San Polo Matese (740 m)-Chiesetta Santa Maria (1.140 m)-Eremo di Sant'Egidio (1.025 m)

Partenza da San Polo Matese, con il sentiero CAI 122 per un'escursione abbastanza lunga, volendo si può arrivare solo fino alla chiesetta di Santa Maria, che sono circa 10 km tra andata e ritorno. Altrimenti si può proseguire con il sentiero CAI 116 fino all'Eremo di Sant'Egidio e tornare indietro, però sono quasi 19 km in totale tra andata e ritorno. Come dicevo percorso abbastanza faticoso, con un buon dislivello, quindi bisogna essere comunque un minimo allenati. Si parte con il sentiero CAI 122, facilmente percorribile perché comodo, praticamente uno sterrato con tratti asfaltati però questo fino alla chiesetta Santa Maria. Arrivati alla chiesetta Santa Maria, c'è una bella fontana con acqua freschissima dove si possono riempire di nuovo le borracce, rinfrescarsi e magari fare anche una preghiera. Sulla destra della chiesetta è facile scorgere l'ampio sentiero in salita, il CAI 116 fino ad arrivare ad un bivio per niente in vista, però segnato con un cartello. Bisogna scendere a destra e percorrere sempre il CAI 116 in questo tratto molto più sconnesso e montano con scarpe da trekking, facendo attenzione perché la segnaletica è inesistente quindi bisogna seguire il tracciato fatto con il tempo da escursionisti e animali da pascolo. Ad un certo punto si incontra un prato attrezzato a picnic, forse ristoro e giochi per bimbi, Valle Santa Maria, ma aperto solo in certe occasioni, quindi si continua alla fine del prato e si scende fino nei pressi di "i puzzilli" dove c'è una mezza fontana, ma conviene arrivare al poco distante Eremo per rinfrescarsi e riempire la borraccia. Arrivati a questa fontana si incrocia il sentiero 114, una stradina asfaltata praticamente, che a destra scende verso Civita di Bojano, e a sinistra come indicato da un insegna in legno, si continua sul CAI 116, e si sale fino all'inizio del breve tratto sterrato in faggeta, che porta all'Eremo di Sant'Egidio. All'Eremo spesso aperto si può sostare e riempire anche le borracce da una fontana con acqua freschissima. Al ritorno si fa il percorso inverso, e c'è sempre da stare attenti al tratto centrale, perché ovviamente la segnaletica è inesistente lungo tutto il percorso, ci sono solo due o tre insegne in legno fortunatamente messe da un'associazione di Mountain biker di Bojano, altrimenti soprattutto nel tratto di andata, dopo la chiesetta di Santa Maria, il bivio per l'Eremo di Sant'Egidio impossibile da vedere. Comunque tutti i punti precisi sono indicati nei waypoint.