Rossomanno

il punto di partenza si raggiunge attraverso una strada sterrata, da fare solo con macchine alte da terra e quando non si ha fango, altrimenti è meglio percorrerlo a piedi. il percorso è di media difficoltà. la maggiore difficoltà è legata alla presenza di pietre nel tracciato specialmente per arrivare alla chiesa. il villaggio di rossomanno si raggiunge propri da una strada di accesso selciata, al cui inizio si ha una casa demaniale per il controllo delle regie trazzere (periodo 1300 - 1400. era già presente quando c'era la città. nella casa demaniale sono presenti anche innesti quali zappe ancorate sul muro o un pezzo di pietra lavica proveniente da una macina. Giò dalla casa demaniale è possibile vedere le mura della città . Il nome Rossomanno è probabilmente di origine tesesca. nel percorso verso le mura della città si può vedere una sepoltura monumentale. due cerchi che narrano di un culto di sepoltura in due fasi. qui si trovavano i campi campi di crani. i muri della città si trovano nei tratti meno scoscesi e quindi con necessità maggiore di difesa, raggiunta la zona alta si vede la strada che va verso le mura delle case su lati più bassi. in questa zona probabilmente si trovavaprobabilmente il palazzo del feudatario o uma chiesa. dopo la distruzione della città i cittadini si trasferinono a Enna nel quartiere fontanagrande.
si raggiunge poi la chiesa bizantina, possono esserci delle tombe con nartece, cioè zona dove stava chi non era ancora cristiano. si vede che è una basilichetta ad aula, c'è un abside . c'è una tomba a inumazione che veniva santificata dal fatto che su di essa cadevano le gocce del terro dell'abside. non si sa a chi è dedicata la chiesa è la chiesa più antica a enna di rito bizantino. continuando per la strada si può vedere l'acropoli di una città preistorica (zona serra casazze). Le mura presentano terrotte ed è visibile la porta. si giunge poi al castello degli uberti, discendente di farinata degli uberti. la torre viene distrutta ha una malta ancora fitta. proseguendo ulteriormente, si può giungere a una vasca dell'acqua grandissima, il cui ingresso è in parte nascosto dai rovi. proseguendo ulteriormente si giunge al cosiddetto cummintazzu, che è un convento molto bello abbandonato nel 1861, ed era un eremo dei benedettini, non si sa a chi fosse dedicato.