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Scarponi 64 : Strada 52 Gallerie , rifugio Papa , percorso Tricolore ,cima Palon , strada e sentiero degli Scarubbi

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Trail stats

Distance
21.19 mi
Elevation gain
17,257 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
17,257 ft
Max elevation
7,310 ft
TrailRank 
68
Min elevation
3,768 ft
Trail type
Loop
Moving time
one day 54 minutes
Time
one day 7 hours 58 minutes
Coordinates
4850
Uploaded
July 19, 2022
Recorded
July 2022
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near Lighezzoli, Veneto (Italia)

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Itinerary description

La più classica delle escursioni sui percorsi della grande guerra , un trekking di due giorni ma si potrebbe percorre anche in un giorno se ben allenati . La traccia del mio wikiloc risulta essere un pò confusionaria nella prima parte delle gallerie causa malfunzionamento del gps nelle gallerie cosi come anche i dati relativi al dislivello , i dati relativi ai tempi di percorrenza sono riferiti ai due giorni di trekking compreso il pernottamento nel rifugio. Non presenta particolare difficolta tranne il percorso lungo la galleria Ellison lunga 250 mt ,un immenso labirinto scavato nella montagna con sali e scendi e tratti in altezza bassi , ci vuole una minima esperienza speleologica e non bisogna essere claustrofobici , l'interno della galleria è provvisto di un filo d' Arianna , ovviamente obbligatorio uso di torcia e raccomandato caschetto .

La strada delle gallerie (in realtà una mulattiera) è uno dei più famosi percorsi della cerchia prealpina, unica nel suo genere. Oltre che dalla ardita e impensabile concezione del tracciato, e dall’immenso lavoro di scavo, l’escursionista è continuamente attratto, quando non c’è nebbia, da un panorama mutevole e spesso mozzafiato che egli può ammirare da un ballatoio naturale sempre nuovo. Lo sguardo spazia fra creste, guglie e precipizi fino agli altri gruppi montuosi, ma anche ai dolci pendii collinari e alla pianura. La galleria più lunga è la diciannovesima che, come la ventesima, si avvolge più volte su sé stessa formando una spirale ascendente nella roccia.

Il percorso
Da Bocchetta Campiglia, attraverso un moderno portale d’ingresso, si imbocca la strada mulattiera che dopo alcuni tornanti raggiunge lo storico portale della prima galleria, costruito nel 1917.
Il percorso guadagna rapidamente quota nel tratto iniziale, superando, tra pinnacoli e dirupi, i rocciosi contrafforti della Bella Laita, ora addentrandosi nella roccia, ora affacciandosi a picchi vertiginosi. Entra ed esce continuamente dalle prime venti gallerie, alcune delle quali hanno uno sviluppo particolare (gallerie 12, 19, 20), fino a immettersi, a quota 1700 m, nell’impluvio della Val Camossara, che viene superata con un ampio giro tagliandone a mezza costa i ripidi pendii (gallerie 31 e 32).
Usciti dalla valle a quota 1842 m, la strada procede pressoché in piano sopra la tormentata e mirabile zona dei Vaj che sboccano sulla strada.
Si sfiora il passo di Fontana d’oro (1870 m; tempo: due ore e quindici minuti).
Dopo un ultimo tratto in leggera salita, spettacolare perché intagliato nella roccia precipite, che porta alla quota massima di 2000 m poco dopo la galleria 48, la strada scende rapidamente a Porte del Pasubio e quindi al rifugio Papa (1928 m; tre ore) attraverso le tortuose gallerie 51 e 52.

