Apuane: Sant’Anna di Stazzema- Monte Gabberi
near Sant'Anna, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Partenza da Sant’Anna di Stazzema per questo percorso storico e naturalistico molto suggestivo. Abbiamo fatto questo percorso in un giorno di maltempo non godendoci il panorama che si staglia dalla cima del Monte Gabberi. Abbiamo avuto qualche difficoltà nell’imbocco dei sentieri (alcuni presenti sulla mappa non esistono più). Ma seguendo le nostre indicazioni riuscirete a salire sul Gabberi camminando sempre su sentieri battuti e ben segnati. Dal paese siamo prima saliti sulla montagna e poi al ritorno abbiamo visitato il Monumento ai caduti nella Strage Nazi-Fascista. Porre attenzione in due punti. Il primo è poco sopra al paese, una volta lasciato il sentiero intersechiamo la strada asfaltata. Qui avevamo provato inizialmente a girare a sinistra ma il sentiero che sale non esiste più. Quindi al bivio denominato “ Primo bivio Attenzione” girare a destra! Ci troviamo sulla strada asfaltata. Giungiamo al Waypoint “ Tra 50 metri Attenzione Secondo Bivio - girare a sinistra su sentiero che sale”. Da qui in poi non dovete fare altro che seguire la traccia fino alla cima.
Al ritorno visitiamo il Museo e il Monumento.
Info storiche: Il 12 agosto 1944, alle prime luci dell'alba, circa 250-300 soldati delle SS, appartenenti al Il battaglione del 35° Reggimento della XVI divisione corazzata "Reichsführer-SS" del generale Max Simon,
divisi in 4 colonne e guidati da italiani fascisti, accerchiarono Sant'Anna provenendo da quattro punti diversi: tre dall'alto dalle foci dei monti che la circondano, una in basso, da Valdicastello, per chiudere ogni via di fuga. In quella tragica estate il paese aveva dato ospitalità a centinaia di persone sfollate da tutta la Versilia e da altre città come Pisa, Genova, Piombino. Alla vista dei soldati, pensando
ad un rastrellamento, gli uomini si nascosero nei boschi, sicuri che
alle famiglie non sarebbe accaduto niente di grave.
Invece quella mattina Sant'Anna di Stazzema fu vittima di uno dei
più atroci crimini di guerra commessi ai danni dei civili durante la Seconda Guerra Mondiale. La violenza dei nazisti si abbatté su una intera comunità; nel giro di poche ore vennero massacrati oltre 500 innocenti, in gran parte bambini, donne e anziani, rastrellati,
picchiati, chiusi nelle stalle o nelle cucine delle case, uccisi a colpi di
mitra e bombe a mano. Il fuoco venne usato per distruggere e cancellare tutto: i corpi, le case, le stalle, gli animali.
I carnefici uccisero i nonni e le madri, i figli e i nipoti. Uccisero Anna,
l'ultima nata nel paese di appena 20 giorni (alla quale è dedicata
questa piazza). Uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie
del parto. Uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire,
per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al
nazista che stava per spararle. Uccisero il prete Innocenzo, che
implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua gente sulla
piazza della chiesa. Uccisero gli otto fratellini Tucci, provenienti da
Livorno, assieme alla loro mamma.
Uccisero solo civili. Indifesi, senza responsabilità, senza colpe.
Vittime di una ideologia, quella nazista, che teorizzava la costruzione
di un Nuovo Ordine Europeo di stampo etnico e razziale.
Per questo, la strage di Sant'Anna di Stazzema desta ancora oggi un
senso profonda desolazione civile e morale, e si erge a monito
perenne affinchè cittadini e istituzioni, nazionali e internazionali,
salvaguardino e promuovano una autentica cultura improntata alla
difesa ed al rispetto.
Al ritorno visitiamo il Museo e il Monumento.
Info storiche: Il 12 agosto 1944, alle prime luci dell'alba, circa 250-300 soldati delle SS, appartenenti al Il battaglione del 35° Reggimento della XVI divisione corazzata "Reichsführer-SS" del generale Max Simon,
divisi in 4 colonne e guidati da italiani fascisti, accerchiarono Sant'Anna provenendo da quattro punti diversi: tre dall'alto dalle foci dei monti che la circondano, una in basso, da Valdicastello, per chiudere ogni via di fuga. In quella tragica estate il paese aveva dato ospitalità a centinaia di persone sfollate da tutta la Versilia e da altre città come Pisa, Genova, Piombino. Alla vista dei soldati, pensando
ad un rastrellamento, gli uomini si nascosero nei boschi, sicuri che
alle famiglie non sarebbe accaduto niente di grave.
Invece quella mattina Sant'Anna di Stazzema fu vittima di uno dei
più atroci crimini di guerra commessi ai danni dei civili durante la Seconda Guerra Mondiale. La violenza dei nazisti si abbatté su una intera comunità; nel giro di poche ore vennero massacrati oltre 500 innocenti, in gran parte bambini, donne e anziani, rastrellati,
picchiati, chiusi nelle stalle o nelle cucine delle case, uccisi a colpi di
mitra e bombe a mano. Il fuoco venne usato per distruggere e cancellare tutto: i corpi, le case, le stalle, gli animali.
I carnefici uccisero i nonni e le madri, i figli e i nipoti. Uccisero Anna,
l'ultima nata nel paese di appena 20 giorni (alla quale è dedicata
questa piazza). Uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie
del parto. Uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire,
per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al
nazista che stava per spararle. Uccisero il prete Innocenzo, che
implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua gente sulla
piazza della chiesa. Uccisero gli otto fratellini Tucci, provenienti da
Livorno, assieme alla loro mamma.
Uccisero solo civili. Indifesi, senza responsabilità, senza colpe.
Vittime di una ideologia, quella nazista, che teorizzava la costruzione
di un Nuovo Ordine Europeo di stampo etnico e razziale.
Per questo, la strage di Sant'Anna di Stazzema desta ancora oggi un
senso profonda desolazione civile e morale, e si erge a monito
perenne affinchè cittadini e istituzioni, nazionali e internazionali,
salvaguardino e promuovano una autentica cultura improntata alla
difesa ed al rispetto.
Waypoints
Waypoint
2,156 ft
Partenza
La prima foto è l’immagine di copertina ed è stata scattata sulla cima del Monte Gabberi
Panorama
2,395 ft
Tra 50 metri “ Secondo Bivio Attenzione” - prendere il sentiero che sale a sinistra
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