Sentiero Nino Lot (a sx del Vizza) - Terre Nerre - San Floriano - Pian de Spina - BigBench #214
near San Daniele, Veneto (Italia)
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Trail photos
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Itinerary description
Uscita pomeridiana quest’oggi, con l’idea di percorrere il Nino Lot sulla sx orografica del torrente Vizza e scendere per il CAI982 che esce a Pian de Spina.
Si parte dalla classica partenza sopra la frazione di Osigo (Fregona), si lascia l’auto lungo strada (parcheggi presenti in quantità) e si sale di buona lena da subito per mulattiera che penetra nel bosco da subito e dà la sensazione che non molerà quasi mai.
In realtà il sentiero sale in modo graduale e con pendenza costante, siamo attorno al 25/30%.
Non vi sono difficoltà tecniche, ne esposizione (é pur sempre una Cai), l’unica “difficoltà” è appunto il dislivello , che non manca.
La descrizione dei sentieri di questo tipo sarebbe superflua da tanto è battuta la via, anche se ad onor del vero ritengo che sia molto più battuto il Nino Lot di “destra” (sempre 1036/A), la variante odierna non presentava segni eventi di passaggio recente.
Se posso fare un appunto direi che il presente sentiero sia fin troppo bollato, ci sono bolli e tabelle ogni 20/30m, davvero troppo.
Sorrido invece, agli imbecilli che si dilettano nel cancellare le scritte nelle tabelle, disagiati.
Attraversato San Floriano con un vento che portava via, siamo scesi per il Cai982 che è sempre piacevole, mai pericoloso, solo attenzione in questa stagione al foliage che è peggio del ghiaccio.
Attraversata la provinciale in Pian de Spina, 20m sopra, dietro il guardrail abbiamo imboccato il cai1039 che scende verso Osigo in buona velocità, sentiero sempre ben tenuto ed evidentissimo, e abbiamo fatto tappa veloce alla panchina gigante di Osigo (N° 214) e visto il buio prominente ci siamo messi in marcia verso il punto di partenza, effettuando un taglio dalla via principale, per permetterci di tagliare circa 1km di sentiero. (Seguite mio gps se la fate)
Bel giro, la zona del Pizzoc in questa stagione è una tavolozza di colori, emozionanti, riempiono gli occhi e l’anima.
Giro da consigliare a tutti vista l’assenza di difficoltà tecniche, la sola raccomandazione: attenzione al vento che sbatte tutta la dorsale sud del Pizzoc, obbligatorio un guscio paravento.
Copertura telefonica 50%
Si parte dalla classica partenza sopra la frazione di Osigo (Fregona), si lascia l’auto lungo strada (parcheggi presenti in quantità) e si sale di buona lena da subito per mulattiera che penetra nel bosco da subito e dà la sensazione che non molerà quasi mai.
In realtà il sentiero sale in modo graduale e con pendenza costante, siamo attorno al 25/30%.
Non vi sono difficoltà tecniche, ne esposizione (é pur sempre una Cai), l’unica “difficoltà” è appunto il dislivello , che non manca.
La descrizione dei sentieri di questo tipo sarebbe superflua da tanto è battuta la via, anche se ad onor del vero ritengo che sia molto più battuto il Nino Lot di “destra” (sempre 1036/A), la variante odierna non presentava segni eventi di passaggio recente.
Se posso fare un appunto direi che il presente sentiero sia fin troppo bollato, ci sono bolli e tabelle ogni 20/30m, davvero troppo.
Sorrido invece, agli imbecilli che si dilettano nel cancellare le scritte nelle tabelle, disagiati.
Attraversato San Floriano con un vento che portava via, siamo scesi per il Cai982 che è sempre piacevole, mai pericoloso, solo attenzione in questa stagione al foliage che è peggio del ghiaccio.
Attraversata la provinciale in Pian de Spina, 20m sopra, dietro il guardrail abbiamo imboccato il cai1039 che scende verso Osigo in buona velocità, sentiero sempre ben tenuto ed evidentissimo, e abbiamo fatto tappa veloce alla panchina gigante di Osigo (N° 214) e visto il buio prominente ci siamo messi in marcia verso il punto di partenza, effettuando un taglio dalla via principale, per permetterci di tagliare circa 1km di sentiero. (Seguite mio gps se la fate)
Bel giro, la zona del Pizzoc in questa stagione è una tavolozza di colori, emozionanti, riempiono gli occhi e l’anima.
Giro da consigliare a tutti vista l’assenza di difficoltà tecniche, la sola raccomandazione: attenzione al vento che sbatte tutta la dorsale sud del Pizzoc, obbligatorio un guscio paravento.
Copertura telefonica 50%
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