L’escursione è impegnativa per il dislivello e per alcuni tratti un po’ esposti. Si raccomanda di portare al seguito la torcia elettrica perchè le gallerie non sono illuminate. Nella zona non c’è acqua, quindi si raccomanda di fare adeguato rifornimento alla partenza.
È necessario l’abbigliamento di montagna

Informazioni
Periodo consigliato per l’escursione: da giugno a ottobre
Sentiero CAI 366
Percorso di media difficoltà, comunque segnalato EE/escursionisti esperti

Rifugi di appoggio
All’arrivo: Rifugio Generale Achille Papa, a Porte del Pasubio (1928 m), dove termina la strada delle gallerie.
Di proprietà del CAI, Sezione di Schio.
Prima della partenza, a Passo Xomo: Rifugio Passo Xomo

Punto di partenza della strada: Bocchetta Campiglia.
Vi si può arrivare in auto (parcheggio a pagamento).
Da Schio (VI), si prende la S.P. 46 del Pasubio. Si passa per Valli del Pasubio e si prosegue fino a Ponte Verde (901 m). Prima di varcare il ponte si gira a destra percorrendo la strada che sale a Passo Xomo (1058 m). All’altezza dell’omonimo rifugio si prende a sinistra lungo la strada che porta a Bocchetta Campiglia (1216 m), oppure a piedi per il sentiero 366 il cui inizio è proprio a Passo Xomo (prendere in questo caso direzione Bocchetta Xetele, vedi tabelle segnavia poco dopo il rifugio).

Dislivello: 784 m

Tempo di percorrenza: 3 ore
Fonte : sito 52 gallerie

Il rifugio generale Achille Papa è situato alle Porte del Pasubio, a 1928 m sul massiccio omonimo, alla testata della Val Canale, in posizione panoramica sul versante meridionale del monte ed è intitolato al generale Achille Papa.
Sorge nel 1921 su quello che rimaneva di un ricovero in muratura dei baraccamenti della prima guerra mondiale denominati el Milanin, situati al riparo dal tiro dell'artiglieria austriaca.

Sulla sua facciata sono incastonate alcune lapidi, come il comunicato in seguito alla cruentissima battaglia del 2 luglio 1916, in cui l'esercito italiano respinse a fatica la vigorosa avanzata austro-ungarica e la poesia della poetessa scledense Romana Rompato che recita:

«Chi ha salito senza palpiti d'amore
questo Calvario della Patria;
chi non sosta con animo purificato
su questa roccia gloriosa,
non entri in questo Rifugio,
né contempli da queste libere altezze
la dolorante fecondità del piano e il mistero dei cieli.»

Nel corso degli anni ha subito varie opere di rimodernamento e restauro e oggi il Rifugio Papa, proprietà del CAI di Schio, con 60 posti letto, è un rifugio aperto per tutto il periodo estivo, da giugno a settembre, e nei week-end di ottobre e novembre.

Pochi metri sopra il rifugio stesso, nel resto dell'anno, è accessibile il bivacco Marzotto-Sacchi, voluto dalle famiglie dei due giovani Giuseppe Marzotto e Franco Sacchi dopo la loro prematura morte. Il bivacco può ospitare 7 persone su due piani ed è comprensivo di tavolo.

105 Sentiero delle creste o Tricolore
Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 3h15 Avvicinamento fino al Rifugio Papa : 2h00

Dislivello totale : 300 m

Quota massima raggiunta : 2232 m

Il sentiero parte dal Rifugio Papa e si snoda sugli itinerari storici della grande guerra , passando per i punti cruciali ovvero i crinali di cima Palon , Dente italiano e Dente austriaco , il percorso e molto bello e abbastanza semplice anche se bisogna considerare il tempo e la fatica fisica per arrivare a Rifugio Papa e sempre a questo proprosito per godere appieno dei percorsi e poter abbracciare la spettacolarità di questi luoghi , dormire in uno dei due rifugi al Papa o al Rifugio Lancia . Parte del sentiero e ancora in fase di recupero delle trincee e gallerie principali da parte della forestale ma sopratutto dei volontari alpini , se il tempo e clemente si possono osservare tutte le montagne intorno .Il tempo di percorrenza fino al rifugio Lancia e di 3 ore anche se presente dei bivii che lo possono accorciare , uno sulla selletta dei denti che porta alla chiesetta , uno alla base opposta del dente austriaco che porta sul sentiero 120 delle sette croci . E il sentiero più bello sotto tutti i profili e indispensabile percorrerlo almeno una volta per poter comprendere il grande sacrificio umano che si e consumato in questo luogo .
Un invito particolare percorretelo con molta calma ed umiltà , prendetevi il tempo per soffermarvi su quelle grandi opere fatte durante la guerra e poi chiudete gli occhi e provate ad immaginare i sacrificio umano e il sangue versato su queste montagne , ricordando sempre che nelle guerre non esiste un vinto ne un vincitore come descritto nella croce sul dente austriaco ” nemici in terra ma fratelli in Cristo “.
Camminate piano provate ad uscire magari anche dal sentiero si possono ancora trovare delle ossa di qualche EROE che ha combattuto per l’ideale di libertà.Ricordate inoltre che negli inverni durante la guerra la coltre nevosa reggiungeva anche i 10 metri di altezza

