Roteglia Monte Maestà Nera, Cà Melino e Rontano
near Roteglia, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
SINTESI ESCURSIONE
————————————
-GRADO DI DIFFICOLTÀ:
Media difficoltà.
-NOTE PERCORSO:
Itinerario sulle prime colline altitudine media 300m.
-SEGNALETICA CAI:
Si seguono tratti dei sentieri nº602 e 602A della sezione Cai di Reggio Emilia.
-PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno.
-ESPOSIZIONE:
90% sole 10% ombra
-FONDO PERCORSO:
30% asfalto 70% strade sterrate.
-REPERIBILITÀ ACQUA:
Unico rifornimento di acqua é il paese di Rotelia: alla partenza e all’arrivo.
-STRUTTURE SUL PERCORSO:
Agriturismo San Valentino al 7,6 km dall’inizio itinerario.
-ADATTO A BAMBINI:
No, sconsigliato. Troppo impegnativo per i bambini.
-BICI CANI E CAVALLI:
Percorribile in bici. Percorribile con cani al guinzaglio. Percorribile a cavallo.
*********************************
DESCRIZIONE
Partiamo per questo percorso dal centro di Roteglia, più precisamente davanti alla Chiesa di San Donnino Martire, dove abbiamo lasciato la nostra macchina.
ROTEGLIA
Roteglia prende il nome dall’illustre famiglia dei da Roteglia di cui si ha notizia fin dall’XI secolo e che ne teneva la Signoria e successivamente feudatari per investitura del Vescovo. Il castello sorgeva nella località detta “Il Castello” a ponente dell’abitato. Il feudo passò poi agli Estensi nel 1421, ed affidato nel 1432 a Jacopo Gilioli per essere poi annessa al feudo di Castellarano. Alla fine del Settecento era feudo dei Vallotta e comprendeva una popolazione di 318 abitanti.
Il borgo storico del paese conserva ancora alcune tipologie di edifici di interesse.
In località “Castello” si conserva un’antica costruzione dei Ravazzini da cui emerge una modesta torretta.
Di maggior rilievo è invece il complesso, sito nella via Rocca, costituito da un grande corpo di fabbrica con due strutture a torre: l’una angolare, l’altra centrale. Entrambe presentano caratteri riferibili al XV-XVI secolo. I paramenti sono in muratura con coperto a quattro falde nella prima ed a due falde nella seconda. Sono notabili i cordoli di colombaia in laterizio disposto a denta di sega.
Inbocchiamo Via Radici in Monte alla nostra sinistra per alcune decine di metri prima di svoltare destra su Via Maestà Nera.
Iniziamo a salire questa stradina per circa settecento metri prima di lasciarla per una strada sterrata che parte alla nostra destra oltrepassato il gruppo di case sempre alla nostra destra. La sterrata prosegue a salire donandoci bellissime viste panoramiche. Intorno ai tre chilometri iniziamo a seguire il sentiero bianco rosso nº602A della sezione CAI di Reggio Emilia. Poco più avanti il nostro sentiero torna a diventare una strada sterrata di crinale regalandoci ancora panorami a 360º.
Iniziamo un tratto di discesa abbastanza facile, fino a raggiungere un bivio intorno al 4,3 km dal inizio del percorso, dove dovremo seguire la strada sterrata alla nostra destra. Scenderemo ancora di altitudine per circa un chilometro, prima di iniziare l'ultima salita dell'itinerario, e forse la più dura.
Raggiungiamo la cima di questo promontorio con il punto più alto di questo itinerario: 463m.
Proseguiamo sulla strada sterrata alla nostra destra seguendo le indicazioni per Rontano, e poco più avanti ci si apre una nuova vista panoramica verso Nord. intorno ai 6,5 km dalla partenza, raggiungiamo la piccola località di Cà Melino. Da qui la nostra strada tornerà ad essere asfaltata, e così rimarrà fino al piccolo centro abitato di Rontano.
