Sacco vecchia e sorgente del Sammaro
near Sacco, Campania (Italia)
Viewed 291 times, downloaded 17 times
Trail photos
Itinerary description
Sacco vecchia
Nei pressi del sito archeologico denominato Sacco Vecchia, posto su una rupe dal difficile accesso che si erge a strapiombo sulla valle in cui scorre il fiume Sammaro, sono state rinvenute numerose basi in muratura a secco che nel periodo pre-cristiano (a partire dall'anno 1000 a.c.), dovevano costituire le fondamenta di un piccolo nucleo abitativo. A partire dal VI d.c. in zona si insediarono i Longobardi e i monaci basiliani che determinarono un importante sviluppo del sito di Sacco Vecchio. Infatti furono edificate una fortezza, una cinta muraria, nuove unità abitative nonché una chiesa ad aula unica che secondo la tradizione era intitolata a San Nicola, santo il cui culto era molto diffuso tra i monaci basiliani. Tale edificio di culto secondo la tradizione locale, era denominato Zatalampe, termine greco-bizantino che vuol dire "cerco la luce". I ruderi delle costruzioni del periodo longobardo sono ancora ben visibili sul luogo. A causa di una pestilenza o di eventi belligeranti, in un periodo imprecisato tra il IX e XI secolo d.c., il sito di Sacco Vecchio fu abbandonato dai suoi abitanti che si trasferirono più a valle ai piedi del monte Motola dove crearono un nuovo centro abitato.
Sorgente del Sammaro
Il fiume Sammaro nasce alla fine di una gola rocciosa, da una grotta denominata "Forno". La sorgente, di tipo carsico, è la prima del meridione d'Italia per portata d'acqua (circa 1800 litri al secondo). Nel suo primo chilometro l'acqua del Sammaro è del tutto priva di inquinamenti per cui è batteriologicamente pura e quindi potabile. Il nome Sammaro deriva probabilmente dalla lingua longobarda col significato di "luogo dove si lava", così come parola dialettale "nzammarare", vale a dire "mettere i panni in acqua" potrebbe avere la medesima origine.
Nei pressi del sito archeologico denominato Sacco Vecchia, posto su una rupe dal difficile accesso che si erge a strapiombo sulla valle in cui scorre il fiume Sammaro, sono state rinvenute numerose basi in muratura a secco che nel periodo pre-cristiano (a partire dall'anno 1000 a.c.), dovevano costituire le fondamenta di un piccolo nucleo abitativo. A partire dal VI d.c. in zona si insediarono i Longobardi e i monaci basiliani che determinarono un importante sviluppo del sito di Sacco Vecchio. Infatti furono edificate una fortezza, una cinta muraria, nuove unità abitative nonché una chiesa ad aula unica che secondo la tradizione era intitolata a San Nicola, santo il cui culto era molto diffuso tra i monaci basiliani. Tale edificio di culto secondo la tradizione locale, era denominato Zatalampe, termine greco-bizantino che vuol dire "cerco la luce". I ruderi delle costruzioni del periodo longobardo sono ancora ben visibili sul luogo. A causa di una pestilenza o di eventi belligeranti, in un periodo imprecisato tra il IX e XI secolo d.c., il sito di Sacco Vecchio fu abbandonato dai suoi abitanti che si trasferirono più a valle ai piedi del monte Motola dove crearono un nuovo centro abitato.
Sorgente del Sammaro
Il fiume Sammaro nasce alla fine di una gola rocciosa, da una grotta denominata "Forno". La sorgente, di tipo carsico, è la prima del meridione d'Italia per portata d'acqua (circa 1800 litri al secondo). Nel suo primo chilometro l'acqua del Sammaro è del tutto priva di inquinamenti per cui è batteriologicamente pura e quindi potabile. Il nome Sammaro deriva probabilmente dalla lingua longobarda col significato di "luogo dove si lava", così come parola dialettale "nzammarare", vale a dire "mettere i panni in acqua" potrebbe avere la medesima origine.
You can add a comment or review this trail
Comments