Il consiglio che vi dono è quello di pernottare al Rifugio Papa salendo dalle gallerie per poi il mattino seguente poter camminare ed ammirare con calma questi luoghi , portate con voi una TORCIA per poter entrare nella gallerie che sono state rese agibili in buona parte. Fonte dal web

La Cima Palon (2232 m) è la vetta più alta del massiccio del Pasubio, nelle Prealpi vicentine.

Situata alla testa della Val Canale, sull'impervio versante meridionale del massiccio, ha forma tondeggiante e rappresenta l'inizio dell'acrocoro sommitale del Pasubio, insieme alla vicina cima del Cogolo Alto, caratterizzata dai ruderi del rifugio del custode della Zona Sacra del Pasubio.

Raggiungibile agevolmente da varie vie, separa la Conca del Cosmagnon a ovest dall'Alpe del Pasubio a est; a nord la Selletta Damaggio separa la Cima Palon dal Dente Italiano.

Durante i combattimenti della prima guerra mondiale fu caposaldo del Regio esercito, importantissimo dal punto di vista strategico per la posizione dominante su tutta la zona dei campi di battaglia. Venne collegata con il vicino Dente Italiano da una galleria che prese il nome dal comandante della Brigata Liguria, Achille Papa.

Dalla sommità tondeggiante di Cima Palon si possono scorgere all'orizzonte tutte le Alpi Orientali, dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino. Fonte : wikipedia

Dente Italiano
Il Dente Italiano 2220 metri fu l'ultimo baluardo che si oppose alla travolgente avanzata austriaca iniziata il 15 maggio 1916. Esso fu occupato alle ore 5 del 19 maggio dai fanti del III Battaglione del 218° Reggimento della Brigata Valturno, saliti precipitosamente nella notte per la strada degli Scarubbi per opporsi ai reparti imperiali della 10 Brigata da montagna, che avevano ormai raggiunto il Dente Austriaco. Da allora L'Italienische Platte com'era chiamato dagli Austriaci divenne la postazione chiave più avanzata di tutto il fronte Italiano del Pasubio. Per Consentire la vita sulla tormentata posizione, i genieri italiani ricavarono nella roccia una vera cittadella sotterranea. Nella primavera del 1917 fu costruita la cosiddetta “Galleria alta del Dente “, a forma di anello che aveva sbocchi laterali per armi automatiche e pezzi di artiglieria. Nella galleria trovavano posto i vari servizi, come il gruppo elettrogeno per l'illuminazione, i depositi di viveri, acqua e munizioni, i posti di medicazione, i comandi. La galleria, che era lunga 110 metri con una sezione di 2,20x2,50 metri, presentava sul davanti, verso il Dente Austriaco, il cosiddetto Pozzo Forni, un'ampia finestra della quale venivano sgombrati i materiali di scavo. La galleria del Dente fu in seguito collegata alla galleria Papa proveniente da Cima Palon con un tratto ricavato sotto la depressione che separa le due cime Sella Damaggio. In autunno dal punto più basso della galleria Ferrario, con due rami che uscivano ad est e ovest. Essa ebbe una sviluppo di circa 140 metri e permetteva alle truppe che vi giungevano dal Palon, di uscire alle spalle dell'attaccante nel caso avesse sfondato la linea di difesa. Il dente Italiano era armato con 5 mitragliatrici, 2 bocche da fuoco d'artiglieria ed un lanciafiamme, integrate da 12 mitragliatrici appostate sulla vicina Cima Palon e sul Cogolo Alto. In esso potevano trovare posto circa 500 uomini con tutti i mezzi di sussistenza necessari, Nella parte bassa del Dente, da luglio 1917, fu realizzato un sistema di gallerie di Contromina che a ovest a est cingevano il lato nord della posizione, nel tentativo di opporsi all'avanzata delle gallerie Austriache