RONTANO
Rontano, un tempo fiorente borgata rurale, con antica casa padronale a Torretta, un oratorio dedicato a San Pellegrino abbattuto nel 1989 dopo aver richiamato per secoli alla preghiera i viandanti che arrivavano a quel trivio da Roteglia, Baiso, S.Valentino; ed una moderna villa padronale con annesso giardino e casino di caccia. Ora la borgata è di nuovo abitata e sede di un’azienda agrituristica circondata dalle rimanenti case diroccate. Desta comunque impressione pensare che soltanto trent’anni fa Rontano era un fiorente borgo, con scuola elementare, centro di una delle più famose riserve di caccia d’Italia. L’incuria del tempo e la maleducazione hanno ridotto in pessimo stato l’affresco di m 2,55X2,40 visibile nel padiglione di caccia, eseguito, nel 1948 dal pittore Anselmo Govi e raffigurante una battuta di caccia con l’avv. Maestri, familiari e il guardacaccia Del Sante.
Lasciamo la Borgata di Rontano scendendo alla nostra destra sul sentiero nº602 del CAI. Presto la vista ci offre un altro bel panorama su Roteglia e la Vallata del fiume Secchia. Oltrepassiamo un piccolo laghetto alla nostra destra e i ruderi di Casa Querciola, e scendendo rapidamente raggiungiamo Via delle Cave, che imbocchiamo alla nostra destra. Percorso circa poco più di trecento metri, svoltiamo a sinistra nuovamente su sentiero CAI 602.
Percorriamo le ultime centinaia di metri che ci conducono all'inizio dell'abitato di Roteglia. Siamo prossimi al rientro di questo percorso, e raggiunta Via Radici in Monte, la imbocchiamo alla nostra destra. Siamo nel centro di Roteglia e la Chiesa di San Donnino e la nostra macchina sono ormai davanti a noi, le raggiungiamo per concludere il nostro itinerario.
Alcuni testi sono tratti da:
https://www.comune.castellarano.re.it/vivi-castellarano/mappa-della-citta-2/arte-e-cultura-edifici-storici/roteglia/
Se ti é piaciuto questo percorso, e pensi che la mia recensione ti possa essere stata utile, se hai notato errori o vuoi segnalarmi dei suggerimenti sul tracciato, lascia un commento ed esprimi il tuo indice di gradimento.
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-GRADO DI DIFFICOLTÀ:
Media difficoltà.
-NOTE PERCORSO:
Itinerario sulle prime colline altitudine media 300m.
-SEGNALETICA CAI:
Si seguono tratti dei sentieri nº602 e 602A della sezione Cai di Reggio Emilia.
-PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno.
-ESPOSIZIONE:
90% sole 10% ombra
-FONDO PERCORSO:
30% asfalto 70% strade sterrate.
-REPERIBILITÀ ACQUA:
Unico rifornimento di acqua é il paese di Rotelia: alla partenza e all’arrivo.
-STRUTTURE SUL PERCORSO:
Agriturismo San Valentino al 7,6 km dall’inizio itinerario.
-ADATTO A BAMBINI:
No, sconsigliato. Troppo impegnativo per i bambini.
-BICI CANI E CAVALLI:
Percorribile in bici. Percorribile con cani al guinzaglio. Percorribile a cavallo.
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DESCRIZIONE
Partiamo per questo percorso dal centro di Roteglia, più precisamente davanti alla Chiesa di San Donnino Martire, dove abbiamo lasciato la nostra macchina.
ROTEGLIA
Roteglia prende il nome dall’illustre famiglia dei da Roteglia di cui si ha notizia fin dall’XI secolo e che ne teneva la Signoria e successivamente feudatari per investitura del Vescovo. Il castello sorgeva nella località detta “Il Castello” a ponente dell’abitato. Il feudo passò poi agli Estensi nel 1421, ed affidato nel 1432 a Jacopo Gilioli per essere poi annessa al feudo di Castellarano. Alla fine del Settecento era feudo dei Vallotta e comprendeva una popolazione di 318 abitanti.
Il borgo storico del paese conserva ancora alcune tipologie di edifici di interesse.
