni franosi dai quali inizia la via alpinistica.
La via alpinistica è una via che hanno aperto gli escursionisti locali nei loro numerosi tentativi con lo scopo di trovare quei passaggi tra le rocce che permettessero di raggiungere la cima. Non vi sono bolli, non vi sono segni sulle rocce né omini che indichino la direzione giusta solo qualche chiodo e un paio di cordini di sosta. Si sale quindi seguendo il percorso indicato dagli amici di Avezzano.
I passaggi che si affrontano sono perlopiù di II° con almeno tre punti il cui livello sale al III°. Si tratta di canalini, clessidre, cenge erbose, e affilate creste che hanno molto spesso una pronunciata esposizione. Cadere sarebbe fatale, quindi questo percorso non è adatto a tutti e sarebbe più consono farlo con delle persone preparate e del posto piuttosto che seguendo una traccia.
Arrampicandoci per un'oretta circa siamo finalmente giunti sull'anticima del Tino ripagati da uno splendido panorama in una calda giornata di Ottobre.
D'ora in poi si prosegue su sentiero escursionistico EE raggiungendo la cima del Monte Tino dove una piccola sosta permette ancora di ammirare la piana di Avezzano velata dalla foschia mentre tutt'intorno lo scorrere dei Monti mostra le prominenze del Viglio, di Pizzo Deta, del PNALM in lontananza dell'indistinguibile Majella colpa la foschia e tutto il morbido versante nord/ovest del Sirente, il Monte Rotondo e il sassoso Cafornia. Sotto di noi ovviamente l'imbuto delle profonde Gole di Aielli.
Piccola visita al riparo scavato sotto la cima del Monte Tino e si scende con attenzione sul sentiero 11 che presto abbandoneremo nella Valle dei Curti per operare un taglio e raggiungere più velocemente l'11A, obbiettivo arrivare in orario per il pranzo dove gli amici di Avezzano concluderanno la giornata mostrandoci tutta la loro ospitalità.
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