Basilicata: Il Sentiero delle Ripe e la Diga Lago Nitti di Muro Lucano

Estratto dal sito CAI Potenza

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Il Sentiero delle Ripe e dei Mulini è’ la strada più antica di Muro Lucano, realizzata intorno all’XI secolo nelle Ripe, paesaggio incontaminato e ricco di biodiversità, caratterizzato da rocce calcaree e gole profonde. Il sentiero medievale si compone di due tratti: il primo collega l’acropoli della città (castello e cattedrale) al primo nucleo insediativo, il borgo Pianello; mentre l’altro, un tracciato più suggestivo e impervio, scendendo nel canyon in cui scorre un torrente, unisce l’abitato con la frazione Capodigiano. Lungo il percorso si incontrano cavità naturali, un ponte romanico costruito nel 1100, resti di opifici medievali (mulini e gualchiera) e una fontana. In passato il sentiero era frequentato quotidianamente per l’approvvigionamento idrico del borgo e per le attività economiche. Nel 1918, la costruzione del moderno ponte sulle Ripe, ad arco parabolico e in cemento armato causò l’abbandono del sentiero.

La Diga Nitti o di San Pietro, nasce nell’ambito di ampio progetto di politica energetica, pensato da Francesco Saverio Nitti, tra gli anni 1911 e 1914 da cui nacque, nel 1914, della Società Lucana per le imprese idroelettriche, azienda che portò nel 1917 al completamento dell’opera.

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Si parte da Muro Lucano seguendo il percorso ben segnalato CAI "Sentiero delle Ripe e dei Mulini". Dopo la prima parte del sentiero, col passaggio sul ponte romanico, si risale tra campi coltivati, passando davanti a un antico mulino e un gasdotto ad arco. Si ritrova l'asfalto e si prende verso sinistra. Qualche km ancora e si raggiunge la Cappella della Madonna di Loreto. Da qui ancora avanti su asfalto fino a un ampia curva. Qui si prende a sinistra (non segnalato) su sterrato breve che porta all'accesso alla diga dismessa.

ATTENZIONE: la diga è dismessa e l'accesso è INTERDETTO. Ciò nonostante sembra ci sia passaggio frequente oltre le barriere. Essendo con persone del posto ci avventuriamo oltre. Sottolineo che essendo l'accesso interdetto, non è possibile garantire la SICUREZZA e l'AGIBILITA' di questo passaggio. E' possibile farlo ma a proprio rischio e pericolo, scavalcando in modo non proprio facile una barriera. Se volete proseguire fatevi accompagnare da persone del luogo.

Info sulla diga:
Il lago artificiale di Muro Lucano è stato il primo creato nel meridione italiano, per volontà del ministro dell’agricoltura Francesco Saverio Nitti, nelle cui intenzioni doveva rappresentare la “prima prova della trasformazione del mezzogiorno dal punto di vista economico”. A tal fine, venne sfruttato un bacino naturale, capace di incamerare ben 10 mln di metri cubi d’acqua. I lavori per la costruzione della diga, su progetto dell’Ing. Angelo Amodeo, iniziarono ufficialmente nell’ottobre 1914, dopo una serie di contrasti politici ed economici, con finanziamenti statali. I lavori durarono più di un anno, e il lago venne aperto al pubblico il 25 Gennaio 1916. La diga ha 18 metri di spessore alla base, e 5 sulla cima. Il lago, cui fu assegnato il nome di Lago Nitti, oltre ad una funzione turistica, forniva anche l’acqua necessaria a far funzionare la centrale idroelettrica posta a valle; l’acqua defluiva attraverso 6 bocche a stramazza, con un flusso di 600 l di acqua al secondo. Nel corso degli anni 70, per carenza di resistenze strutturali e per instabilità delle rocce, l’invaso venne svuotato e chiuso al pubblico.

Attraversata la diga si deve nuovamente scavalcare una protezione per avventurarsi lungo il sentiero che costeggia l'ex invaso d'acqua che una volta riempiva la depressione sulla sinistra. Il sentiero è dapprima visibile e agevole, man mano che si prosegue diventa meno battuto e più selvaggio.
Si raggiunge un boschetto e qui andiamo a tentativi. La traccia GPS rispecchia un po' la nostra indecisione, vorremmo risalire verso il cimitero di Muro.
Finalmente troviamo alcune case e una asfaltata mal messa che risale molto ripida verso il cimitero. Raggiunta la strada principale si svolta a sinistra in discesa per rientrare in paese.