In località “Castello” si conserva un’antica costruzione dei Ravazzini da cui emerge una modesta torretta.
Di maggior rilievo è invece il complesso, sito nella via Rocca, costituito da un grande corpo di fabbrica con due strutture a torre: l’una angolare, l’altra centrale. Entrambe presentano caratteri riferibili al XV-XVI secolo. I paramenti sono in muratura con coperto a quattro falde nella prima ed a due falde nella seconda. Sono notabili i cordoli di colombaia in laterizio disposto a denta di sega.
Inbocchiamo Via Radici in Monte alla nostra sinistra per alcune decine di metri prima di svoltare destra su Via Maestà Nera.
Iniziamo a salire questa stradina per circa settecento metri prima di lasciarla per una strada sterrata che parte alla nostra destra oltrepassato il gruppo di case sempre alla nostra destra. La sterrata prosegue a salire donandoci bellissime viste panoramiche. Intorno ai tre chilometri iniziamo a seguire il sentiero bianco rosso nº602A della sezione CAI di Reggio Emilia. Poco più avanti il nostro sentiero torna a diventare una strada sterrata di crinale regalandoci ancora panorami a 360º.
Iniziamo un tratto di discesa abbastanza facile, fino a raggiungere un bivio intorno al 4,3 km dal inizio del percorso, dove dovremo seguire la strada sterrata alla nostra destra. Scenderemo ancora di altitudine per circa un chilometro, prima di iniziare l'ultima salita dell'itinerario, e forse la più dura.
Raggiungiamo la cima di questo promontorio con il punto più alto di questo itinerario: 463m.
Proseguiamo sulla strada sterrata alla nostra destra seguendo le indicazioni per Rontano, e poco più avanti ci si apre una nuova vista panoramica verso Nord. intorno ai 6,5 km dalla partenza, raggiungiamo la piccola località di Cà Melino. Da qui la nostra strada tornerà ad essere asfaltata, e così rimarrà fino al piccolo centro abitato di Rontano.
RONTANO
Rontano, un tempo fiorente borgata rurale, con antica casa padronale a Torretta, un oratorio dedicato a San Pellegrino abbattuto nel 1989 dopo aver richiamato per secoli alla preghiera i viandanti che arrivavano a quel trivio da Roteglia, Baiso, S.Valentino; ed una moderna villa padronale con annesso giardino e casino di caccia. Ora la borgata è di nuovo abitata e sede di un’azienda agrituristica circondata dalle rimanenti case diroccate. Desta comunque impressione pensare che soltanto trent’anni fa Rontano era un fiorente borgo, con scuola elementare, centro di una delle più famose riserve di caccia d’Italia. L’incuria del tempo e la maleducazione hanno ridotto in pessimo stato l’affresco di m 2,55X2,40 visibile nel padiglione di caccia, eseguito, nel 1948 dal pittore Anselmo Govi e raffigurante una battuta di caccia con l’avv. Maestri, familiari e il guardacaccia Del Sante.
Lasciamo la Borgata di Rontano scendendo alla nostra destra sul sentiero nº602 del CAI. Presto la vista ci offre un altro bel panorama su Roteglia e la Vallata del fiume Secchia. Oltrepassiamo un piccolo laghetto alla nostra destra e i ruderi di Casa Querciola, e scendendo rapidamente raggiungiamo Via delle Cave, che imbocchiamo alla nostra destra. Percorso circa poco più di trecento metri, svoltiamo a sinistra nuovamente su sentiero CAI 602.
Percorriamo le ultime centinaia di metri che ci conducono all'inizio dell'abitato di Roteglia. Siamo prossimi al rientro di questo percorso, e raggiunta Via Radici in Monte, la imbocchiamo alla nostra destra. Siamo nel centro di Roteglia e la Chiesa di San Donnino e la nostra macchina sono ormai davanti a noi, le raggiungiamo per concludere il nostro itinerario.
Alcuni testi sono tratti da:
https://www.comune.castellarano.re.it/vivi-castellarano/mappa-della-citta-2/arte-e-cultura-edifici-storici/roteglia/
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