Scarponi 31 : Relais Histó , masseria Le Lamie , canale d'Aiedda ,Oasi WWF Palude la Vela
near Ipercoop, Puglia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il Canale d'Aiedda è un fiume che, scorre sul fondo di una piccola gravina e sfocia poi nel Mar Piccolo in prossimità dell'Oasi Palude la Vela (WWF). La parte più interessante del sentiero è quella che risale il fiume a partire dall'antico ponte della ferrovia. Conviene lasciare l'auto presso la masseria Le Lamie (a qualche centinaio di metri dal l'ex convento dei Battendieri) e si prosegue a piedi in piano lungo i binari della ferrovia ormai in disuso, tra uliveti e seminativi. Dopo circa 1 km si raggiunge l'antico maestoso e bellissimo ponte della ferrovia che supera il Canale d'Aiedda. Dopo essere scesi sulla sponda opposta si prosegue lungo il sentiero che costeggia le belle anse del fiume, lungo la gravina. Sulla parete opposta si vedono grotte naturali e la stratificazione geologica del suolo. Lungo il percorso, sulla sponda del sentiero, si nota un'antica "pagliara" del 1819, simile ad un trullo: Interessanti la flora e la fauna (con numerose specie di uccelli). Consiglio di effettuare la passeggiata nelle stagioni intermedie o anche in inverno. In estate può fare troppo caldo.
La riserva naturale regionale orientata Palude La Vela è un'area naturale protetta situata nel comune di Taranto. Il 15 maggio 2006 con la Legge Regionale n. 11 della Regione Puglia, si è concretizzata la necessità di tutelare maggiormente quest’area che perciò è divenuta riserva naturale regionale orientata compresa nel SIC IT9130004 “Mar Piccolo” ed inserita nell'elenco delle aree naturali protette con D.M. 27 Aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31.05.2010[1]. Dal 1996 la Riserva, di proprietà demaniale, ospita le attività di divulgazione dell'Associazione WWF Taranto.
La riserva è un’area protetta di 116 ettari che sorge lungo le sponde del secondo seno del Mar Piccolo di Taranto. L’intera area è una zona umida delimitata a SUD-OVEST da un promontorio detto “il Fronte” (in parte compreso nell’area del sessantacinquesimo deposito carburanti di proprietà dell’Aeronautica Militare), a NORD dall’estremità del canale naturale denominato Capo D’Ayala. A SUD la Riserva continua con la “Pineta di Fucarino” costituita da Pini d’Aleppo, impiantati artificialmente circa mezzo secolo fa per ragioni militari mentre ad EST è delimitata dalla Strada provinciale 78 chiamata Circummarpiccolo. La Riserva è un sito costiero della rete Natura 2000 caratterizzato da depressioni costiere con vegetazione alofila, saline ed un corso d’acqua dolce chiamato Canale D’aiedda. La Palude è caratterizzata da una vegetazione rappresentata principalmente da salicornieti, pregevoli dal punto di vista protezionistico in quanto habitat prioritari e quindi fortemente rappresentativi degli ambienti biogeografici del territorio comunitario. L’area del Mar Piccolo dove sorge la Riserva Palude La Vela inoltre, si caratterizza per la presenza di un substrato impermeabile che ha consentito la formazione di una zona paludosa di transizione tra acque dolci e salate, ovvero l’habitat ideale di molte specie avifaunistiche di interesse comunitario, sia stanziali che migratorie come aironi, garzette, spatole, tuffetti, piro-piro, chiurli, volpoche, fenicotteri, avocette, falchi pescatori, nonché il cavaliere d’Italia che nidifica in palude. A questa biodiversità dell’avifauna si aggiunge l’esistenza di una comunità marina di particolare valore conservazionistico come i cavallucci marini Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus, presenti in questo bacino con una delle popolazioni più ricche dell’intero Mediterraneo, di bivalve Pinna nobilis, i poriferi Tethya citrina e Geodia cydonium, il crostaceo Maja squinado, il riccio viola Paracentrotus lividus e tra i rettili la Tartaruga comune Caretta caretta. La Riserva, oggi rappresentata dalla Palude La Vela è solo un lembo residuale di un ambiente salmastro che fino ad un secolo fa si spingeva dall’attuale linea di costa nell’interno per circa 1,5 Km, caratterizzando fortemente la zona costiera orientale del secondo seno del Mar Piccolo.
In prossimità delle acque salse della palude, il WWF ha attrezzato un capanno di avvistamento per il birdwatching. La pineta di Fucarino , artificiale, è costituita prevalentemente da pini d’Aleppo; i volontari del WWF stanno lavorando con grande impegno per rinnovarla piantumando nuovi alberi e per ripristinare il territorio ed il sottobosco, distrutti dalla colpevole, protratta incuria e dalla frequentazione irresponsabile da parte di gitanti e di cacciatori incivili. L’azione del WWF ha permesso la conoscenza e la valorizzazione della palude, ambiente di grande interesse naturalistico, poiché costituisce un habitat umido congeniale all’avifauna acquatica. E’oggi unico nell’Italia meridionale, poiché gli uccelli solitamente di passo, come gli aironi cinerini, le garzette, i cavalieri d’Italia i cormorani, i fenicotteri, le cicogne ” spatole”, sono qui stanziali. La loro presenza testimonia la validità dell’iniziativa e la necessità di perseverare nel progetto. Nei pressi dell’Oasi, il canale d’Aiedda, nel quale confluiscono le acque del canale Levrano-D’Aquino e dell’ormai scomparsa sorgente Riso. Nelle immediate vicinanze, in prossimità della linea di costa , vi sono le strutture e le vasche per l’acquacultura.
