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Santa Cristina Gela - Corleone

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Trail stats

Distance
16.78 mi
Elevation gain
2,201 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,644 ft
Max elevation
2,918 ft
TrailRank 
33
Min elevation
2,918 ft
Trail type
One Way
Moving time
6 hours 15 minutes
Time
7 hours 35 minutes
Coordinates
4695
Uploaded
August 23, 2021
Recorded
August 2021
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near Santa Cristina Gela, Sicilia (Italia)

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Itinerary description

La seconda tappa della Magna Via Francigena. Camminiamo lungo la regia trazzera 28 sin dall'uscita di Santa Cristina Gela e attraversiamo la campagna dell'Alto Belice Corleonese, terra dura a amara per molti aspetti, terra di grani antichi e ricche memorie per altri. Il "granaio di Roma", i campi fertili di messi cari ai poeti latini, trovano qui un riscontro evidente: a perdita d'occhio scorre intorno a noi la campagna palermitana, che ci fa immergere nella storia e nella natura del percorso, tra filari di colture e masserie dall'impianto tardo-antico e medievale. Il cammino raggiunge prima il santuario di tagliavia e poi i contrafforti del bosco della Ficuzza e di Rocca Busambra, per poi giungere nel paese di Corleone.

Waypoints

PictographLake Altitude 2,585 ft
Photo ofLago Piana degli Albanesi

Lago Piana degli Albanesi

PictographPanorama Altitude 1,995 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographReligious site Altitude 1,950 ft
Photo ofSantuario Madonna del Rosario di Tagliavia

Santuario Madonna del Rosario di Tagliavia

Il santuario di Tagliavia (PA) sorge sul finire del XVIII secolo. Madonna del Rosario la storia racconta che un giorno dei garzoni, nel rimuovere un cumulo di sassi, furono attratti da un masso squadrato rimasto sepolto per chissà quanto tempo. Con sorpresa, rivoltato il blocco di pietra, scoprirono che esso era servito a un ignoto pittore per dipingere un'immagine della Vergine del Rosario. La Madonna è raffigurata nell'atto di donare il Rosario a San Domenico, mentre il piccolo Gesù in braccio alla Madre, porge una corona di spine a Santa Caterina. Dopo la scoperta del “sacro” dipinto, a Tagliavia si gridò al miracolo, tanto più che nel momento del ritrovamento dell'immagine dipinta sulla lastra di ardesia sgorgò una sorgente d'acqua ritenuta miracolosa: quest'acqua, data da bere agli armenti colpiti da un grave male, straordinariamente ne favorì l'immediata guarigione. I romiti si radunarono a Tagliavia spontaneamente. Dapprima non ebbero regola nè abito e vissero in un paio di stanzette. Fu opera loro la prima chiesetta, oggi adibita a cappella feriale di preghiera e adorazione, soprattutto nel periodo invernale, del santuario. Anche re Ferdinando I di Borbone, che dalla sua residenza di caccia della Ficuzza di tanto in tanto si recava nella vicina Tagliavia, avrebbe sperimentato la miracolosità di quell'acqua: colpito da un oscuro male a un ginocchio, devotamente rivolgendosi alla Madonna, bagnò la parte inferma con l'acqua del pozzo e guarì. Il re, per riconoscenza alla Madre santa, donò ai romiti raccoltisi attorno al santuario, che nel frattempo si stava costruendo, oltre venti ettari di terreno, concedendo anche un assegno annuo, il diritto a cento carri di legna da ardere ogni anno e numerose altre regalìe. Fu così costruito un santuario più grande inaugurato il 1 maggio 1845, giorno dell'Ascensione. Il Santuario fu curato fino al 1965 dagli eremiti. Dall'11 febbraio 2012 il Santuario è stato affidato ai frati e alle suore di Maria della Famiglia Mariana le Cinque Pietre dall'Arcivescovo di Monreale mons. Salvatore Di Cristina.

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