Dente Austriaco
Il Dente Austriaco metri 2203, uno squadrato roccione, lungo poco più di 200 metri e largo 80, fu occupato il 20 maggio 1916 dalle truppe imperiali della 10 Brigata da montagna austriaca che, con la colonna guidata dal maggiore Polaczek, si stabilirono sulla sua sommità,nel pieno della Strafexpedition. Da quel momento il Dente austriaco, Oesterreichische Platte, divenne la postazione più importante dell'intero schieramento imperiale sul Pasubio e rimase in possesso dei reparti austroungarici fino alla fine del conflitto. Il 1° Reggimento Kaiserjager, che presidiava il Dente, resistette valorosamente ai violenti quanto inutili attacchi sferrati tra il 10e 13 settembre e tra il 9 e il 20 ottobre 1916 dagli Alpini dei battaglioni monte Berico, Cervino, Exillex, Aosta e dai fanti della Brigata Liguria. In soli 11 giorni di operazioni su tutto il fronte d'attacco, gli italiani persero 4370 soldati e gli austriaci 3492: in totale quasi ottomila, soldati fuori combattimento. L'imminente inverno non consentì ulteriori scontri e le linee raggiunte dopo i combattimenti di ottobre 1916 rimasero,fino alla fine della guerra. Sotto la guida del Colonnello brigadiere Ellison, il Dente Austriaco fu trasformato in una fortezza capace di resistere a qualsiasi tentativo di conquista ed in grado di svolgere una rilevante funzione offensiva, in quanto poteva esercitare azione di fuoco fiancheggiante,sia ai lati, verso il Coamagnon da una parte e le Sette Croci dell'altra. Nel Dente gli austriaci realizzano 10 postazioni per mitragliatrice e 6 per pezzi da artiglieria, disposte su due piani, al di sotto dei quali vi era un terzo piano logistico. Per la difesa esterna schieravano, in camminamenti e trincee: ben 18 lanciabombe, 12 lanciagranate, 4 lancia fiamme, 3 cannoni da 75mm e 2 da 37mm, integrati da 10 postazioni per mitragliatrice. Inoltre all'interno trovavano posto una cisterna d'acqua potabile, la sala dei compressori, la sala macchine, la postazione dei riflettori, la sala di controllo e distribuzione dell'energia elettrica, la centrale telefonica, la sala impianti di ventilazione. Vi erano infine, numerose caverne per il ricovero del personale e degli addetti alla difesa.

Un'altra considerevole opera bellica del Pasubio è costituita dal sistema sotterraneo dei due Denti di cui fa parte la Galleria Ellison, scavata all'interno del Dente austriaco. In particolare nella seconda fase del conflitto, in corrispondenza dell'inverno 1917-18, le due fortificazioni (Dente italiano e Dente austriaco) furono teatro di una guerra parallela denominata "guerra sotterranea" o "guerra delle mine", in quanto da ambo le parti vi era il progetto di arrivare a far saltare con l'esplosivo le postazioni nemiche. La Galleria Ellison costituiva il tratto principale in direzione del Dente Italiano. Il 1916 fu l'anno delle battaglie più cruente, che si spensero solo con l'arrivo dell'inverno, mentre con l'arrivo della primavera 1917 la guerra sul Pasubio divenne appunto "guerra di mine". La "Ellison" divenne famosa per aver ospitato le ben 50 tonnellate di esplosivo posizionate sul fondo che fecero esplodere il «Dente italiano» il 13 marzo 1918, facendo più di 500 morti e trasformando la cima in un cumulo di macerie.