fonte dal web.e wikipedia
La riserva naturale regionale orientata Palude La Vela è un'area naturale protetta situata nel comune di Taranto. Il 15 maggio 2006 con la Legge Regionale n. 11 della Regione Puglia, si è concretizzata la necessità di tutelare maggiormente quest’area che perciò è divenuta riserva naturale regionale orientata compresa nel SIC IT9130004 “Mar Piccolo” ed inserita nell'elenco delle aree naturali protette con D.M. 27 Aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31.05.2010[1]. Dal 1996 la Riserva, di proprietà demaniale, ospita le attività di divulgazione dell'Associazione WWF Taranto.
La riserva è un’area protetta di 116 ettari che sorge lungo le sponde del secondo seno del Mar Piccolo di Taranto. L’intera area è una zona umida delimitata a SUD-OVEST da un promontorio detto “il Fronte” (in parte compreso nell’area del sessantacinquesimo deposito carburanti di proprietà dell’Aeronautica Militare), a NORD dall’estremità del canale naturale denominato Capo D’Ayala. A SUD la Riserva continua con la “Pineta di Fucarino” costituita da Pini d’Aleppo, impiantati artificialmente circa mezzo secolo fa per ragioni militari mentre ad EST è delimitata dalla Strada provinciale 78 chiamata Circummarpiccolo. La Riserva è un sito costiero della rete Natura 2000 caratterizzato da depressioni costiere con vegetazione alofila, saline ed un corso d’acqua dolce chiamato Canale D’aiedda. La Palude è caratterizzata da una vegetazione rappresentata principalmente da salicornieti, pregevoli dal punto di vista protezionistico in quanto habitat prioritari e quindi fortemente rappresentativi degli ambienti biogeografici del territorio comunitario. L’area del Mar Piccolo dove sorge la Riserva Palude La Vela inoltre, si caratterizza per la presenza di un substrato impermeabile che ha consentito la formazione di una zona paludosa di transizione tra acque dolci e salate, ovvero l’habitat ideale di molte specie avifaunistiche di interesse comunitario, sia stanziali che migratorie come aironi, garzette, spatole, tuffetti, piro-piro, chiurli, volpoche, fenicotteri, avocette, falchi pescatori, nonché il cavaliere d’Italia che nidifica in palude. A questa biodiversità dell’avifauna si aggiunge l’esistenza di una comunità marina di particolare valore conservazionistico come i cavallucci marini Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus, presenti in questo bacino con una delle popolazioni più ricche dell’intero Mediterraneo, di bivalve Pinna nobilis, i poriferi Tethya citrina e Geodia cydonium, il crostaceo Maja squinado, il riccio viola Paracentrotus lividus e tra i rettili la Tartaruga comune Caretta caretta. La Riserva, oggi rappresentata dalla Palude La Vela è solo un lembo residuale di un ambiente salmastro che fino ad un secolo fa si spingeva dall’attuale linea di costa nell’interno per circa 1,5 Km, caratterizzando fortemente la zona costiera orientale del secondo seno del Mar Piccolo.
In prossimità delle acque salse della palude, il WWF ha attrezzato un capanno di avvistamento per il birdwatching. La pineta di Fucarino , artificiale, è costituita prevalentemente da pini d’Aleppo; i volontari del WWF stanno lavorando con grande impegno per rinnovarla piantumando nuovi alberi e per ripristinare il territorio ed il sottobosco, distrutti dalla colpevole, protratta incuria e dalla frequentazione irresponsabile da parte di gitanti e di cacciatori incivili. L’azione del WWF ha permesso la conoscenza e la valorizzazione della palude, ambiente di grande interesse naturalistico, poiché costituisce un habitat umido congeniale all’avifauna acquatica. E’oggi unico nell’Italia meridionale, poiché gli uccelli solitamente di passo, come gli aironi cinerini, le garzette, i cavalieri d’Italia i cormorani, i fenicotteri, le cicogne ” spatole”, sono qui stanziali. La loro presenza testimonia la validità dell’iniziativa e la necessità di perseverare nel progetto. Nei pressi dell’Oasi, il canale d’Aiedda, nel quale confluiscono le acque del canale Levrano-D’Aquino e dell’ormai scomparsa sorgente Riso. Nelle immediate vicinanze, in prossimità della linea di costa , vi sono le strutture e le vasche per l’acquacultura.
fonte dal web.e wikipedia
Waypoints
Comments (8)
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Buonasera Francesco, mi piacerebbe provare questo percorso, mi sembra molto suggestivo! Se posso, vorrei chiederti dove conviene lasciare la macchina. Grazie
Ciao , puoi lasciare la macchina al parcheggio del Relais Histo
Grazie mille! Indicativamente, quante macchine si potrebbero parcheggiare lì?
Una decina anche piu
Si sì ora vedevo la zona, grazie davvero! Un’ultima cosa, cani randagi?😂
C'è una specie di canile kungo il oercorso , qualche abbaio ma nulla di piu
Ciao, la difficoltà del percorso è data dal chilometraggio? Conto di provare a farlo domani, grazie
Si certo