Il cimitero italiano "Di qui non si passa" viene anche chiamato, erroneamente, "cimitero di Sette Croci"; il luogo di sepoltura si presenta come un sistema a terrazzamenti, recintato da un muro, molto basso, a secco. Il cimitero venne realizzato dai fanti della Brigata Liguria, giunti sul Pasubio nel 1916. Nel 1926 venne posta l'eloquente scritta "Di qui non si passa", una frase che era diventata il motto della Brigata Liguria, dopo la battaglia di Monte Zovetto, avvenuta nel 1916.


a strada degli Scarubbi è un percorso suggestivo lungo il massiccio del Pasubio, che con la strada delle 52 gallerie completa un percorso ad anello tra le Porte del Pasubio (rifugio Achille Papa) e il passo Xomo. Dal secondo dopoguerra la strada venne aperta al traffico delle automobili e accolse numerose famiglie che volevano arrivare in quota.
Durante gli anni ottanta venne però chiusa all’altezza della Bocchetta Campiglia, e fu consentito l’accesso con mezzi motorizzati solo ai gestori del rifugio Achille Papa. In compenso è possibile farci un avvincente trekking o percorrerla in bicicletta.

La strada degli Scarubbi è un trekking avvincente e relativamente breve (circa due ore e mezzo in un’unica direzione) in cui si incontrano una bella varietà di paesaggi, percorrendo quasi 900 metri di dislivello. La parte più bassa è in un bosco e, mentre si sale in quota, la vegetazione diviene sempre più bassa e fatta di arbusti, per concludersi in distese di prati e roccia, senza alcun albero
La strada degli Scarubbi comincia, nell’estremità a quota inferiore, dal Passo Xomo e continua per un chilometro e mezzo fino alla Bocchetta Campiglia, nella quale si trova anche l’ingresso alla strada delle 52 gallerie. Qui sono presenti alcuni parcheggi in cui è possibile lasciare l’automobile al costo di €6 per 24 ore, ma che spesso si riempiono durante i mesi estivi.

Il percorso procede poi fino al bivio per la Malga Campiglia, dove spesso vengono organizzati eventi suggestivi, e risale poi nell’impluvio della Caneve di Campiglia, in un tratto totalmente immerso nella boscaglia davvero piacevole. La vegetazione comincia poi a diradarsi e il percorso continua per 12 tornanti lungo poco meno di 6 chilometri. La pendenza media è del 9,5%, ma è possibile prendere le scorciatoie che tagliano a metà tutti i tornanti, che presentano però una pendenza decisamente superiore. Si può anche scegliere di fare un tragitto misto, percorrendo interi tornanti alle volte e scorciatoie le altre.

La strada procede per un chilometro in maniera quasi pianeggiante, sopra alle guglie degli Scarubbi. Riprende poi a salire nell’ultimo chilometro e mezzo fino al rifugio Achille Papa alle Porte del Pasubio.

Ovviamente se si sceglie di percorrerla come ritorno dalla strada delle 52 gallerie, come fatto da noi, si percorrerà questo tragitto in maniera inversa. La strada degli Scarubbi non è infatti un percorso ad anello, ma l o diventa unendolo alla strada delle 52 Gallerie.
Originariamente questo percorso era una mulattiera costruita poco prima delle prima guerra mondiale da parte dei reparti alpini durante una lunga esercitazione. Cominciata la guerra venne una prima volta percorsa dagli alpini della 259^ compagnia nel maggio 1915 per raggiungere i compagni vicentini sulla Cima Palon, cominciando così ufficialmente l’occupazione del Pasubio. Anche nei mesi successivi venne utilizzata per portare nuove forze combattenti in quota, per contrastare l’avanzata sul Dente Austriaco.

La strada degli Scarubbi venne poi perfezionata, anche per il passaggio dei mezzi, nel pieno della Prima Guerra Mondiale dall’esercito italiano. Lo scopo era quello di mantenere una strada veloce che portasse fino alla sommità del Pasubio, dove avvenivano gli scontri tra italiani e austroungarici.
La strada era posta sul versante nord della montagna, e ciò la rendeva completamente inutilizzabile durante i mesi invernali e fino alla primavera inoltrata, a causa dei grossi fenomeni nevosi. Inoltre la strada poteva essere percorsa da autocarri, ma era totalmente esposta al Monte Majo, conquistato dagli austriaci. Nonostante le opere di mimetizzazione con reti, frasche e tralicci, veniva percorsa principalmente durante la notte e a fari spenti, per non essere avvistati dall’esercito nemico. Altre tecniche furono sviluppate per muoversi più in sicurezza, come quella di sostare nei tornanti non in vista, sfuggendo così al puntamento dei mezzi.

Tutte queste difficoltà resero necessario costruire anche la strada delle 52 gallerie, che non era però accessibile al transito dei mezzi motorizzati.

Al termine della parte camionabile della strada degli Scarubbi vennero realizzati dei pozzi per mina che avrebbero permesso di interrompere il tratto in caso di sfondamento delle linee di difesa superiori, per evitare la discesa di eventuali truppe nemiche.

Dove si trova gli Strada degli Scarubbi
La strada degli Scarubbi è una bellissima strada carrabile (ma chiusa al traffico di mezzi motorizzati) situata nelle Prealpi Vicentine, utilizzata anche per portare rifornimenti al rifugio Achille Papa. In particolar modo si trova lungo il versante nord est del massiccio del monte Pasubio.

Il percorso parte dal passo Xomo, a un’altitudine di 1058 metri sul livello del mare e arriva alle Porte del Pasubio, a un’altitudine di 1928 metri.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 3,987 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographTunnel Altitude 4,217 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 4,204 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 4,666 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 4,995 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 5,330 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 5,343 ft
Photo ofGalleria

Galleria

PictographTunnel Altitude 5,301 ft
Photo ofGalleria

Galleria

PictographTunnel Altitude 5,368 ft
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Galleria

PictographTunnel Altitude 5,378 ft
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PictographPanorama Altitude 5,662 ft
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Panorama

PictographPanorama Altitude 5,906 ft
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Panorama

PictographPanorama Altitude 6,006 ft
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Panorama

PictographTunnel Altitude 6,198 ft
Photo ofGalleria Photo ofGalleria

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PictographWaypoint Altitude 6,224 ft
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PictographPanorama Altitude 6,369 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 6,487 ft
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PictographTunnel Altitude 6,509 ft
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PictographPanorama Altitude 6,522 ft

null

PictographPanorama Altitude 6,509 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographTunnel Altitude 6,480 ft
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PictographPanorama Altitude 6,298 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 6,339 ft
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PictographPanorama Altitude 6,505 ft
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Panorama

PictographFlora Altitude 6,691 ft
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Stella alpina

PictographFlora Altitude 6,708 ft
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Stelle alpine

PictographWaypoint Altitude 7,060 ft
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PictographWaypoint Altitude 7,124 ft
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PictographPanorama Altitude 7,211 ft
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Cogolo alto

PictographWaypoint Altitude 7,300 ft
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Cima Palon

PictographTunnel Altitude 7,303 ft
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PictographTunnel Altitude 7,229 ft
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PictographTunnel Altitude 7,237 ft
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PictographTunnel Altitude 7,227 ft
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PictographTunnel Altitude 7,231 ft
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Galleria

PictographSummit Altitude 7,251 ft
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Vetta

PictographSummit Altitude 7,260 ft
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Vetta

PictographPanorama Altitude 7,240 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 7,109 ft
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PictographTunnel Altitude 7,202 ft
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Galleria

PictographWaypoint Altitude 7,209 ft
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PictographSummit Altitude 7,201 ft
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Dente austriaco

PictographTunnel Altitude 7,190 ft
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Galleria Ellison

PictographWaypoint Altitude 7,160 ft
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Waypoint

PictographReligious site Altitude 6,822 ft
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Sito religioso

PictographReligious site Altitude 6,801 ft
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PictographReligious site Altitude 6,794 ft
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Sito religioso

PictographReligious site Altitude 6,772 ft
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